I confini tra Istrice e Lupa

Luogo: Vicolo degli Umiliati, via Garibaldi – Siena

Contrada: Contrada Sovrana dell’Istrice

Data/periodo: Dal Bando di Violante di Baviera del 1729 ai giorni nostri

Descrizione: La rivalità tra le Contrade di Siena trae origine da controversie sui confini dei loro territori. Nel 1729 Violante Beatrice di Baviera, con il suo famosissimo bando, cercò di porre fine a tali dispute indicando analiticamente l’estensione di ciascuna Contrada con l’indicazione delle singole vie. I confini della Contrada dell’Istrice vennero così determinati: “dalla Porta Camollia per la Strada Maestra da ambe le parti l’Istrice si porti fino alla dirittura della Piaggia, che porta alla Lizza e Poggio Malavolti dalla Casa de’ Signori Francesconi, e di lì salga da man destra solamente, alla Scuola di Cavallerizza e non compreso il Palazzo Malavolti, occupi la Lizza tutta con la Fortezza, siccome le case della Piaggia che va a Santa Petronilla la strada tutta di Campansi e Pignattello, con quelle che portano a Fontegiusta”.

Fino ai primi anni del 1930, nessuna contestazione era mai sorta alle soglie dei confini dell’Istrice. In particolare tra Istrice e Lupa correva un rapporto di alleanza, tanto da partecipare ai momenti di gioia e di vittoria dell’una e dell’altra.

Il 2 luglio 1929 “una Lupa leggera e presta molto”, affisse, in Via Garibaldi, due bandiere: una all’angolo di Casa Ricci Campana, fuori dalla Stufa Secca, erroneamente nel territorio dell’Istrice, e una correttamente all’angolo di casa Fiore. Stessa cosa avvenne nell’agosto 1929 e, infine, il 2 luglio del 1930. Per evitare eventuali equivoci in ordine ai confini, anche l’Istrice decise di esporre le proprie bandiere, una all’estremo limite di Via degli Umiliati e l’altra all’albergo dei Tre Mori. Dopo pochi minuti le bandiere della Lupa erano scomparse.

Da questo momento tra le due Contrade incorse uno scambio di lettere dal tono sia garbato che risentito volto a chiarire la corretta posizione delle bandiere e quindi il limite territoriale di ciascuna in Via Garibaldi.

L’allora Priore della Lupa, Cav. Carlo Manenti, scrisse al Conte Chigi Saracini pregandolo affinché “l’Istrice non esponga le proprie bandiere in via Garibaldi (all’uscita del Vicolo Rubini) come per la prima volta ha fatto il 2 luglio scorso”. Il 20 luglio 1930 il Vicario dell’Istrice, Giuseppe Zazzeroni, incaricato dal Conte, espose le ragioni dell’Istrice in una lettera che per filo e per segno, con documenti allegati, disegna i confini tra le due Contrade.

L’esito di quello che si rivelò un lungo carteggio fu la necessità di ricorrere al giudizio di una Commissione costituita da tre “giudici” che, dopo una lunga e completa analisi della situazione territoriale, ascoltate le ragioni di entrambe le Contrade, definirono la vertenza, dando di fatto ragione all’Istrice.

Tuttavia, la Contrada della Lupa, non accogliendo l’esito del parere che non riteneva vincolante, chiese che non venissero esposte bandiere nei luoghi contestati fino alla conclusione della vertenza. D’altro canto, per il Conte, la faccenda era conclusa e il parere era chiaro. Le contestazioni continuarono fino a quando il 13 agosto 1933 il Conte rispose di non poter rinunciare ad un diritto riconosciutogli solennemente.

Dallo scambio epistolare la contesa era già passata sul Campo tanto che negli anni successivi la vittoria dell’Istrice del 1935 venne festeggiata con una pubblicazione dove il popolo dell’Istrice non si risparmiava negli scherni e in ironia verso la Lupa, segno di una ormai sentita rivalità che sebbene mai formalizzata, coinvolge i due popoli anche oggi.

Bibliografia:

AA.VV., Il Carroccio, Siena, 1993, n. 44, pp. 36-37

AA.VV., Memento…16 agosto 1935. XIII Vittoria Istriciaiola nella Piazza grande di Siena, Siena, Contrada dell’Istrice, 1935, pp. 6-8

AA.VV, Vertenza con la Contrada della Lupa per il confine in via Garibaldi, Siena, Contrada dell’Istrice, 2011

Grassi V., I confini delle Contrade, secondo il Bando di Violante Beatrice di Baviera, Siena, Comitato Amici del Palio, 1950, p. 61

Zazzeroni G., La giurisdizione territoriale delle Contrade secondo il Bando sui confini delle medesime, Siena, Contrada dell’Istrice, 1930

Note: Non esisteva fino al 2010 alcuna documentazione nell’Archivio della Contrada Sovrana dell’Istrice sulla controversia sui confini che aveva originato la rivalità con la Contrada della Lupa. Si deve alla generosità di Francesco e Marcello Griccioli che nel 2011, dopo la riscoperta del carteggio originale tra il Priore e Conte Guido Chigi Saracini, il Vicario Giuseppe Zazzeroni dell’Istrice e il Priore Cav. Carlo Manenti della Lupa, lo hanno restituito alla Contrada.

La Strada Maestra comprendeva le odierne Via Camollia e Via Montanini fino al Cavallerizzo, compreso lo stabile n. 50 di Via Montanini. Per Piaggia si intendeva Via del Cavallerizzo, la Casa de’ Signori Francesconi, lo stabile al n. b1 della Lizza e le case della Piaggia che va a Santa Petronilla, il tratto di Via Garibaldi da Via Camollia a Casa Fiore da un lato e dalla stessa Via Camollia alla Stufa Secca dall’altro.

La Commissione ad hoc costituita dal sig. Comm. Alessandro Lisini, Cav. Dott. Giovanni Cecchini, Direttore dell’Archivio di Stato, e Cav. Dott. Fabio Jacometti, Direttore della Biblioteca Comunale, che era già stata interpellata dall’allora Podestà cittadino per analoga vertenza così si espresse: “Per noi quindi parrebbe giusta e storicamente esatta una delimitazione di confini che, dando alla Lupa tutto il fabbricato dei Tre Mori, fosse segnata da una diagonale che partendo dal murello che chiude la Stufa Secca andasse a terminare al vertice della casta che sta all’angolo fra la Via Garibaldi e il largo degli Umiliati”.

Autore scheda: Contrada Sovrana dell’Istrice, Silvia Della Pietra e Giulia Rocchigiani

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