I Cavalieri di Malta nella Contrada Sovrana dell’Istrice

Luogo: Via Camollia, via Malta – Siena

Contrada: Contrada Sovrana dell’Istrice

Denominazione: Sovrano Militare Ordine di Malta

Data/periodo: La prima notizia sulla Chiesa di San Pietro in Camollia viene fatta risalire all’anno 998, quando i Conti Bernardo e Gualfredi Ranieri fecero dono alla Chiesa fiorentina di questo tempio senese con annesse case e vigne. Il primo documento ufficiale risale però al 29 maggio 1148 e riguarda la vendita di un appezzamento di terra

Descrizione: Dell’Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme (da cui deriva il Sovrano Militare Ordine di Malta) le prime testimonianze risalgono al 1048. Nell’Istoria della Repubblica di Amalfi si racconta dei viaggi in Medio Oriente dei mercanti amalfitani, ai quali, grazie all’intercessione del Califfo d’Egitto, fu data la possibilità di erigere un convento per monaci, un monastero femminile ed una grande chiesa che fungeva anche da ospedale intitolata a San Giovanni di Gerusalemme.

Durante il periodo delle Crociate, la presenza in Terra Santa di questo ordine monastico si fece sempre più importante: nel 1118 Raimondo de Puy convertì l’Ordine Religioso in Ordine Religioso di Cavalleria, accentuandone dunque l’aspetto militare al fine di difendere con le armi i pellegrini e i malati. Nello stesso anno il nobile francese Ugo de Payens ottenne da Baldovino, re di Gerusalemme, il permesso di ordinare cavalieri sotto la regola di Sant’Agostino. Quest’ultimo ordine, che aveva sede presso il Tempio di Salomone, prese appunto il nome di Ordine dei Templari e adottò come simbolo una croce rossa su mantello bianco.

Le imprese militari dei Templari hanno segnato la storia di questa parte di mondo fino alla loro violenta soppressione avvenuta nel 1312. Dopo tale avvenimento, i loro beni passarono per intero nelle mani dell’Ordine di San Giovanni che, dopo la riconquista di Gerusalemme da parte dei musulmani, si spostò dapprima a Tolemaide, poi a Cipro ed in seguito nell’isola di Rodi, ultimo baluardo della cristianità rimasto in Oriente.

Dopo vari tentativi, nel 1522, le armate turche conquistarono Rodi ed il Gran Maestro Filippo di Villers Lillidamo trattò la resa e si ritirò a Creta. Nel 1530 l’imperatore Carlo V assegnò il possesso dell’isola di Malta all’Ordine dei Cavalieri Ospedalieri, che presero il nome definitivo da questa sede nel mar Tirreno. La flotta dell’Ordine svolse nel Mediterraneo un’opera di contrasto alla pirateria saracena per più di due secoli. Successivamente, nel 1798, l’isola fu conquistata dai soldati napoleonici ma già nel 1800 era passata sotto il dominio inglese. La sede dell’Ordine dovette trasferirsi dapprima a Catania, poi a Ferrara, per trovare nel 1834 la sua ultima sistemazione a Roma grazie al consenso di Papa Gregorio XV.

La relazione che unisce il Sovrano Ordine di Malta e la Contrada dell’Istrice ha una storia secolare: la Chiesa di San Pietro alla Magione, situata nel territorio della Contrada, era parte di quei beni che furono sottratti al soppresso Ordine dei Templari e ceduti all’Ordine Gerosolimitano.

I primi documenti che ne testimoniano l’esistenza sono del 29 maggio 1148, e riportano che Rinaldo Passalacqua e un tal Bacculo vendettero un pezzo di terra allo spedale di Camollia “extra portam de Camullia prope domum templi”. Nel primi anni del Duecento i Templari si spostarono all’interno delle mura, nella Chiesa della Magione . Successivamente, avendo acquistato una maggiore importanza grazie a donazioni e lasciti; ingrandirono il complesso della Magione e ne mantennero lo spedale, detto di “San Nicolò dei Gucci”, garantendo così l’assistenza ad un maggior numero di viandanti. Tale spedale, una volta passato ai Gerosolimitani, prese il titolo di Commenda ed il primo Commendatore fu il fiorentino Frate Loreto di Giovanni.

I rapporti con la città sono sempre stati improntati ad una grande fiducia reciproca: l’Ordine ebbe persino in consegna la chiave della Porta della Guerra (situata lungo l’attuale via Malta), inoltre durante il terribile assedio del 1554, fu affidato al Commendatore della Magione Mario Donati l’ingrato compito di scegliere le “bocche inutili” da espellere dalla città. Infine, a testimonianza dei secolari rapporti con la Contrada dell’Istrice, è la Cappella detta di San Donnino, costruita a fianco della chiesa in seguito alla pestilenza del 1523, che fu concessa agli abitanti del rione di Camollia come primo luogo assembleare.

Bibliografia:

Faluschi G., Breve relazione delle cose notabili della città di Siena, 1784.Zazzeroni A., I Cavalieri di Malta alla Magione di Siena in “Bullettino Senese di Storia Patria”, 1982

La Magione del Tempio, in “Bollettino della Società Senese Amici dei Monumenti”, Siena, 1957

Moretti M., L’architettura romanica religiosa nel territorio dell’antica repubblica senese, Scuola Tipografica Benedettina, Parma, 1962

Pansa F. e Pansa G., Istoria dell’antica Repubblica d’Amalfi e di tutte le cose appartenenti alla medesima, Severini, Napoli, 1724

Fonti:

Archivio della Contrada Sovrana dell’Istrice, Capitoli, lettera I

Mostra dell’Antica Arte Senese, Catalogo Generale, 1904

Nuova guida della città di Siena per gli amatori della Belle Arti, 1862

Picchioni, Chiese senesi, tomo II

Note: Nel periodo delle Crociate il mondo occidentale si apprestava a combattere per conquistare la Città Santa: nel 1097 il Papa Urbano II raccolse sotto di sé un poderoso esercito comprendente mille Senesi tra i quali si distinse Salimbene Salimbeni, salito per primo sulle mura di Antiochia. Gerusalemme venne però presa solo due anni più tardi. Nel 1099 Gherardo di Tune, dopo aver aiutato dall’interno l’esercito cristiano, offrì le cure del suo ospizio di San Giovanni ai Crociati che avevano conquistato la città.

Autore scheda:  Contrada Sovrana dell’Istrice, Guido Elia e Riccardo Brandani

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