Fortezza di Radicofani

Luogo: Radicofani

Comune: Radicofani

Data/periodo: 970

Descrizione: La rupe vulcanica di Radicofani per la sua posizione strategica, per il controllo che esercitava sulle valli dell’Orcia e del Paglia e soprattutto per quello esercitato sulla Via Francigena o Romea e sulla Via Traversa (est/ovest), era un luogo importante e conteso sin dall’antichità. Le prime fortificazioni risalgono all’età media del Bronzo. Radicofani è ricordato con il suo Castello già in un documento del 973. Le strutture murarie antiche sono di epoca Longobarda e Carolingia, poi usate come base per il Castello costruito da Papa Adriano IV nel 1154 (odierno cassero), per arginare l’avanzata dell’Imperatore Federico barbarossa. Alla fine del 1200 il Castello fu il luogo leggendario delle vicende legate al brigante-gentiluomo Ghino di Tacco (ricordato da Dante e da Boccaccio). Il Castello per la sua posizione strategica fu più volte conteso dalle forze che agivano nel centro dell’Italia. La Repubblica di Siena cercò più volte di conquistarlo ma lo ottenne in affitto dall’antipapa Giovanni XXIII nel 1411. I Senesi ampliarono il castello con un’altra cinta muraria e costruirono vari annessi. Nel 1459 ottennero di averlo in vicariato perpetuo dal Papa Pio II Piccolomini. Nel 1555, caduta la città di Siena, la Fortezza fu assediata dalle truppe imperiali e medicee, che però non riuscirono ad espugnarla (due tele a Palazzo Pitti del Borgognone: Assedio e Battaglia di Radicofani). Il 31 luglio 1559 la Repubblica di Siena venne inglobata dallo Stato Fiorentino. La Fortezza di Radicofani resistette per altri 17 giorni, ma al tramonto del 17 agosto la Balzana di Siena venne ammainata.

I Medici investirono molto a Radicofani: trasformarono la Fortezza medievale in una Fortezza Bastionata ad opera dell’architetto Baldassarre Lanci, costruirono mura di collegamento con i tre Borghi sottostanti (Bonmigliaccio, Castel Morro, Borgo Maggiore) trasformando Radicofani in una vera cittadella fortificata, la più grande della Toscana. Il 14 settembre 1735, in seguito ad una controversia per il capitanato della Fortezza, un certo Pieri di Piancastagnaio incendiò le due polveriere, provocando un vero e proprio disastro, che distrusse e lesionò gran parte delle strutture della Fortezza. Il 31 luglio 1750 senza essere stata più restaurata la Fortezza venne abbandonata. Alcune strutture vennero progressivamente usate come cava di pietre da costruzione, così pian piano vennero ad essere demolite : la casa del Capitano, la caserma dei soldati, le dispense, la stalla, il magazzino dei fieni, la Chiesa di Santa Barbara, il corpo di guardia, ed altre . Nel 1926 la Fortezza fu in parte restaurata dal proprietario Luigi Bologna ma poi fu nuovamente danneggiata del cannoneggiamento durante la seconda guerra mondiale. L’ultimo restauro è avvenuto dal 1989 al 1999.

La Fortezza si compone di un Cassero, costruito da Papa Adriano IV nel 1154, che corona la parte sommitale della rupe con tre piccole torri e la maestosa Penna alta 40 metri. Poi più in basso troviamo cinque bastioni costruiti dai Medici tra il 1560 e il 1565 trasformando la cerchia esterna delle mura medievali senesi. I Bastioni si chiamano: di S. Andrea accanto all’ingresso principale a nord/est, di S. Rocco a sud/est, di S. Pietro a sud, di S. Giovanni a sud/ovest, di Santa Maria a nord/ovest. Sul lato ovest c’è la fortificazione del Girone e più in basso l’antico fortilizio di Castel Morro (oggi in parte occupato dal cimitero).

Bibliografia:

Avetta C., La Città fortificata di Radicofani

Carta archeologica della Provincia di Siena, Radicofani

Magi B., Statuto comunale del 1441

Piattoli R. Statuto Comunale del 1255

Autore scheda: Fausto Cecconi

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