Storia di Radicondoli

Luogo: Radicondoli 

Comune: Radicondoli 

Data/periodo: 1100. La prima attestazione riguardante l’esistenza della Pieve di San Simone, risalente al 1156, lascia intendere la pre-esistenza sia della chiesa sia di una fortificazione. Il paese di Radicondoli divenne, quindi, un fiorente centro, legato alla città di Siena, della cui provincia è oggi un comune

Descrizione: La prima testimonianza legata a Radicondoli risale al 1156, quando il Vescovo di Volterra, Galgano, conferma al pievano della Chiesa di San Simone il possesso della stessa e di alcune rendite ecclesiastiche: il documento, richiamandosi a degli atti precedenti, sottintende la presenza della pieve precedentemente a quell’anno, ovvero alla metà circa del X secolo. Per quanto riguarda il castello, prime fonti appaiono intorno agli inizi del XIII secolo, ma è probabile che fosse già presente una struttura fortificata sul cosiddetto Poggio di San Cerbone: alcuni storici fanno, infatti, risalire la fondazione del paese al 750 d.C., a opera del re longobardo Desiderio. Fatto è che sin dalle prime attestazioni scritte, il castello risulta essere sotto il dominio dei Conti Aldobrandeschi: quando questi, nel 1221, stringono un patto di societas et firma amicitia con il Comune di Siena (al giuramento parteciperanno 250 capifamiglia), pongono sia Radicondoli sia Belforte come ipoteca in caso di inadempienza del pagamento annuo di 25 marche d’argento. A seguito di una mancata corresponsione di questo denaro, i senesi occupano, infatti, entrambi i castelli dal 1230 al 1237, salvo poi riconsegnarli nelle mani della famiglia Aldobrandeschi.

Nel 1241, però, essendo passato Radicondoli sotto il dominio dell’Imperatore Federico II, Siena fa richiesta al vicario imperiale di poter intervenire sulle nomine del rettore del castello e di ricevere dal paese una rendita. Alla morte dell’Imperatore il paese passa nuovamente sotto il controllo della città senese: tra il 1260 e il 1269 Radicondoli e Belforte subiranno un’occupazione guelfa e la successiva riconquista da parte del ghibellino senese Provenzano Salvani. Finalmente, negli ultimi anni del XIII secolo, la Repubblica senese prende pieno possesso dei castelli, spodestando definitivamente gli Aldobrandeschi. Nei secoli XIII e XIV, comunque, Radicondoli è un centro fiorente e popoloso: è giunto a noi un eccezionale statuto della corporazione dei lanaioli che attesta l’organizzazione ben articolata degli artigiani locali. Dal Trecento in poi, il paese segue le vicende storiche che coinvolgono Siena, passando nel 1554 sotto il Granducato di Toscana. La popolazione subirà una drastica diminuzione e si riprenderà solo dopo il Settecento.  

Bibliografia:   

Cammarosano V. Passeri, Città borghi e castelli dell’area senese-grossetana, Siena, ed. Amministrazione Provinciale di Siena, 1984, pp. 147-148

Repetti, Dizionario geografico fisico e storico della Toscana, Firenze, ed. Mazzoni, 1845, vol.4.6S, pp. 716 -719 (consultabile on-line su stats-1.archeogr.unisi.it/repetti/)

Autore scheda: Silvia Formigli