Paleosuoli con fragipan e plintite della Montagnola Senese

Luogo: Pievescola

Comune: Casole d’Elsa

Descrizione: Il ruolo del suolo come serbatoio e filtro per le sostanze inquinanti, come regolatore dei deflussi idrici, come deposito di sedimenti e accumulatore di carbonio organico è importante e noto. Tuttavia, se i suoli di siti archeologici, paleontologici e paletnologici sono stati i primi a essere stati tutelati dal punto di vista giuridico, per i suoli di interesse pedologico l’inquadramento come “beni culturali” è stato complesso. Recentemente, in Toscana, è stato effettuato un rilevamento pedologico al fine di individuare i “valori culturali del suolo” di un ambito territoriale definito. Lo studio, iniziato con una ricerca comune tra l’Università di Siena, quella di Venezia e l’Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo, ha avuto tra le sue ricadute una significativa collaborazione per la divulgazione dei risultati con l’Associazione del Museo-Territorio di Storia Naturale dell’Alta Val d’Elsa (Costantini et al. 2000).

Le due tipologie di beni nelle quali inquadrare il suolo quale bene culturale sono: il suolo come profilo pedologico e il suolo come paesaggio. Nel primo caso possiamo considerare un profilo di suolo come un testimone di passati ambienti. Nella seconda tipologia di bene rientrano i suoli che caratterizzano un paesaggio culturale, i suoli come rilevanze panoramiche, i suoli in delicato equilibrio ambientale, i suoli dei biotopi (per esempio le aree umide).

Nel primo parziale elenco dei pedositi di interesse internazionale presenti in Italia troviamo, proprio nel comune di Casole d’Elsa, i paleosuoli con fragipan e plintite della Montagnola Senese. Con il termine paleosuolo si intende un suolo di origine molto antica, evoluto in condizioni di clima e vegetazione diverse dalle attuali. Con il termine di fragipan (dal latino fragilis) si indica un orizzonte diagnostico sottosuperficiale cementato ma fragile, a bassa porosità e modesto contenuto di sostanza organica, basso o moderato contenuto in argilla, ma alto in limo o sabbia molto fine. Quando secco, il fragipan è molto duro e ha una più alta densità apparente degli orizzonti sovrastanti; quando umido, tende a rompersi improvvisamente se sottoposto a pressioni piuttosto che a deformarsi lentamente. Questi paleosuoli si sono evoluti su depositi alluvionali e colluviali a matrice principalmente silicea, formati durante il Pleistocene a seguito dei fenomeni di sollevamento di questa area con conseguente sviluppo di fenomeni erosivi sui versanti e i colluvi.

Bibliografia:

Costantini E. A. e Damiano D., Clay minerals and the development of Quaternary soils in central Italy, in “Revista Mexicana de Ciencias Geológicas”, 21, n. 1, 2004, pp. 144-159

Costantini E. A. e Napoli R., Properties and geographic relevance of fragipan and other close-packed horizons in a non-glaced Mediterranean Region, in “Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria”, 19, 1996, pp. 29-45

Fonti:

Costantini E. A. et al., Il suolo come Geosito: elementi, metodi ed esempi per la sua valutazione, Atti del convegno “Le città incantate dei monumenti di pietra: individuazione, conservazione ed utilizzo del patrimonio geologico e paesaggistico”, Facoltà di Architettura, Università di Genova, Centro Documentazione Geositi – Geosites Documentation Centre, 2000, pp. 26-38

Autore scheda: Serena Castignoni in collaborazione con Roberto Barbetti

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