Le fonti dell’Onda

Luogo: Vicolo Fonte, 6 – Siena

Contrada: Contrada Capitana dell’Onda

Descrizione: L’Onda è “naturalmente” ricca di acque, come è ovvio, e le sue fonti sono più numerose di quanto solitamente si pensi.

Quella più evidente, anche se va cercata perché è quasi incastonata nel cuore del nostro territorio, è la Fonte Serena, che ha un forte fascino anche se recente: è lì “solo” dalla fine del 1300, quando il Comune volle accogliere le richieste degli abitanti, sempre interessati anche economicamente alla sua manutenzione. Il fatto è che l’altra fonte della Contrada ben nota, quella di Fontanella, che ci riporta a un passato ben più remoto e che con il suo trabocco garantisce il verde sotto la nostra chiesa di San Giuseppe, era accessibile solo con difficoltà e lontano dalle abitazioni.

Ma ci sono poi altre fonti minori, anche se poco note perché oggi incluse entro proprietà private. La più notevole e ben visibile dalla “terra” della Contrada, sotto i “palazzetti” (la parte abitata più bassa della Contrada per la parte ancora conservata), era in passato probabilmente sormontata da un grande copertura ad arco. Doveva avere la sua importanza perché era a lato della Porta Giustizia più antica, facente parte della cerchia muraria del primo Duecento (quella che regge la “terra” ricordata).

Se si pensa che l’attuale Mercato era il Foro boario, ove si svolgeva il mercato delle bestie in certi periodi della storia senese, è chiaro che quella fonte serviva anche all’abbeveramento delle bestie condotte in città. La fonte dovette essere anche una delle fonti al servizio del Borgo di Santa Maria che, iniziato come insediamento abitato nella valle di Montone (o della via di Porta Giustizia), fu abbandonato a seguito della drammatica epidemia di peste del 1348-49. Alle stesse funzioni fu adibita verosimilmente anche la fonte attualmente sommersa dal continuo, prolungato dilavamento delle pareti della valle di Montone, ma ancora visibile sotto il piano di calpestio del locale ristorante del cosiddetto “Orto dei Pecci”. Nel Seicento, questa fonte era invece ancora in funzione e usata a fini produttivi dall’Arte della Lana.

È poi di recente acquisizione alla visita pubblica la fonte presente nel bel giardino di palazzo Guglielmi-Caccialupi, tra via Mattioli e via di Fontanella, con tanto di bottino e vascone ottogonale per la raccolta delle acque: là siamo a contatto  con le “nostre” mura antiche, da porta Giustizia a porta Tufi. E non è finita. Ci sono ancora due piccole fonti a monte di via Duprè incluse ormai in edifici privati delle quali è stata data notizia con documentazione fotografica durante la festa titolare della Contrada nell’anno 2012. Altre due, sotto via Duprè, verso la valle, sono ubicabili con relativa precisione. La prima, ora chiusa, dava vita ai “bagni” pubblici, cui si accedeva da una casa cui veniva fatta affluire, in tutto o in parte, l’acqua da Fonte Serena. La seconda, sempre in funzione ma non accessibile al pubblico, è sotto i palazzi adiacenti alla “piazzetta”, che si apre a sinistra salendo verso l’arco di San Giuseppe; essa è stata solo recentemente riconosciuta dal Ministero dei beni Culturali per il suo interesse storico.

L’Onda è quindi terra di fonti diffuse, articolate. Ancora nell’Ottocento il vicolo di San Salvadore era detto “degli scoli” e il tratto finale del vicolo degli Ugurgieri era “della gavina”. Poco più su, sulla piazzetta detta allora “dei Legnaioli”, si affacciavano i bagni pubblici, come s’è detto, e dall’altro lato si lavoravano i cappelli. Tutta un’area fitta di usi idrici che proseguiva verso le fornaci, attive per qualche tempo nell’area adiacente la nostra Società G. Duprè.

Autore scheda: Contrada Capitana dell’Onda, Mario Ascheri

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