Bravìo delle botti a Montepulciano

Luogo: Montepulciano

Comune: Montepulciano

Data/periodo: Dal 1974

Descrizione: La storia del Bravìo delle botti di Montepulciano è recente e, al contempo, di lunga durata. Recente perché la festa, come è conosciuta oggi, risale al 1974; di lunga durata perché le sue origini vengono ricondotte al Medioevo.

Come scrive l’antropologa Alessia Fiorillo, il Bravìo è legato alla festa patronale che ricorre alla fine di Agosto. Sin dal Medioevo, i festeggiamenti per San Giovanni Battista prevedevano un palio equestre (dal 1372), al quale si affiancava un palio che veniva corso a piedi in onore di Sant’Agnese, compatrona di Montepulciano.

Il Bravìo attuale nasce invece da una proposta della Proloco su “L’Araldo Poliziano”. L’idea era quella di ricostituire le antiche contrade medievali e rivitalizzare le tradizioni locali. Scrive infatti Alessia Fiorillo:

Per volontà della Proloco, il 29 settembre 1974 viene disputato il primo Bravìo delle Botti, efficace ibridazione tra la gara equestre di ispirazione medievale, un presunto gioco tradizionale e il prodotto tipico locale. Il primo panno, premio simbolico per il vincitore della gara agonistica, è rosso scarlatto e raffigura gli stemmi delle contrade. Il legame con il Santo e con la città di Montepulciano è ancora debole, la manifestazione è organizzata da un esiguo gruppo di persone a un mese di distanza dal giorno del martirio di San Giovanni (Fiorillo 2010: 273).

Con il tempo il Bravìo acquista importanza, radicandosi come tradizione locale. Negli anni Ottanta, come ricorda ancora Fiorillo, il Bravìo è un evento controverso, con oppositori che denunciano gli eccessi di una festa non sempre trasparente, al punto che nel 1977 la contrada di Collazzi fa gareggiare una batteria di spingitori donne per provocazione (Fiorillo 2010: 287); evento eccezionale, considerando che le botti pesano circa 80 chili e richiedono un duro allenamento (Mugnaini, Clemente 1999).

Negli anni Novanta la festa trova un proprio equilibrio: le diverse manifestazioni locali confluiscono nella “Settimana degli eventi”, che comprende il proclama del Gonfaloniere, la presentazione del panno, il Corteo dei ceri e, infine, il Bravìo:

La festa è dedicata al santo patrono, ma le contrade sono impegnate soprattutto nell’organizzazione delle serate a tema, cene tipiche, “giochi tradizionali” e spettacoli di intrattenimento. La corsa delle botti conclude i lavori estivi, consacrati all’enogastronomia locale (Fiorillo 2010: 293).

La gara vera e propria si disputa tra le otto contrade del paese (Cagnano, Collazzi, Le Coste, Gracciano, Poggiolo, San Donato, Talosa, Voltaia). Due spingitori per contrada fanno rotolare una grossa botte per le vie del paese. Alla contrada vincitrice va il panno che, come per la maggior parte delle rievocazioni storiche senesi, si ispira al cencio del Palio di Siena.

Bibliografia:

Fiorillo A., Il Bravìo delle Botti a Montepulciano tra 1974 e 2008. Chiesa e poteri locali nella costruzione dell’evento, in Savelli A., Toscana rituale. Feste civiche e politica dal secondo dopoguerra, Pisa, Pacini, 2010, pp. 271-300

Mugnaini F. e Clemente P., Il corpo dell’atleta tra gara e festa, in Grimaldi P. (a cura di), Il corpo e la festa. Universi simbolici e pratiche della sessualità popolare, Roma, Meltemi 1999, pp. 173-190

Autore scheda: Pietro Meloni

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