Gli animali nel Chianti

Luogo: Chianti

Comune: Radda in Chianti, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Castelnuovo Berardenga

Descrizione: Nel Chianti, come in altre zone rurali d’Italia, il ruolo che gli animali hanno svolto è stato fondamentale. Fino a non molto tempo fa, in effetti, i buoi trainavano l’aratro per arare i campi e, insieme ai cavalli, portavano i barrocci per il trasporto di merci e persone. I muli, poi, erano impiegati soprattutto per “smacchiare” la legna dai boschi fino agli spazzi dove la si poteva caricare sui carri.

Gli animali da cortile erano spesso sotto la custodia delle donne, che governavano conigli e polli, ma anche maiali e vitelli. In alcune fattorie c’erano poi allevamenti più particolari e pregiati, come quelli di fagiani.

Le migrazioni sarde, inoltre, hanno introdotto nel Chianti gli allevamenti di pecore, prima meno praticati.

Animali domestici erano il cane e il gatto, il primo utilizzato soprattutto per la caccia, anche dai nobili locali; il gatto, invece, era utile per allontanare i topi dai poderi e dai granai.

Oggi la funzione degli animali è stata fortemente ridimensionata dalla fine della mezzadria e dall’utilizzo di strumentazioni meccaniche per la lavorazione della terra. I buoi, da possenti bestie da traino, si sono trasformati in animali da macello. I cavalli sono divenuti animali da maneggio per il piacere di turisti e di appassionati. Resistono, in molte zone, i piccoli allevamenti di avicoli, conigli e piccioni per produrre carni e uova da destinare all’uso familiare.

Autore scheda: Pietro Meloni

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