La casa poderale nel Chianti

 

Luogo: Chianti

Comune: Castelnuovo Berardenga, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti

Data/periodo: I primi insediamenti poderali risalgono al XII secolo

Descrizione: Il podere, storicamente, ha comportato un’organizzazione insediativa del territorio di tipo sparso. La casa poderale era infatti isolata e tendeva a organizzarsi autonomamente, secondo spazi, annessi e ambienti che rispondevano alle esigenze della famiglie contadine.

Il podere è il luogo di residenza del mezzadro, che si trasferisce a vivere direttamente sulla terra da lavorare, in accordo con il proprietario terriero che così può fare affidamento sulla costante presenza dei coloni sulle sue terre.

Nell’unità poderale, spesso, era presente anche la casa del padrone. Per molti nobili possidenti, la necessità di controllare l’andamento delle proprie terre era anche un’occasione per trascorrere un periodo di villeggiatura lontano dalla città. Altre volte, il padrone si trasferiva stabilmente a vivere nei propri possedimenti di campagna: è il caso del barone Bettino Ricasoli, che decise di trasferirsi presso il castello di Brolio, nel comune di Gaiole in Chianti, e lì investì molte delle sue risorse, portando avanti anche i suoi studi sulla vinificazione che, alla fine dell’Ottocento, hanno avuto grandi riconoscimenti internazionali.

Le case signorili di solito si sviluppavano verticalmente, in una struttura a torre che è stata abbandonata intorno al Cinquecento in favore di una costruzione solitamente di forma quadrangolare che si sviluppava orizzontalmente, con corti e loggiati.

Le case per alloggiare i mezzadri, invece, erano molto più modeste. Inizialmente si trattava di “case da lavoratore”, costruzioni molto semplici, simili a capanne; pochi esempi di queste costruzioni sono sopravvissute ai nostri giorni perché di solito venivano inglobate in altri edifici: nel Chianti ne rimangono alcune tracce presso Collepetroso a Radda.

Le case coloniche si differenziano dalle capanne e dalle case da lavoratore in quanto più complesse e al contempo più stabili. Spesso hanno forma di cubo o parallelepipedo, con tetto a padiglione e un torrino, posto al centro, con una piccola finestra.

Con la fine della mezzadria, molti contadini sono riusciti ad acquistare le case coloniche dove abitavano, insieme a grandi porzioni di terreno, con tassi agevolati e mutui trentennali. Molte altre case poderali sono state riqualificate come abitazioni borghesi o sedi di agriturismi e aziende agricole.

Autore scheda: Pietro Meloni

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