Luca Zanelli: l’arte del tamburo

Luogo: Via Vallepiatta 24 – Siena

Contrada: Contrada della Selva

Settore di riferimento: Personaggio locale

Data/periodo: Luca Zanelli nasce nel 1980

Descrizione: “Berebe nanà”!! Agli occhi di un profano, queste due banali parole non hanno alcun senso, sembrano messe alla rinfusa, creano quasi fastidio; per un senese, è tutta la vita: l’inizio del Passo a Vittoria, uno dei tre passi che si suona con il tamburo (oltre al Passo militare, suonato per accompagnare le bandiere negli spostamenti, e al Passo della Diana, o sintesi di Piazza, quello usato durante la Passeggiata Storica il giorno del Palio). Il Passo a Vittoria è il passo dei momenti felici, quelli dopo il trionfo in una carriera o quello nei giorni della festa del santo patrono. E’ il passo che si impara fin da piccoli, anche se dopo vorrai girare la bandiera. E’ il gesto che viene ripetuto ovunque, a scuola, a casa o per strada, con le dita, con le penne o con due rametti. Ma quando viene realizzato col tamburo, il suo luogo d’origine e il suo ambiente prediletto, è una gioia per l’udito, è un’apoteosi di emozioni: il suono che rimbomba nelle vie e nelle piazze della città e fa emozionare chiunque lo oda. Sì, perché se si sente il suono del Passo a Vittoria, vuol dire che ci stiamo avvicinando all’estate ed al Palio. Però, per avere questa valenza, deve essere fatto bene: l’udito del senese è finissimo, riconosce subito se il passo, quindi il suono del tamburo, è perfetto, o un vero “troiaio”, anche solo per una leggerissima tonalità diversa da quella ricercata. Creare un tamburo con la tonalità perfetta, quindi, è veramente un’impresa ardua, ci vuole manualità, i giusti attrezzi e tanta passione: perché anche con le basi migliori, se non hai una motivazione forte, come è la tua Contrada e il Palio, il suono finale non è quello perfetto.

Luca Zanelli ha tutte queste caratteristiche: figlio di Rino, trombettiere della Banda Città del Palio e di Palazzo, che lo ha fatto avvicinare al mondo della musica legata al Palio, ha iniziato fin da piccolo a suonare il tamburo, il suo strumento, sviluppando un udito finissimo legato al bel suono. Allenandosi continuamente, crescendo si è tolto diverse soddisfazioni: fra tutte, rappresentare la propria contrada durante la Passeggiata Storica il giorno del Palio. Orgoglioso di ciò, ha pensato di portare ad un livello superiore la sua passione: suonare al meglio il tamburo non bastava, voleva conoscere a fondo il suo strumento. Così, nemmeno maggiorenne, smontò e rimontò per la prima volta il suo tamburo, capendo a fondo come era fatto, studiandone ogni particolare per poterlo modificare e renderlo migliore. Da quel momento non si è più fermato. Prima accomodando i tamburi sfondati della sua Contrada, poi quelli dei suoi amici, infine costruendoli di sana pianta. Suoi sono infatti i tamburi di piazza della Contrada legati all’ultimo rinnovo delle monture: le sue creature sono dei gioielli di perfezione, un suono meraviglioso e un vanto perla Contrada stessa. Ma nemmeno questo basta. Già insegnante per i giovani contradaioli che suonano per la prima volta il tamburo, da qualche anno, ha iniziato a fare il maestro: nel suo laboratorio, o in quello della Contrada, tiene lezioni su come riparare o costruire un tamburo, sperando di infondere in più persone possibili (ragazzi, ma non solo) quella passione che tanto lo rende fiero. Un lavoro lungo, fatto di semplici azioni che necessitano della massima attenzione e abilità: il legno della cassa ben levigato da tutte le sue imperfezioni, le due pelli, non troppo fine né spesse, bagnate il giusto tempo, poi, infalsettate nella giusta maniera, la corda tirata, che resti bene in tensione e, per finire, i cordini di budello, tirati fino a cogliere l’accordatura perfetta. Un lavoro di qualche giorno, di tanta fatica, ma completamente ripagato quando batti per la prima volta le mazze sulla pelle e ne esce il miglior suono mai provato. E da lì, non vuoi smettere più di suonarlo. Un artigiano del tamburo a disposizione della città, capace di insegnare una delle passioni più profonde di ogni animo di un senese.

Autore scheda: Contrada della Selva; Jacopo Bartali

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento