Castello di Campriano – Murlo

Luogo: Campriano

Comune: Murlo

Data/periodo: Un insediamento a Campriano c’era già prima dell’anno Mille, mentre il Castello risale al XV secolo. Il borgo è stato modificato più volte nel corso dei secoli, le attuali abitazioni risalgono all’Ottocento, importanti restauri e decorazioni sono stati fatti nel corso del Novecento

Descrizione: Le prime notizie documentarie sull’esistenza di Campriano sono del 943, quando il Castello era di proprietà dei Conti di Siena. Successivamente fu venduto agli Ardengheschi e nel 1157 il Conte Ugolino degli Ardengheschi concesse al Vescovo Ranieri di Siena tutte le sue terre, ma ne escluse Campriano, forse per eleggervi la sua residenza nella convinzione che potesse rappresentare un luogo da viverci in relativa sicurezza.

In data imprecisata la chiesa e il castello passarono in signoria ai Piccolomini di Siena, nel 1251 i Tolomei erano i proprietari di una parte del piccolo agglomerato che si era andato formando e restaurarono le mura, divenute pericolanti e insicure. Tra il XIII e il XV secolo Campriano fu utilizzato dalla famiglia Tolomei come roccaforte durante i frequenti attacchi con il governo di Siena fino a quando, nel 1266, il Castello fu attaccato e in gran parte distrutto, i suoi proprietari furono condotti a Siena e incarcerati. Il Castello fu ricostruito dopo qualche anno e poi nuovamente distrutto nel 1369, quindi passò in proprietà allo Spedale e poi nel 1439 fu venduto nuovamente ai Tolomei, infatti, in alcune cronache senesi il Castello è chiamato Rocca Rinuccini, da Ranuccio Tolomei.

Dopo essere stato a disposizione della Repubblica di Siena, nel 1502 Campriano è ricordato in stato di abbandono e degrado, poi, alla metà del secolo XVI, fu venduto per pochi fiorini ai fratelli Giulio ed Antonio d’Ambrogio Spannocchi di Siena.
Oggi il Castello si presenta come un complesso molto articolato, costituito dai resti di tre cinte murarie con torrioni agli angoli che costituiscono un possente terrapieno sul quale si ergono la villa e la chiesa romanica dedicata a San Giovanni Decollato. Le mura risultano oggi di difficile interpretazione per le ricostruzioni e le modifiche apportate nel corso dei secoli, lo stesso vale per la chiesa che doveva esserci già quando nacque l’insediamento prima dell’anno mille. Purtroppo la data della sua fondazione non potrà mai conoscersi con esattezza a causa della distruzione dell’archivio di Crevole compiuta dai fuorusciti ghibellini nel 1380. Tuttavia la struttura sembra essere stata costruita in due tempi, la parte più antica è quella terminale con le tre absidiole, con pianta triconca tipica del Medio Oriente.

L’abside centrale e quella di sinistra non fuoriescono dalla struttura, mentre l’abside di destra ha la sua normale curvatura anche all’esterno. Un arco collega la zona del presbiterio alla navata, che è decentrata rispetto all’abside; probabilmente la parete di sinistra è stata modificata successivamente rispetto alla fondazione poiché la muratura risulta disomogenea. Questo lato della chiesa è stato senz’altro modificato per accogliere l’altare barocco, incorniciato da quindici medaglioni in stucco, in cui sono illustrati I quindici Misteri del Rosario, opera di un pittore senese del XVIII secolo.

Al centro dell’altare è esposta la riproduzione della Madonna con Bambino di Pietro Lorenzetti che in origine si trovava in questa chiesa e oggi è conservata al Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia a Buonconvento. Dietro alla parete sinistra c’è la sagrestia, collegata alla villa della famiglia Neri. Nella parete destra della chiesa c’è una tela raffigurante la Deposizione dalla Croce, realizzata dal vecchio proprietario del Castello Dario Neri, mentre il porta candele è opera di Massimo. Nei primi anni Settanta del secolo scorso la proprietaria Matilde Sclavo fece restaurare il tetto della chiesa e, in quell’occasione fu rinnovato l’altare in forme moderne.

Dario Neri (Vescovado di Murlo 1895, Milano 1958) è stato scultore e pittore, acquistò la tenuta poco prima della Prima Guerra Mondiale, modificò l’edificio principale inserendo una loggia in cui collocò sue sculture e all’interno dell’edificio principale, in cui abitò, decorò i soffitti. Dal passaggio del fronte al giugno del 1944, il Castello di Campriano è stato sede del comando tedesco, oggi è ancora di proprietà della famiglia Neri che ha trasformato parte degli edifici per accogliere l’azienda agricola che porta il nome del luogo. Ranuccio Neri dal 1994 guida l’azienda di famiglia che è specializzata nella produzione di olio e soprattutto di vino.

Bibliografia:

Bosi E., I Castelli della Toscana, Il Senese, Firenze, Casa Editrice Bonechi, 1981, p. 112

Brachetti Montorselli G., Le strade del Chianti Gallo Nero, a cura di Brachetti Montorselli G, Moretti I., Stopani R., Firenze, Bonechi Editore, 1984

Carli E. a cura di, Dario Neri, catalogo della mostra (Siena, Santa Maria della Scala 10 agosto-15 settembre 1996), Siena, Nuova Immagine, 1996

Filippone M., Il territorio di Murlo e le sue chiese, una storia lunga mille anni, Siena, Nuova Immagine, 1994, pp. 43-48

Guiducci A. M., Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia, Buonconvento, Siena, Nuova Immagine, 1998, pp. 30-31

Passeri V., I Castelli di Murlo, Siena, Nuova Immagine, 1995, pp. 32-40

Fonti:

Schede ICCD di riferimento: ASBAP Si e Gr: scheda di catalogo n. 00384939 (compilata da A. Munzù, 1994), scheda di catalogo n. 00384940 (compilata da A. Munzù, 1994), scheda di catalogo n. 00384941 (compilata da A. Munzù, 1994), scheda di catalogo n. 00384942 (compilata da A. Munzù, 1994), scheda di catalogo n. 00384943(compilata da A. Munzù, 1994)

Intervista a Ranuccio Neri fatta da Irene Sbrilli a Campriano il giorno 1 ottobre 2014

Links:

Sito della rivista online “Murlo Cultura”

Sito dell’Azienda Agricola di Campriano

Note: Dario Neri, oltre a essere noto come pittore e scultore senese di primo Novecento, merita di essere menzionato anche per essere stato il fondatore della casa editrice Electa. Si ricorda che vendette uno dei suoi poderi per costituire la casa editrice. All’interno della villa, la memoria di Dario Neri è ancora viva grazie alle decorazioni dei soffitti e delle sue tele con i paesaggi della Val di Merse. La chiesa di San Giovanni Decollato, che perduti i suoi diritti parrocchiali è oggi ridotta a cappella, è di proprietà della famiglia Neri, è tuttora consacrata ed è utilizzata per cerimonie private e visite su richiesta (per prenotazioni tel. 348 3827233).

Autore scheda: Irene Sbrilli