Storia di San Galgano

Luogo: Abbazia di San Galgano 

Comune:  Chiusdino 

Data/periodo: 1150-1185 

Descrizione: La storicità del personaggio di Galgano è resa certa dalle notizie raccolte sulla sua vita per il processo di canonizzazione, avvenuto nel 1185, a soli quattro anni dalla morte e pervenuto straordinariamente sino a noi: al processo parteciparono come testimoni, oltre alla madre (Dionisia), un eremita che avrebbe assistito agli ultimi anni di vita del futuro santo e persone provenienti dalle zone limitrofe. Sulla base degli atti di tale processo sono andate costruendosi vitae e legendae, tra il XIII e il XV secolo, più o meno attendibili, ma di ispirazione per i dipinti raffiguranti le vicende e le opere di San Galgano presenti su tutto il territorio.

Galgano nacque tra il 1148 e il 1150 a Chiusdino, da una famiglia nobilis legata al Vescovo di Volterra: il titolo di miles con il quale venne insignito sembra fosse, infatti, appannaggio della famiglia di origine. Il futuro santo esercitò, quindi, il mestiere di mano armata del dominus(Conti 2011, p. 24), in questo caso probabilmente proprio del Vescovo volterrano. Le legendae narrano di una vita dissoluta e dedita ai piaceri terreni, fino alla morte del padre, in seguito alla quale due sogni condussero il giovane a un radicale cambiamento di vita in senso mistico: in entrambi, la visione di Michele Arcangelo guidano Galgano verso una missione di militia spirituale, dedicata all’ascesi e alla contemplazione, indicando come luogo prescelto la collina di Montesiepi. Tanto la madre quanto gli amici, si narra, non presero seriamente le intenzioni del ragazzo, appoggiando, invece, il fidanzamento con una ragazza di Civitella Marittima, Polissena; fu proprio durante un viaggio verso la cittadina, il 24 Dicembre 1080, forse in visita alla promessa sposa, che avvenne l’abbandono della vita mondana.

Negli atti del processo, Dionisia racconta di come il cavallo di Galgano si fermò due volte, rifiutandosi di procedere oltre, all’altezza di Montesiepi: al che, sguainata la spada, Galgano in terram pro crucem fixit(la piantò per terra a mo’ di croce). Altre testimonianze parlano non di terra, ma di roccia (la prima fu quella del monaco Blasius nel XIV secolo), accostando le vicende del santo italiano agli eventi del ciclo bretone di Merlin. Da questo momento in poi, comunque, la presenza di Galgano su Montesiepi attrasse un numero sempre maggiore di visitatori più o meno stanziali, attirati dalla fama miracolosa del miles. Pur non essendo riconosciuto come fondatore di un ordine, il cenobio qui fondatosi venne accolto negli ordini cistercense e agostiniano, soprattutto dopo il riconoscimento ottenuto da parte del Papa Alessandro III durante la visita che Galgano fece nel 1181. Di ritorno da questo fondamentale pellegrinaggio, sempre il racconto di Dionisia testimonia di come il cavaliere trovasse la propria capanna distrutta e la spada spezzata in tre parti, poi miracolosamente fusesi di nuovo insieme.

È interessante il fatto che in questo periodo (la morte avverrà nel 1181), Galgano si mise anche in contatto con la comunità guglielmita di Malavalle (Castiglion della Pescaia), probabilmente in virtù delle affinità nei percorsi di vita del chiusdinese e di San Guglielmo, un eremita morto pochi anni prima (1157). Nel 1181, Galgano muore, lasciando dietro di sé un culto molto sentito nel territorio senese: già nei primi anni del XIV secolo il santo era tra gli advocati di Siena e la reliquia della testa (ora nel San Michele di Chiusdino) veniva portata in processione per le vie della città in casi di carestie, pestilenze o altre calamità. 

Bibliografia 

Cardini, San Galgano e la spada nella roccia, Siena, Cantagalli ed., 1999

Conti, San Galgano Il santo, l’eremo, l’abbazia, Firenze, ASKA ed., 2011

AA.VV., Val di Merse Casole d’Elsa, Chiusdino, Monticiano, Murlo, Radicondoli, Sovicille, Firenze, ASKA ed., 2005

Links:

Sito del Comune di Chiusdino

Sito della Pro Loco

Autore scheda: Silvia Formigli