La vecchia stazione di Siena e la barriera di San Lorenzo
Luogo: Viale Mazzini e via Garibaldi – Siena
Contrada: Contrada della Lupa
Data/periodo: I lavori furono avviati alla metà dell’Ottocento e la stazione restò un uso fino al 1935
Descrizione: Il territorio della Contrada della Lupa, da sempre caratterizzato da una vocazione al commercio e all’industria anche in virtù della sua collocazione geografica, poté vantare, alla metà dell’Ottocento, la presenza di uno dei miti tecnologici più all’avanguardia per l’epoca. La vecchia stazione era infatti situata nell’attuale Viale Mazzini (in un’area nota come “piazzale Francesco di Giorgio”), a poche centinaia di metri da quella attuale, costruita nell’area di Piazzale Rosselli nel 1935 per ovviare alle necessità logistiche di un primo progetto grandioso ma problematico. Quando nel 1844, su iniziativa della Società anonima della Strada Ferrata centrale Toscana, furono intrapresi i lavori per la costruzione della ferrovia, che doveva collegare Siena con Empoli e Firenze, si decise di realizzare una stazione “di testa”, e non “di transito”, in cui le locomotive, una volta giunte a destinazione, erano costrette a fare marcia indietro fino a Montarioso per compiere le eventuali manovre: una scelta dettata da uno spazio piuttosto angusto, da una parte stretto in prossimità della città, dall’altra delimitato da un dirupo scosceso.
L’ingegnere Giuseppe Pianigiani, tra i protagonisti dell’impresa insieme a quel Policarpo Bandini fondatore della Banca Senese nel 1840 e convinto sostenitore degli ideali risorgimentali, aveva infatti proposto, inizialmente, di far transitare il treno dal centro della città e di costruire la stazione nell’attuale Piazza del Mercato. A fronte di un progetto meno invasivo, fu tuttavia indispensabile creare un collegamento con la città attraverso un tunnel per soli pedoni (chiuso poi nel 1927) che, dai binari, conduceva in via Beccafumi, e una doppia scalinata che raggiungeva le mura. Grazie a un notevole sforzo economico e all’impiego di oltre 1700 operai, il 14 ottobre 1849 la linea Siena-Empoli fu inaugurata con un treno di dodici vagoni in partenza dalla stazione provvisoria di Mazzafonda, alla presenza dei rappresentanti delle contrade, Lupa inclusa, peraltro coinvolte in un Palio straordinario la domenica successiva; solo nel 1870 furono conclusi i lavori della galleria di Montarioso che, con i suoi 1.516 metri, era la più lunga d’Italia.
Ciò che oggi sembra a noi banale fu, per l’epoca, una rivoluzione: piuttosto che penare otto ore un disagiato viaggio in diligenza, d’ora in poi si sarebbe potuto raggiungere Firenze, con un cambio a Empoli sulla linea Leopolda verso Livorno, in sole tre ore! Non è difficile immaginare quel che resta oggi dell’antica stazione – il “fabbricato viaggiatori” riconoscibile dalle arcate “metafisiche” (e poi ceduto all’amministrazione militare per essere destinato ad alloggi per famiglie di ufficiali) – popolato da una folla impaziente, da facchini, carrozze e omnibus dagli hotel in attesa dei passeggeri, vivacizzato dalla presenza di un’edicola, di un bar ristorante e di una dei quattro punti telefonici del tempo.
Per favorire il transito di uomini e di merci, fu definito un completo riassetto viario dell’area, sia verso le mura sia in direzione della campagna: inizialmente, tra il 1848 e il 1850, fu ridisegnato un nuovo percorso pianeggiante nell’attuale Pian d’Ovile e via Garibaldi fu allargata e regolarizzata; quindi, si procedette all’apertura della cinta muraria in corrispondenza dell’antica Porta di San Lorenzo, realizzata nel Duecento e chiusa due secoli più tardi per motivi di sicurezza. La Nuova Barriera di San Lorenzo fu così dotata di una monumentale cancellata (rimossa nel 1930) e di una postazione per il dazio dove i “gabellotti” stazionavano ventiquattro ore al giorno, nonostante l’apertura della barriera fosse prevista soltanto all’arrivo o alla partenza di qualche treno. Se i cittadini lamentarono la nuova soluzione architettonica, che li avrebbe privati della difesa delle mura lasciando salire “i freddi venti provenienti dal nord”, ad ornamento della Barriera furono collocate due lupe in gesso, sostituite nel 1940 da quelle fuse in bronzo dallo scultore Fulvio Corsini, che tuttora accolgono i visitatori e i passanti e che, nel linguaggio comune, hanno conferito al luogo il toponimo di “Le Lupe”.
Il 25 novembre 1935 fu inaugurata la nuova stazione progettata in forme razionaliste, oggi purtroppo alterate, dall’architetto Angiolo Mazzoni, che sostituì completamente il precedente tratto ferroviario, completamente eliminato (se si eccettua una parte del viadotto di Malizia), ma che rimase comunque al di fuori dei circuiti ferroviari maggiori decretandone il parziale isolamento, quasi a chiudere, con un poco di rammarico, il sogno di modernità dei Senesi.
Bibliografia:
Cherubini D. (a cura di), Insieme sotto il Tricolore. Studenti e professori in battaglia. L’Università di Siena nel Risorgimento, catalogo della mostra (Siena, complesso museale Santa Maria della Scala, 8 aprile – 3 luglio 2011), Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2011
Luchini L. (a cura di), Le pietre raccontano. Vallerozzi e dintorni, I Gemelli, Quaderno 9, Siena, Contrada della Lupa, 2013, pp. 155-177, 191-202
Maggi S., Vigni L. (a cura di), Storia per immagini delle stazioni di Siena. Dalla Barriera di San Lorenzo a Piazzale Rosselli nel 160° anniversario della prima stazione ferroviaria, Maggi e Siena, Comune di Siena, 2010
Note: All’interno dell’attuale Centro Direzionale della Banca Monte dei Paschi di Siena, realizzato dall’architetto Augusto Mazzini, presenta, nel cortile interno, una citazione della vecchia stazione ferroviaria in omaggio alla storia della città.
Autore scheda: Contrada della Lupa, Elisa Bruttini
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