Matthew Spender e Maro Gorky

Luogo: San Sano

Comune: Gaiole in Chianti

Settore di riferimento: Pittura e scultura

Data/periodo: In Italia dal 1968

Descrizione: Incontriamo Matthew Spender lungo la strada che porta a San Sano, un piccolo borgo di case in pietra non lontano da Gaiole in Chianti. Ci raggiunge con la sua auto bianca per guidarci fino a casa sua, un antico fabbricato colonico della metà del Settecento, che raggiungiamo percorrendo una stradina costeggiata da cipressi.

Il luogo è isolato e tranquillo, circondato da boschi e ulivi. Superiamo una corte lastricata in pietra, dove sorprende una serie di figure in terracotta, opere di Spender, disposte in modo apparentemente casuale.

Entriamo da una porta a vetri in un grande ambiente che un tempo era adibito a stalla. Gli spazi, tutti comunicanti, sono combinazioni affascinanti di oggetti ordinari e opere d’artista, mobili funzionali e decorazioni stravaganti, arredamento rustico e suppellettili inediti. Spiccano, tra gli altri, il grande televisore dipinto come un mobile d’autore e un divertente lampadario creato componendo la scultura di una donna con le corna di un alce.

Matthew ci precede nella grande cucina. Mentre gli spieghiamo il progetto dell’Ecomuseo, ci prepara una tazza di caffè. Ci raggiunge anche la moglie pittrice, Maro Gorky. Insieme si sono trasferiti in questa casa alla fine degli anni Sessanta, in un momento di fermento sociale e politico che li spinse, allora giovanissimi, ad abbandonare Londra per cercare un ambiente libero da schemi. A Gaiole sono approdati quando lo spopolamento delle campagne non si era ancora arrestato e le vecchie abitazioni rurali si acquistavano per poco. La casa era piuttosto isolata, abbandonata già da diversi anni, senza servizi; Maro e Matthew hanno lavorato insieme per ristrutturarla, armati di piccone, determinazione e voglia di cambiamento.

Saliamo nello studio di Maro, dove un tempo c’era la cucina. La stanza è molto luminosa, perfetta per una videointervista. È un ambiente spoglio, dominato dall’unica grande finestra e dall’antico camino. Ci accoglie il gradevole odore della pittura fresca. Sui tavoli da lavoro, barattoli aperti di colori, pennelli raccolti in lattine, appunti, bottiglie di solvente, fogli e tubetti di tinta. I quadri di Maro sono appoggiati per terra, sui pochi mobili, sui cavalletti. Dietro la porta, una nicchia ospita alcune mensole cariche di libri.

Posizioniamo la videocamera, Matthew ci offre alcune sedie, poi si siede anche lui e cominciamo a filmare. Ci parla del suo arrivo nel Chianti, dell’acquisto della casa, della nascita delle figlie che, nate qui, adesso abitano a Londra. Racconta dei suoi nipoti, del suo lavoro come scultore, del suo impegno come clarinettista nella Filarmonica di Gaiole, del suo rapporto con la comunità locale. Spiega come sono nati il suo libro sulla Toscana e quello sulla vita del suocero Arshile Gorky, pittore armeno naturalizzato statunitense. Parla del suo rapporto di amicizia con Bernardo Bertolucci e di alcuni episodi legati alle riprese del film Io ballo da sola, ispirato alla sua storia e alla sua casa.

Finita l’intervista, facciamo qualche domanda anche a Maro, che descrive i suoi quadri astratti e ci accompagna a visitare le camere che ha affrescato con i colori e le forme dei paesaggi toscani. Le stanze sono tutte spiccatamente personalizzate, popolate di libri, teste in terracotta, sculture, quadri, piatti e vasi decorati in smalto; anche la sala da bagno è singolare, con il grande lavabo scolpito nel marmo da Spender.

In giardino, ritroviamo un’ambientazione paesaggistica peculiare, con ampi spazi verdi, vedute panoramiche sulle vigne e ancora sculture collocate qua e là. Ci colpiscono i rami degli alberi legati come nidi, un belvedere sul grande acero campestre e due pavoni col loro verso caratteristico.

Nel granaio, dove c’è lo studio di Matthew, ci soffermiamo a fotografare i suoi busti in marmo di Carrara e le sue figure in legno e terracotta. Poi lo raggiungiamo nell’aia, dove è intento a montare un forno per la pizza. Questa mattinata particolare è giunta alla fine. Ci congediamo mentre comincia a piovere.

Bibliografia:

Antognoli P. E., Matthew Spender. Del passato e del presente, Carrara, Edizioni Caleidoscopio, 2008

Bezdikian S. (a cura di), Maro Gorky: from another place, SB Fine Art, Los Angeles, Carrara, Edizioni Caleidoscopio, 2004

Carlesi D. (a cura di), Matthew Spender: uno scultore a Pontedera, Carrara, Edizioni Caleidoscopio, 2006

De Santi F. (a cura di), Matthew Spender. Le contradaiole, Carrara, Edizioni Caleidoscopio, 2004

Fiorillo A. P. (a cura di), Maro Gorky. Paesaggi dell’anima. Landscapes of the soul, Cava de’ Tirreni, Associazione Sbandieratori Città De La Cava, 2009

Laghi A. V. (a cura di), Maro Gorky. Ritmi e silenzi colorati, Carrara, Edizioni Caleidoscopio, 2008

Poletti F. (a cura di), Matthew Spender a Fiesole: la sacralità nel quotidiano, Carrara, Edizioni Caleidoscopio, 2006

Poletti F. (a cura di), Matthew Spender. Archeologia del presente, Carrara, Edizioni Caleidoscopio, 2008

Spender M., In Toscana. Considerazioni di un artista inglese sull’arte, gli usi, i costumi e le stranezze degli italiani tra i quali vive, illustrazioni di Maro Gorky, Firenze, Barbès, 2008 [ed. orig. Within Tuscany: Reflections on a Time and Place, 1993]

Spender M., Vivere nel senese, in Civai M., Colagrande L.  (a cura di), Siena tra storia e mito nella cultura anglosassone, Siena, Betti Editore, 1996, pp. 75-80

Spender M., Una storia armena: vita di Arshile Gorky, Firenze, Barbès, 2010 [ed. orig. From a high place: a life of Arshile Gorky, 1999]

Spender M. (a cura di), Arshile Gorky. Goats on the roof: a life in letters and documents, London, Ridinghouse, 2009

Documenti:

Gorky From another place

Gorky Paesaggi dell’anima

Spender La sacralità nel quotidiano

Spender Scultore a Pontedera

Video:

Interviste a Matthew Spender e Maro Gorky raccolte da Valentina Lusini e Pietro Meloni a San Sano, Gaiole in Chianti (SI), il 26 aprile 2013

Autore scheda: Valentina Lusini e Pietro Meloni


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