La Lizza e la Fortezza a Siena

Luogo: La Lizza e Fortezza Medicea  – Siena

Contrada: Contrada Sovrana dell’Istrice

Data/periodo: La Lizza si sviluppa quale spazio adibito anche a scuola di equitazione fin dal XVIII secolo ed adeguata ad uso pubblico dal XIX secolo fino ad oggi. La Fortezza Medicea, invece, fu costruita nel 1563 per scopi militari, mentre dal secondo dopoguerra fu trasformata in area totalmente adibita ad uso civile

Descrizione: Siena è una città con scarsi spazi d’aggregazione pubblica, perlomeno per come sono intesi oggi, proprio per la sua caratteristica di città con mura medioevali. Fa eccezione il territorio della Contrada dell’Istrice, che ingloba al suo interno i due spazi più vasti di cui l’intera comunità senese può usufruire: la Lizza e la Fortezza.

L’area della Lizza, precedentemente adibita a Scuola di Equitazione, nel 1869 trovò una prima sistemazione a parco pubblico, allargandone l’estensione e suddividendola in modo funzionale fra il  passeggio e il transito delle carrozze. Negli ultimi anni del XIX secolo si intervenne sull’area per migliorarne il decoro, realizzando l’attuale fontana, al tempo dotata anche d’un orologio ad acqua, ed erigendo un nuovo palco in muratura per l’intrattenimento musicale. In questo contesto si inseriva l’apertura dell’elegante Caffè presso l’ingresso della Fortezza e la rinnovata disposizione del verde. Nel 1896 fu inaugurata, al centro del parco, la statua equestre di Giuseppe Garibaldi, opera dello scultore Raffaello Romanelli.

Dopo la Grande Guerra, l’Amministrazione Comunale decise di edificare l’Asilo Monumento in memoria dei caduti senesi, che tutt’oggi si affaccia sull’area col suo porticato a colonne ioniche. Fu progettato nel 1921 dall’architetto Vittorio Mariani e il 28 settembre del 1924 inaugurato alla presenza di Re Vittorio Emanuele III, trovando compimento sopra una porzione di terreno emblematica, laddove nel 1554 fu distrutta a furor di popolo l’odiata fortezza spagnola.

Da decenni la Lizza assiste scenicamente ai giochi e agli intrecci di innumerevoli generazioni di senesi, dai bambini che frequentano l’asilo, ai ragazzi che dalle vie del rione cercano un più ampio sfogo alla propria vivacità, per giungere agli anziani a goder di fresche passeggiate.

Il legame della Contrada con questo luogo è inoltre rafforzato dal Monumento al Cavallo posto nei giardini, opera che Sandro Chia volle donare all’Istrice nel 1994. Questa scultura in bronzo raffigura un cavallo altezzoso, da battaglia, a cui s’appoggia il fanciullesco puledro; l’attimo intriso nelle forme percorre le viscerali radici dell’amore di Siena per il cavallo.

Medesima valenza aggregativa risiede nell’altro grande spazio della Fortezza Medicea, opera dell’architetto Baldassarre Lanci e del figlio Marino, utilizzata per scopi militari fin dal 1563. Successivamente il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo decise per la donazione della Fortezza alla comunità senese, col patto che ne fosse mantenuto “il pubblico uso come in passato”, espressione che equivaleva a stabilire una coesistenza tra le funzioni civili e militari. La servitù militare proseguì anche dopo l’annessione al Regno d’Italia.

L’adeguamento della Fortezza ai soli utilizzi sociali comincia al termine della Grande Guerra, quando si decisero lavori come la riparazione del cancello grande, eretto nel 1787 con la fusione delle antiche bocche di cannone e  delle residue canne di fucile, usate a difesa della città nel tragico assedio del 1554. Ma è solo nel 1931 che si attua una ristrutturazione organica dell’area: la parziale ricostruzione delle mura pericolanti con pietra tufacea, la ripulitura del perimetro esterno dei bastioni e la collocazione di nuovo verde. Nel 1938 si abbattono infine i fatiscenti fabbricati di accasermamento e vengono realizzati il grande piazzale e l’anfiteatro, così come oggi lo conosciamo. Il vincolo militare, durato circa quattro secoli cessa con l’allontanamento definitivo del Presidio. La Fortezza e la Lizza assumono da quel momento un fattivo ruolo d’insieme, quasi una collaborazione omogenea di spazi, dediti ad allestimenti di feste, concerti e mostre; una su tutte la Mostra Nazionale dei Vini Tipici, che per molti anni rappresenterà un’eccellenza di interesse sovranazionale.

Bibliografia:

Coradeschi P., La Fortezza Avamposto istriciaiolo, in “L’Aculeo”, periodico della Contrada Sovrana dell’Istrice, n. 1, 2012

Falassi A., Il Cavallo dell’Istrice, in “L’Aculeo”, periodico della Contrada Sovrana dell’Istrice,  n. 2, 1994

Autore scheda: Contrada Sovrana dell’Istrice, Paolo Coradeschi e Matteo Salvadori

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