Il Crocifisso di Porta Ovile

Luogo: Via del Comune – Museo della Nobil Contrada del Bruco – Siena

Contrada: Nobil Contrada del Bruco

Data/periodo: Eseguito nel secolo XIV, restaurato dall’Istituto Centrale del Restauro nel 1940 successivamente alla rimozione dall’arco inferiore di Porta Ovile

Descrizione: Il Crocifisso fu collocato nel 1676 nell’intradosso dell’arco inferiore di Porta Ovile per sostituire un affresco della Madonna rimasto irrimediabilmente rovinato dalle intemperie. Da allora e per secoli ha protetto il passaggio di persone e merci, e tra di essi sicuramente spiccavano gli abitanti delle tre Coste di Ovile, che gli erano particolarmente devoti.

Per questo nel 1991 quest’importante pezzo di arte senese trecentesca è stato affidato dall’allora Soprintendente ai beni artistici e storici di Siena, Prof. Cornice, alla nostra Contrada. Bisogna peraltro premettere che allo scoppio della Seconda Guerra mondiale, il Crocifisso era stato rimosso dalla sua collocazione, parimenti a tante altre opere della città, per essere riparato da eventuali danni bellici. Nell’occasione fu affidato all’Istituto Centrale del Restauro, che mise in atto un attento recupero dell’opera, che appariva infatti molto danneggiato da secoli di esposizione alle intemperie. Il restauro riuscì a recuperare gran parte dei due capicroce rappresentanti la Madonna e San Giovanni Evangelista, le braccia, le mani e i piedi del Cristo.

In quest’epoca, notando la particolare conformazione allungata delle dita, il Prof. Torriti ne formulò l’attribuzione al Maestro del polittico di Sant’Antonio a Montalcino, seguace di Duccio di Boninsegna.

Questa circostanza ha fatto sì che negli anni sia stato ribattezzato erroneamente da moltissimi Brucaioli “il Crocifisso di Duccio”, e quando nel 2003 la Contrada conquistò sul Campo il Drappellone dedicato dalla città a questo grande artista, in occasione della bellissima mostra Duccio, alle origini della pittura senese, molti ritennero che la presenza nell’Oratorio di quest’opera abbia fatto da “richiamo” al “cencio”, dipinto nell’occasione da Andrea Rauch.

L’opera, dopo alcuni anni nell’Oratorio della Contrada, nel 2006 è stata trasferita in una vetrina del Museo appena restaurato, dove tutt’ora lo si può ammirare, riparato ancora meglio da eventuali agenti nocivi presenti nell’aria.

Non bisogna dimenticare però che nell’Aprile 2001 la Contrada, realizzando il desiderio di molti Brucaioli e abitanti del rione, collocò nella stessa posizione del precedente un nuovo crocifisso in legno di castagno e ferro, realizzata dagli architetti brucaioli Roberto Fineschi (per il disegno) e Primo Pagni (per la parte lignea), con il contributo di Luciano Nencini (nicchiaiolo, ma residente da molti anni nel Bruco) per la parte in ferro.

Tutt’oggi quest’opera, corredata nel 2002 anche dell’illuminazione notturna a cura del Comune di Siena, troneggia sul passaggio di… auto e moto!

Autore scheda: Nobil Contrada del Bruco, Matteo Ricci

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