Grancia di San Giusto – Murlo

Luogo: San Giusto

Comune: Murlo

Data/periodo1318. Agli inizi del XIV secolo l’insediamento di San Giusto doveva già essere di una certa importanza e, come risulta dall’Estimo del 1318, era possedimento della famiglia Ranuccini, signori della vicina Rocca Gonfienti. Nella prima metà del secolo successivo, tramite donazioni e lasciti testamentari da parte dei Ranuccini, tutti i possessi di Rocca Gonfienti, e con questi anche San Giusto, passano all’Ospedale di Santa Maria della Scala, ponendo così le basi per la fondazione della futura grancia. Quest’ultima a fine Quattrocento è in piena attività e per soddisfare le necessità spirituali dei lavoratori viene dotata di una chiesa, intitolata a San Salvatore. Alla fine del XVIII secolo l’ospedale senese si ritrova in una disastrosa situazione economica e tutte le grance finiscono alienate all’asta: nel 1785 San Giusto viene aggiudicata ad un certo Giuseppe Petrini

Descrizione: All’estremità meridionale del Comune di Murlo, su terreno collinare che declina verso l’Ombrone, è ubicata la grancia di San Giusto, complesso assai rimaneggiato di edifici risalenti a varie epoche e in stato di avanzato degrado. Il corpo principale, che appare di impianto trecentesco, è grosso modo a C ed è costruito in pietra e mattoni; si sviluppa su due piani e al centro del lato esterno si apre la porta di accesso con arco in pietra sormontato dallo stemma del Santa Maria della Scala. Da un inventario del 1519 sappiamo che la grancia era composta da vari ambienti: una camera per il granciere, una camera di sala, una sala, una loggia, un’altra camera in cima alla scala, due cucine, una camera per i garzoni, la camera della donna, la stanza dei granaioli, il celliere, la cantina, il tinaio, la stalla, la camera del pane, il granaio, il guardaroba.

Accanto al fabbricato della grancia si trova un pozzo, fornito di due pilastri in mattoni, mentre poco distante è la chiesa di San Salvatore, oggi di proprietà privata, con annessa canonica e sagrestia: risale al XV secolo (nel 1488 risultava già costruita). La chiesa a fine Settecento prese anche la denominazione di Santa Maria delle Nevi poiché vi si venerava un’immagine della Vergine in onore della quale si celebrava anche una liturgia festiva. A metà Ottocento viene registrata all’interno della chiesa una tempera su tavola, raffigurante la Madonna col Bambino, attribuita a Matteo Balducci e collocata agli inizi del XVI secolo; non se ne conosce l’attuale ubicazione.

Bibliografia:

AA.VV., I castelli del Senese. Strutture fortificate dellarea senese-grossetana, [Milano], Electa, edizione riservata al Monte dei Paschi di Siena, 1985, p. 343

Brogi F., Inventario generale degli oggetti darte della provincia di Siena, Siena, Nava, 1897, p. 379

Coscarella G. – Franchi C., La grancia di Cuna in Val d’Arbia, Firenze, Salimbeni, 1983, pp.7-9

Merlotti G., Memorie storiche delle parrocchie suburbane della diocesi di Siena, a cura di Don Mino Marchetti, Siena, Cantagalli, 1995, pp. 207-210

Campana S., Carta archeologica della provincia di Siena – Murlo, Siena, Nuova Immagine, 2001, p. 129

Filippone M., Il territorio di Murlo e le sue chiese, Siena, Nuova Immagine, 1994, pp. 121-125

Passeri V., I castelli di Murlo, Siena, Nuova Immagine, 1995, pp. 95-100

Repetti E., Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Firenze 1833-1845 (versione on-line a cura del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dellUniversità degli Studi di Siena, 2004), sub voce S. Giusto di Murlo

Fonti:

Schede ICCD di riferimento: ASBAP Si e Gr: schede di catalogo n. 00384915 e n. 00384916 (compilate da F. Aiello, 1994)

Autore scheda: Giorgio Botarelli (Associazione Culturale di Murlo)