I Maestri della Tartuca

Luogo: Via Tommaso Pendola – Siena

Contrada: Contrada della Tartuca

Data/periodo: Dal XVI secolo ad oggi la Contrada della Tartuca ha annoverato fra i suoi appartenenti numerosi personaggi di grande rilievo storico, artistico e culturale

Descrizione: Si chiamò fin dalle origini la “via dei Maestri”, cioè delle maestranze che avrebbero edificato Castelvecchio, una delle strade principali del rione della Contrada della Tartuca, e non fu a caso: maestri della pietra, arte del Popolo tartuchino, e maestri in tutto. Lì, in un modesto fabbricato a mezza via, dove una lapide lo ricorda per sempre, abitò a metà Cinquecento il maestro Domenico Beccafumi, detto “il Mecherino”, uno dei più importanti esponenti della pittura manieristica senese e italiana.

Nel secolo scorso, la memoria generica dei maestri dovette però cedere il posto a quella di un altro grande artista tartuchino: Tito Sarrocchi, maestro scultore giustappunto della pietra, che vi era nato nel 1824.  Per lui fu cambiato il nome a quella strada che ancora oggi porta il suo nome. E che dire del contemporaneo del Beccafumi, tale Pier Andrea Mattioli, medico, scienziato e umanista di fama internazionale la cui memoria è stata voluta dalla città intestandogli quella che un tempo era la Strada dei Tufi e che conduce alla omonima porta?

Anche una lapide, apposta dalla Tartuca e dalla città di Trento, lo ricorda presso l’Accademia dei Fisiocritici, in quella piazzetta nel cuore della Contrada dove oggi ha sede la Società M. S. Castelsenio. Quella Piazzetta che la Contrada ha recentemente voluto intitolare ad un altro illustre suo figlio: Silvio Gigli, il mito della radio, l’eclettico maestro della comunicazione moderna nell’era radio-televisiva, noto in tutta Italia per il motto “Siena trionfa immortale”.

Si chiamò in origine via delle Murella quella formatasi intorno al nucleo più antico di Castelvecchio, e lì la Contrada eresse il suo Oratorio, ma l’opera umanitaria di un Padre scolopio nell’Ottocento e la presenza del suo fondamentale Istituto per la cura dei sordomuti, indussero la città a modificarne il nome, trasformandolo in quello di Via Tommaso Pendola a perenne memoria. Anche la Tartuca ricorda il Pendola in una lapide all’ingresso del nuovo museo, sorto accanto all’Oratorio. E fu proprio con la fondazione dell’Oratorio che uno dei più importanti architetti delle seconda metà del XVII secolo, il Priore tartuchino Niccolò Franchini, progettista e direttore dei lavori con il figlio Jacomo, poté esprimere tutta la sua maestria, costruendo, al posto di quella che era la vecchia casa di Caterina Vannini convertita, la mistica senese nata nella Tartuca, una stupenda e ricca chiesa per sua Contrada. All’interno, una iscrizione e una lapide li ricordano entrambi.

Ma non c’è bisogno di lapidi per la memoria di altri “maestri” tartuchini, basta la storia. E di storia appunto si tratta quando si ricorda l’erudito Antonio Francesco Bandini, anch’egli Priore, il prolifico diarista senese che, unico nel suo genere, per mezzo secolo narrò in più di cinquanta volumi manoscritti le vicende di Siena e delle sue Contrade a cavallo fra Sette-Ottocento e soprattutto della sua, la Tartuca.

E di vicende storiche si narra ancora ricordando il tartuchino Luciano Banchi, già Cancelliere e Reggitore della Contrada nella vicenda dei colori del periodo risorgimentale, il Sindaco studioso e letterato che a più riprese governò Siena nei momenti assai complessi alla fine dell’Ottocento. Anche nel corso del XX secolo, altri illustri personaggi, come fosse una tradizione, o piuttosto un DNA e come tale ereditario, hanno tenuto alto l’orgoglio della Contrada. Primo fra tutti Arturo Viligiardi, architetto, artista, pittore e maestro costumista, che tanto impegno profuse per la Tartuca e di cui il più immediato ricordo corre alle splendide monture del 1928 per il corteo storico.

Più recentemente, nella seconda metà del Novecento, altri due maestri, recentemente scomparsi e rimpianti, sono stati figli della Tartuca: Alessandro Tanzi, giovane leopardiano maestro di toccanti versi, al quale la Contrada a voluto intitolare un premio nazionale di poesia, e Giulio Pepi, storico dirigente, direttore del periodico della Contrada “Murella Cronache” e maestro di giornalismo nella sua città e nel Palio.  Anche in questo nuovo secolo ci saranno di certo altri Maestri nella Tartuca.

Bibliografia: 

Barbarulli G., Sempre Decenti e Grandiosi, Contrada della Tartuca, Tra Storia e Memoria/1, Siena, 2001

Barbarulli G., Luciano Banchi. Uno storico al governo di Siena nell’Ottocento, Comune di Siena, Siena 2002

Contrada della Tartuca, Memoria istorico-cronologica della Contrada della Tartuca pubblicata in occasione della solenne consacrazione della Chiesa di detta Contrada, Siena, 1818

Contrada della Tartuca, Giulio Pepi e Murella Cronache. Editoriali e Ricordi, Tra Storia e Memoria/8, Siena, 2014 (in stampa)

Luchini L., Silvio Gigli da Siena, Edizioni il Leccio, Siena 2012

Romagnoli E., Bellartisti

Fonti:

Per un approfondimento sui numerosi personaggi tartuchini di rilievo storico-culturale si veda il periodico della Contrada della Tartuca “Murella Cronache”

Note: Il Concistoro del Monte del Mangia dal 1950 ad oggi ha più volte attribuito attestati di merito a contradaioli della Tartuca. Per questo si veda Guazzi M., Siena nel cuore. I premi del Concistoro del Monte del Mangia 1986 – 2009, Betti Editore, Siena 2009.

 Autore scheda: Contrada della Tartuca, Giordano Bruno Barbarulli

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