Castello di Falsini – Radicondoli

 

Luogo: Falsini

Comune: Radicondoli

Data/periodo: Le prime notizie sul Casello e sula chiesa risalgono al XII secolo, il complesso ha subito varie ristrutturazioni che hanno fatto perdere alle strutture gran parte delle caratteristiche originarie

Descrizione: Il Castello di Falsini, con il piccolo agglomerato circostante, si trova sulla sommità di una collina a sud-est di Radicondoli. Non si hanno notizie documentarie sull’origine del Castello che per la prima volta è citato nel 1183 su una bolla papale, quando entrò a far parte dei beni dell’Abbazia di San Salvatore di Spugna. Prima di quella data il Castello era stato di proprietà degli Aldobrandeschi che poi lo cedettero al vicino Castello di Belforte. Nelle cronache e nei documenti posteriori al XII secolo il Castello di Falsini non è più ricordato, forse perché era meno importante rispetto ai vicini Belforte e Radicondoli. Nonostante le poche informazioni e le numerose modifiche strutturali, si può ancora individuare l’organismo primigenio risalente al XIII secolo, riconoscibile nella torre con le finestre ad arco tondo in conci di pietra, alla cui sommità ci sono dei merli in mattoni che si devono invece a un restauro del 1940.

Tutto il complesso è organizzato intorno a due cortili comunicanti, su cui si affacciano gli ingressi alle strutture e alla torre sono collegate varie strutture realizzate nel corso delle epoche successive, ma con la stessa tipologia di muratura in filaretto di pietra. Di particolare interesse è la volta in mattoni che permette l’accesso al cortile nord in cui si affacciano gli edifici più bassi che erano adibiti a magazzini. Sull’altro cortile, caratterizzato al centro dal pozzo in mattoni con cornice di pietra, si affaccia il blocco principale dell’agglomerato. Gli interni sono stati fortemente modificati nel corso dei secoli, ci sono ampi saloni senza particolari elementi di pregio. L’elemento che testimonia l’originalità dell’impianto è il paramento murario in filaretto di pietra che si può vedere al primo piano della torre.

E’ parte del complesso di Falsini anche una piccola chiesa, ancora consacrata, intitolata a Santa Croce. L’attuale costruzione dell’edificio religioso risale al Seicento, quando i proprietari del Castello erano i Chigi che fecero restaurare tutte le strutture abitative e ricostruirono la chiesa che andò a sostituire una più antica che, secondo quanto si legge nei documenti del 1183, sorgeva sul luogo in cui era avvenuto il miracolo della Santa Croce e del martire Bernardino. La chiesa, come si può vedere oggi, presenta una muratura in pietra alternata a laterizio, la facciata seicentesca ha un portale con timpano e architrave in laterizio. L’interno è ad aula unica, ha una copertura a travi lignee suddivisa in tre parti da archeggiature sostenute da semipilastri e l’unico altare, nella zona del presbiterio, è di fattura recente. Non sono presenti opere o arredi che furono trasferiti a suo tempo nella chiesa di Belforte.

Bibliografia:

Francalacci P., Rotundo F., Radicondoli e il suo territorio, paesaggi e itinerari culturali, Siena, Nuova Immagine, 1999, pp. 121-126

Pecci G.A., Memorie storiche, politiche civili e naturali delle città, terre e castella che sono e sono  del Dominio senese, ca. metà del XVII sec. (Archivio di Stato di Siena, Manoscritti, D. 67., cc. 247-262)

Fonti:

Scheda ICCD di riferimento: ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00385328 (compilata da Francalacci P., 1994)

Links:

Sito del Comune di Radicondoli

Sito turistico della Val di Merse

Note: Secondo una leggenda, all’interno del Castello di Falsini avrebbe soggiornato Pia dei Tolomei, ma nessun documento conferma questa tradizione orale per cui una delle sale interne della struttura viene ancora oggi ricordata con il nome della gentildonna senese.

Adesso il Castello di Falsini è chiuso e in cattive condizioni di conservazione, fa parte del demanio dello Stato ed è in gestione al Corpo Forestale dello Stato.

Autore scheda: Irene Sbrilli