Le Gallerie del Duomo di Pienza

Luogo: Pienza

Comune: Pienza

Data/periodo: 1911-1935

Descrizione: Nella concezione ardita del progetto della piazza di Pienza e della sua Cattedrale, con l’abside volta verso Sud e protesa oltre il pianoro della collina, con le fondazioni poggianti nella parte sottostante, c’è già insita la precaria stabilità che nei secoli ha preoccupato e in parte preoccupa il Duomo, voluto dal papa Pio II. E’ il prezzo che la “domus vitrea”, così lo stesso Papa definì il tempio, paga affinché l’abside riceva i raggi del sole dal suo sorgere al tramonto creando all’interno della Cattedrale un riverbero di luce che secondo concezioni filosofiche del periodo è ciò che più rappresenta il Divino sulla terra. Già al completamento dell’opera ci si accorse di alcune crepe apparse nelle murature che l’architetto Rossellino imputò al ritiro della malta; giustificazione che al Papa sembrò poco credibile tanto che rimise ai posteri il giudizio finale. ”Il tempo dirà e mostrerà il vero e l’ultima parola”. Infatti da allora in poi le cronache sono piene di interventi di consolidamento e di rinforzo: costruzione di speroni, nuovi archi, pozzi di drenaggio delle acque ecc. Addirittura nel decennio che va dal 1750 al 1760 si pensò addirittura di demolire l’abside che era pericolante e di accorciare le navate; fortunatamente tale idea fu poi abbandonata, altrimenti si sarebbe irrimediabilmente persa l’unicità di questo monumento e la sua intima organicità con la piazza antistante. L’intervento più importante di consolidamento e di restauro del Duomo si è verificato tra 1911 e il 1935 con la realizzazione di sottofondazioni che formano un blocco monolitico di muratura, percorso con un sistema di gallerie lunghe oltre 700 metri che rendono ispezionabili le fondazioni e garantiscono lo smaltimento delle acque di drenaggio.

Il sistema di 6 livelli di gallerie, per una profondità di 20 m., sotto l’abside del Duomo di Pienza, fu costruito a più riprese, a partire dal 20 novembre 1911. Il Prof. Cesare Spighi diresse la prima fase dei lavori che si concluse il 4 novembre 1916, dopo aver realizzato circa 2/3 del totale oggi esistente. Le gallerie hanno oggi la funzione di evacuare le acque di drenaggio, ma sono una conseguenza dei lavori di sottomurazione che furono lo scopo principale dell’intervento. La seconda fase ebbe luogo dal 1922 al 1925. Fu iniziata dal Prof. Gino Chierici e conclusa dal Prof. Pèleo Bacci. La sottomurazione fu continuata nella terza fase dal Prof. Alfredo Barbacci e va dal 1926 al 1929.  In questo periodo fu realizzato anche un anello drenante intorno alla base del campanile e furono restaurati alcuni cunicoli precedentemente costruiti. Gli ultimi restauri, fine 2002, inizio 2003, riguardano il paramento di alcuni tratti più profondi, i cui mattoni particolarmente danneggiati, furono sostituiti da blocchetti di travertino. Anche la realizzazione di una paratia impermeabile a monte del Duomo, nei primi anni del 1960, non ha risolto il problema. Infatti solo con le indagini delle ultime Commissioni ministeriali è stata appurata l’ipotesi che il cedimento sia causato da una o più faglie geologiche ancora attive (e non da infiltrazioni d’acqua che plasticizzavano il substrato argilloso delle fondazioni), con movimenti che non si manifestano con continuità, ma a strappi più o meno frequenti, che interessano una vasta area a Sud dell’abitato di Pienza. Ciò, pertanto, pone il problema della stabilità del Duomo in una problematica più ampia che impone un continuo monitoraggio e ulteriori approfondimenti al fine di poter individuare quei provvedimenti atti a mitigare gli effetti di una causa che a tutt’oggi risulta ancora ineliminabile.

Autore scheda: Giampietro Colombini

 

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