Le cave della Montagnola Senese

Luogo: Montagnola Senese nelle zone di Sovicille, Rosia, Casole d’Elsa, Pievescola, Montarrenti

Comune:  Sovicille, Casole d’Elsa

Data/periodo: Mesozoico

Descrizione: La Montagnola Senese è rappresentata da una serie di rilievi posti ad ovest di Siena che raggiungono con il Monte Maggio i  625 metri e che si estendono dalla zona di Rosia e Montarrenti fino a sud di Colle Val d’Elsa. Oltre ai bellissimi boschi di castagni, quercete e leccete, vi sono delle aree estrattive sfruttate soprattutto a partire dall’epoca medievale (e.g. nella fabbrica della cattedrale senese; Giorgi e Moscadelli, 2005), ma probabilmente conosciute fin dall’età dei Romani (Bruno e Lazzarini, 1995). Il materiale estratto è rappresentato dai marmi che sono, dal punto di vista geologico, dei calcari di origine marina deposti in ambiente di piattaforma continentale nel Giurassico inferiore (circa 197 milioni di anni fa).

Durante la nascita della catena appenninica, queste rocce hanno subito un’intensa deformazione, un aumento di pressione e di temperatura tali da variarne gran parte delle caratteristiche originarie (metamorfismo). Tuttavia, tale metamorfismo, classificabile come di basso grado, non ha cancellato alcuni caratteri acquisiti durante e dopo la sedimentazione degli originari calcari, i quali sono ad oggi osservabili sotto forma di variazioni cromatiche e venature di vario tipo (Mugnaini, 2010). Dal punto di vista merceologico si distinguono nove tipologie di marmi: il Bardiglio, il Grigio Perla, il Bianco arabescato, il Calacata, il Giallo avorio, il Rosato, il Giallo venato, il Giallo ocra e il Broccatello (Micheluccini et al., 1981).

Nelle porzioni più basse della serie stratigrafica predominano le tonalità grigie, e salendo al tetto della formazione marmifera troviamo le tipologie di colore giallo, note nell’insieme come marmo “Giallo Siena” o “Giallo di Siena”. Tale peculiare colorazione è dovuta alla presenza di ossidi di ferro prevalentemente sotto forma del minerale goethite (α-FeOOH), presente in piccole quantità tra i cristalli di calcite. Nella Montagnola Senese si riconoscono oltre un centinaio di fronti di cava, tra cui sei ancora attivi (Val di Pescina, Pelli, Marronetone, Cancello del Prete, Pagaccino, Tegoia), sfruttati sia per la produzione di materiali ornamentali (soprattutto i marmi gialli) che di inerti. I siti storici più antichi segnalati dalle fonti documentarie si riferiscono per lo più all’area meridionale della Montagnola, presso Tonni, Montarrenti e Pagaccino.

L’area estrattiva è ubicata all’interno dell’area SIC 89 della Montagnola Senese e presenta un elevato valore sia paesaggistico che naturalistico. Immerse in un paesaggio boschivo dove tra le specie  predominanti troviamo il leccio coltivato a ceduo, il corbezzolo, e  il castagno, le cave rimangono come “ferite aperte” nei fianchi delle montagna. Nelle aree che erano soggette al pascolo, troviamo il ginepro (Juniperus comunis) e dove predomina un substrato calcareo si trovano le piante camefite di ambiente di gariga come le formazioni erbacee a Festuco- Bromotea con la fioritura di orchidee, considerate habitat prioritario dalla direttiva “Habitat” (n. 92/43/CEE).

Tra le specie faunistiche troviamo un raro mollusco gasteropode (Solatopupa juliana) che vive negli affioramenti rocciosi, il cervone (Elaphe quatuorlineata), un rettile che vive nelle aree ad arbusteto e di bosco rado, mentre tra gli uccelli sono presenti il Falco Pellegrino (Falco peregrinus), l’Assiolo (Otus scops) e specie più rare come  il Biancone (Circaetus gallicus),  e l’Averla piccola (Lanius collurio) che potrebbero trovare in queste aree zone di nidificazione. Tra i mammiferi troviamo il cinghiale, il capriolo, l’istrice, la volpe.

Le cave della Montagnola ospitano molte grotte (Grotta dell’Ugola presso la Cava Moscona, Grotta Chioma di Berenice presso Rassa), che costituiscono un habitat di fondamentale importanza per le molteplici specie di pipistrelli che abitano nella Montagnola e protetti ai sensi della Direttiva Habitat. Nel Duomo di Siena si possono ammirare tutte le tipologie dei marmi della Montagnola Senese, e l’intera collezione delle varietà cromatiche estratte è conservata sotto forma di piccole piastrelle di marmo all’Accademia dei Fisiocritici.

Bibliografia:

Bruno M.  e Lazzarini L., The discovery of the Sienese provenance of Breccia Dorata, Breccia Gialla, Breccia Gialla Fibrosaand the origin of Breccia Rossa Appenninica in Actes de ASMOSIA IV, Bordeaux, 1995, pp. 77-82. (sono gli atti di un convegno)

Giorgi A. e Moscadelli S., Costruire una cattedrale: l’Opera del duomo di Siena tra XII e XIV secolo, in “Die Kirchen von Siena”, Riedl P.A., e Seidel M. (a cura di), Vol. 3, München, Germany, 2005

Micheluccini M., et al., I marmi della Montagnola Senese, Amministrazione Provinciale di Siena, Siena., 1981

Mugnaini S., Giamello M. e Sabatini G., The Montagnola Senese marbles. Geological-petrographic features and use in stone cultural heritage., in “Diamante A & T”, Anno 16, edizione 60, Marzo 2010,  pp. 7-15

Documenti:

Marmi Montagnola Senese Diamante_low

Autore scheda: Serena Castignoni