La piazza di Sovicille
Luogo: Sovicille
Comune: Sovicille
Data/periodo: 1000. Il nome Sovicille è attestato sin dall’anno mille, ma si suppone che gran parte dell’abitato, compresa la piazza, sia di origini ancora precedenti
Descrizione: La piazza è un bene materiale e immateriale al tempo stesso. È materiale in quanto costruzione architettonica, luogo fisico dove transitare, sostare, da occupare. É, però, principalmente un luogo immateriale, immaginato, appaesato, domesticato dalla popolazione che vive in un determinato luogo. Nella piazza si concentrano tutti i valori sociali, simbolici e politici di un luogo. Centro per eccellenza, luogo dove la comunità si riunisce, per finalità ludiche, religiose o civili. La piazza dei greci era l’agorà, centro religioso, commerciale e democratico del paese, dove la comunità si riuniva per parlare di politica. I luoghi del potere locale si trovano solitamente nella piazza (il municipio comunale, la chiesa), e lo stesso vale per i valori simbolici che fondano una comunità, che permette loro di pensarsi insieme, di immaginare una identità condivisa trasmessa nelle diverse generazioni. Luoghi di commemorazione, come il monumento ai caduti, trovano posto nelle piazze d’Italia, in modo che le persone possano ritrovarsi e ricordare insieme cosa sono state, chi ha sofferto per loro, chi ha contribuito a difendere il luogo che abitano.
La piazza di Sovicille raccoglie l’eredità dell’antico significato delle piazza. Raggiungibile da via Stretta e via Roma, accoglie il palazzo comunale, il monumento ai caduti, il mercatale. Luogo che si presta dunque a differenti funzioni, che permette alle persone di incontrarsi, di scambiare opinioni, conoscersi, di condividere momenti di svago e di solenni cerimonie. La piazza è dunque un valore intangibile, costituito dalle relazioni intime, quotidiane, spesso banali, delle persone che attraversano un luogo, facendolo proprio, percorrendolo ogni giorno, fino a incorporarlo nella propria quotidianità, fino a pensarlo come indispensabile per la propria esistenza. La piazza è questo, ci consente di ritrovarci, tra persone e con noi stessi, di occupare un piccolo spazio nel mondo, che in uno sguardo prospettico ci appare dall’alto come un buco (solitamente rettangolare) nel dedalo di viuzze che costituiscono una città, un paese, un piccolo borgo. Ma vista dal basso, immergendosi in essa, da superficie piatta la piazza diventa espressione di vitalità dei luoghi.
Bibliografia:
Fontani M., Vagheggini G., Un secolo di immagini. Il ‘900 a Sovicille, Siena, Catagalli, 2009