Castello di Capraia – Sovicille

Luogo:  Strada vicinale di Capraia

Comune: Sovicille

Denominazione: Montecapraia, Montecaprile e Capraia

Data/periodo:  Il toponimo è attestato nel 730 nella donazione a favore dell’Abbazia di Sant’Eugenio a Monastero presso Siena, da parte di Warnefred della potente famiglia degli Ardengheschi-Giglieschi. Il Comune di Siena chiese a più riprese la distruzione di questa rocca in base agli accordi del 1179 tra il Comune e la consorteria della famiglia di origine longobarda che imponevano il divieto di edificare o riedificare castellari o fortilizi nella zona di Orgia. Nel 1186 il giudice imperiale Ydone, appellandosi al privilegio del Barbarossa a favore dei senesi, sentenziava che gli Ardengheschi dovevano distruggere la fortificazione di Capraia; disposizione prontamente convalidata da Arrigo VI che stabiliva una pena di 50 lire d’oro puro per l’inadempienza che non fu comunque eseguita dalla consorteria.  Nel 1188 vi esisteva un ospedale. Nel 1202 gli abitanti del castello e della corte dovettero giurare fedeltà a Siena. Nel catasto del 1318 sono registrati un “cassarum cum palatio super podio” di Giovanni Petroni e un”castrum et cassarum” di Caterino e Giovanni Petroni. Le sue fortificazioni furono smantellate durante la guerra di Siena del 1554. Alla fine del XVII secolo il territorio intorno al Castello costituiva il “Comune di Capraia” e apparteneva alla famiglia Perini.  Oggi è adibito a villa padronale.

Descrizione: In magnifica posizione, domina la valle sottostante. E’ un grande castello a singolare forma di semiellisse spezzata, di cui l’asse minore costituisce il fronte principale, sul quale si aprono un grande portale e al primo piano, tre finestroni ad arco acuto (riaperti di recente), analoghi a quelli sul rimanente perimetro ed alla sommità, più piccoli ad  arco ribassato. Sempre alla sommità sopra la porta d’ingresso, è un piccolo apparato a sporgere in mattoni con piombatoio su mensole di pietra.

I muri sono in filaretto e la merlatura è del tutto rifatta. Restano inoltre tratti e frammenti delle tre cinte murarie che lo circondavano  insieme ad una porta ad arco ribassato, resti di un’altra e di una torre d’angolo, sparsi nel bosco.  Tra la seconda e terza cinta si trovano fabbricati rurali di epoca più recente e la Chiesa di Capraia dedicata a San Valentino trasformata nel suo interno e che presenta un altare di stucco settecentesco. Con la venuta dei Medici, Capraia fu completamente abbandonata e rimase un villaggio rurale acquisito poi dalla famiglia Borghesi.

Bibliografia:

AA.VV., I castelli del Senese. Strutture fortificate dell’area senese-grossetana, Siena, Nuova Immagine, 2006, p. 447

AA.VV., La Toscana paese per paese, vol. III, Firenze, Bonechi, 1981, p. 417

Ceppari Ridolfi M. A.,Turrini P., Sovicille: terra di confronti tra città, signorie comunità, in Ascheri M., Serino V. (a cura di) Sovicille. Spazio, tempo, umanità, Arti Grafiche Ticci, Siena, 2007, pp. 21-57, p. 29-30

Guerrini R. (a cura di), Sovicille, Milano, Electa, 1988, pp.  49, 50

Bosi E., Matteini O., Pacifico M., Di castello in castello. Il Senese, Milano, I Libri del Bargello, Trainer International Editore, 1990, p. 293

Repetti E., Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Firenze 1833-1845 (versione on-line a cura del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università degli Studi di Siena, 2004), sub voce Monte Caprajo, o Capraja in Val di Merse

Fonti:

ASBAP Si e Gr schede di catalogo nn. 00403748, 00403749 (compilata da R. Pistolesi, 1995)

Links:

Castello di Capraia

Note: Il castello è aperto alle visite su appuntamento. Per informazioni, contattare Udo Ghunter Lorenz al numero +39 333 2961226 oppure all’indirizzo e-mail  udoguntherlorenz@yahoo.it

Autore scheda: Silvio Masignani