I boschi della Montagnola Senese
Luogo: Montagnola Senese, zone Sovicille e Monteriggioni
Comune: Sovicille, Monteriggioni
Denominazione: Selva del lago
Data/periodo: Nesozoico o Quaternario
Descrizione: La Montagnola senese, è stato fin dall’epoca etrusca un territorio abitato e sfruttato. Come scrive Massai, la “Selva del Lago” era l’antico bosco di Siena, il suo “tesoro” , un vasto territorio ai margini della città dove gli eremitani cercavano la solitudine e dal quale gli uomini del Medioevo cercavano sostentamento. All’interno del bosco il tempo, scandito dai ritmi naturali, rallenta e permette ancora di ricostruire la realtà che lo caratterizzava in antico: gli alberi, la fauna, la raccolta dei frutti, la caccia la pesca. Adesso quella che era definita la Selva del Lago, corrisponde alla zona compresa tra i Comuni di Sovicille e Monteriggioni. Un territorio che se pur denso di pregevoli testimonianze antropiche, quali eremi, chiese di epoca romanica, castelli, ma anche piccoli poderi, muretti a secco, conserva un notevole grado di naturalità.
La specie arbustiva predominante dell’area è il leccio (Quercus ilex) che è stata, insieme al castagno una delle specie arboree favorite dall’uomo sia per il legname che per la produzione di ghiande e castagne. L’abbondanza di questa specie si tramanda sin dal XIII secolo tanto che la Selva del lago era anche definita “bosco di Licceto” (Massai, 1998). Anche il castagno (Castanea sativa) era una pianta diffusa come testimoniato da varie citazioni di toponimi quali il Castagno, Castagnoli e Novelleto. I castagneti da frutto ampiamente diffusi, sono dei boschi artificiali con manto arboreo monospecifico e assenza pressoché totale di strato arbustivo.
La ripulitura del sottobosco, effettuata regolarmente, talvolta anche con il fuoco, per permettere una più facile raccolta delle castagne, favorisce le essenze erbacee prative come la Campanula rapunculus conosciuta come raperonzolo dai fiori azzurro pallidi, il Lotus corniculatus o ginestrino dai fiori gialli, il Leontodon villarsii, e trifolium campestre (Angiolini, 2001). Le leccete sono sviluppate soprattutto nei versanti esposti a sud ed arrivano a coprire anche zone di crinale dove affiora la roccia madre calcarea ed il suolo è molto sottile (suoli xerici). Ed allora insieme al leccio troviamo altri arbusti come il corbezzolo (Arbutus Unedo), lo scopo maschio (Erica arborea), il lillatro (Phillyrea latifolia), il pungitopo (Ruscus aculeatus), oltre alle liane come lo stracciabraghe (Smilax aspera). Su suoli più evoluti insieme al leccio troviamo l’orniello (Fraxinus ornus), la roverella, il cerro, il sorbo domestico. Nella Montagnola senese si trovano altre quattro specie di querce oltre al già citato leccio: il Cerro (Quercus cerris), la roverella (Quercus pubescens), la farnia (Quercus robur) e la rovere (Quercus petraea). Le cerrete si trovano a varie quote sulla Montagnola e su suoli diversi. In alto nella zone di Celsa e Marmoraia su suoli più acidi, troviamo il cerro assieme al castagno, e scendendo di quota, su suoli più evoluti, ricchi di sostanza organica troviamo cerrete di tipo mesofilo con carpino bianco (Carpinus betulus) e nocciolo (Corylus avellana).
A quote più basse al cerro si accompagnano la roverella, il carpino nero, il testucchio (Acer Campestre) e l’acero minore. Nella zona di pian del Lago sono presenti lembi di boschi, dove domina la farnia. La presenza di questa maestosa quercia nella Montagnola ha un significato ambientale molto importante perché, queste aree boschive relitte, sono testimoni delle foreste che ricoprivano la pianura padana e le zone alluvionali con falda freatica superficiale.
Bibliografia:
Angiolini C. , Foreste, garighe e praterie nel cuore della Toscana, in Manganelli G e Favilli L., (a cura di), “La Montagnola Senese: una guida naturalistica”, WWF Sezione Regionale Toscana, Serie Scientifica n. 7, Editrice “il mio Amico”, Roccastrada (Grosseto), 2001, pp.24-41
De Dominicis V., La Vegetazione in Giusti F. (a cura di), “La storia naturale della Toscana meridionale, Cinisello Balsamo (Milano), Amilcare Pizzi Editore, 1993, pp. 247-341
Massai S., La Selva del Lago: il bosco di Siena nel Medioevo, Protagon Editori Toscani, Siena, 1998
Note: La Montagnola Senese è un sito di importanza Comunitaria (SIC n. IT5180003) per le emergenze floristiche vegetazionali presenti nell’area Le foreste di Quercus ilex e quelle di Castanea sativa della Montagnola senese rientrano tra gli ambienti forestali presenti nell’allegato A della L.R. 56/2000. Per la sua importanza a livello ambientale l’area della Montagnola Senese è stata inserita nella rete Natura 2000 prevista dalla direttiva comunitaria 92/43
Autore scheda: Serena Castignoni