Castello di Meleto – Gaiole in Chianti

Luogo: Meleto

Comune: Gaiole in Chianti

Data/periodo: Dal 1085 sin verso la metà del Duecento avevano possedimenti presso Meleto i monaci vallombrosani della Badia di San Lorenzo a Coltibuono; l’edificazione del castello risale probabilmente alla fine del XII secolo, quando vi si stabilisce un ramo della famiglia Ricasoli-Firidolfi

Descrizione: Posto sulla sommità di un colle, il castello di Meleto un tempo controllava facilmente gli accessi per Gaiole e il Valdarno.

Oggi il complesso presenta tre parti architettonicamente distinte, anche se contigue e strettamente unite tra loro. La zona a ovest, dove sono sorte le prime fortificazioni, è inizialmente sotto la giurisdizione dei monaci vallombrosani. Verso la metà del Duecento, epoca a cui risale l’antico cassero incorporato al centro del castello, la proprietà passa nelle mani di un ramo dei Ricasoli-Firidolfi, che verranno chiamati “da Meleto” o “Meletesi”.

Il primitivo castello, di dimensioni sicuramente più ridotte rispetto a quelle attuali, diventa una delle fortificazioni più importanti della Lega del Chianti. Oggi la torre quadrata è completamente nascosta dalle aggiunte più recenti, che però supera ancora in altezza.

Nel Quattrocento, il maniero viene dotato di due imponenti torrioni angolari di forma cilindrica sul lato est. Così fortificato, il castello resiste quasi incolume agli attacchi degli eserciti imperiali che verso il 1530 devastano il Chianti.

Nel 1738, ampi lavori di ristrutturazione alterano molta parte del castello, che viene trasformato in villa padronale sostituendo a un lato delle mura una facciata con ampio portale e una lunga finestratura. La nuova architettura testimonia l’avvento di tempi pacifici: le ampie aperture in facciata fanno scorgere all’interno grandi saloni affrescati e lussuose camere da letto, con i primi bagni e uno splendido teatrino di gusto rinascimentale.

Oggi l’antico fortilizio è sede di una importante azienda agricola.

Bibliografia:

Anichini F., Enciclopedia del Chianti senese, Siena, Cantagalli, 2005, pp. 392-393

Barzanti R., Chianti senese: pievi, castelli, borghi, vigneti e cantine, Milano, Mondadori, 1998, p.50

Bosi E., Di castello in castello: il Chianti, Milano, La pietra, 1990, pp. 229-232

Bosi L., Le ville del Chianti, Pistoia, Tellini, 1981, pp. 104-107

Cammarosano P., Passeri V., I castelli del senese. Strutture fortificate dell’area senese-grossetana, Siena, Nuova immagine, 2006, pp. 254-255

Moretti I., Stopani R., I castelli dell’antica lega del Chianti, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1972, pp.  108-112

Documenti:

Meleto 1-2. Marchetti F., Tognaccini D., Le più antiche immagini del Chianti. L’albero genealogico dei Ricasoli in una stampa del 1584, Firenze, edizioni polistampa, 2009, pp.61

Meleto 1-2. Marchetti F., Tognaccini D., Le più antiche immagini del Chianti. L’albero genealogico dei Ricasoli in una stampa del 1584, Firenze, edizioni polistampa, 2009, pp.62

Note: Il castello di Meleto fa da sfondo a storie popolari e leggende dal tono sinistro: si narra che diversi anni fa furono ritrovati un cranio e una spada nel pozzo del cortile interno al maniero. Da questo si presume che così, gettati in fondo al pozzo, dovessero finire i nemici dei Meletesi.

Autore scheda: Francesca Rosini

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