Il Chianti nella letteratura

Luogo: Chianti

Comune: Castelnuovo Berardenga, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti

Data/periodo: La presenza del territorio del Chianti nella letteratura può essere fatta risalire al quindicesimo secolo

Descrizione: All’interno della produzione letteraria ambientata nel territorio senese è possibile rintracciare alcuni luoghi notevoli, connessi al paesaggio, alle tradizioni e al patrimonio storico-artistico, in cui il Chianti diventa fonte di ispirazione creativa per scrittori e pensatori.

Già nella seconda metà del Quattrocento, Enea Silvio Piccolomini (Papa Pio II) descriveva con estrema cura il paesaggio senese nei suoi Commentari: Era cominciata la dolce stagione di primavera e attorno a Siena i colli erano tutti ridenti, e rivestiti di erbe e di fiori; nei campi spuntavano rigogliose le biade. Il paesaggio senese, soprattutto nei dintorni della città, ha un aspetto di indescrivibile soavità. I colli dal dolce declivio sono piantati ad alberi da frutto o a viti oppure sono arati per le messi […] e non c’è poggio sul quale i cittadini non abbiano costruito una splendida villa di campagna. E qui sorgono famosi monasteri abitati da uomini pii, e là si vedono le ville dei cittadini costruite a mo’ di rocche.

La fascinazione per la vista di Siena da lontano (in collina su tre poggi, per dirla alla senese, come la Gerusalemme nei versi del Tasso, scrive il critico e storico dell’arte Cesare Brandi), per le colline, i vigneti e la campagna che la circonda è uno dei topos ricorrenti nei reportage e nella letteratura di viaggio. È il caso dei viaggiatori del Grand Tour che, a partire dalla seconda metà del Settecento, da Firenze giungevano nella provincia senese.

Lo scrittore scozzese Tobias Smollett annota sul suo taccuino: La campagna attraverso la quale transitammo è montuosa ma gradevole. Hester Lynch Piozzi scrive: Siamo arrivati qui la notte scorsa dopo aver viaggiato per la più dolce campagna del mondo.

Anche Giacomo Casanova resta piacevolmente colpito dalla dolcezza della campagna e nel suo Histoire de ma vie racconta del suo incontro con la marchesa Violante Chigi presso la Villa di Vicobello.

Nathaniel Hawthorne, autore de La lettera scarlatta, nel suo viaggio in treno dalla stazione Leopolda a Siena, descrive quello che scorge dal finestrino del suo vagone: Una campagna collinosa con diversi vecchi paesini accovacciati sulle cime più alte delle colline, […] o talora una fortezza che ha alla base un villaggio; oppure, una o due volte, le torri e i bastioni di un castello medioevale posto a guardia del sottostante passo.

Infine, Alessandro Manzoni descrive così il suo viaggio in treno verso Siena nel 1852: Da Empoli a Siena la vista fu rallegrata dallo spettacolo, pur troppo novo, di vigne rigogliose, tutte pampini verdi e distesi, grappoli neri e gonfi.

Il tema del viaggio attraverso il Chianti è presente anche nella letteratura del Novecento. Negli anni Sessanta, Bruno Barilli, durante un suo tragitto in littorina, annota: Cespi di rose, fronde e pampini di rose ai murelli, palme nane: e fiori color ruggine e vino sui prati e sulla terra rossa di Siena; poi di nuovo alberi e boschi. Leggiadri e silenziosi panorami di campagna che circondano alla lontana le più belle colline del mondo.

Critico invece è lo sguardo di Giovanni Comisso sul paesaggio chiantigiano: Ho attraversato il Chianti per venire da Firenze a Siena, ma questa terra vinifera non è come mi aspettavo di vedere. Credevo fosse come la zona di Asti e di Conegliano dove i vigneti sono visibili come serrati eserciti pronti alla battaglia. […] ho attraversato il Chianti senza vedere una vite e senza berne un bicchiere.

Tra gli elementi che adornano il paesaggio, il cipresso è una figura ricorrente in diverse pagine letterarie. André Suarès, nel suo Ecce Dea. L’amata Siena, paragona i cipressi adagiati sulle colline a lunghi ceri: Prima di varcare la soglia di Siena […] si percorre una valle lunare; i lunghi ceri dei cipressi vegliano spenti sulle ceneri, taluni in fila a guisa di funerale, altri in circolo, a formare un concilio pensieroso; e le sabbie grigie ondeggiano sotto il cielo come groppe di elefanti che camminano sotto terra, lasciando affiorare soltanto la schiena.

Camille Mallarmé, nel suo romanzo di ambientazione senese, Le ressac (Come fa l’onda), descrive la vista dei cipressi al tramonto: Tutt’intorno, il silenzio vespertino, grave degli effluvi del giglio e del respiro dolcissimo della vite in fiore. Un cipresso si staglia nero come la china contro il tramonto, di un oro incomparabilmente fluido.

Chiude questo breve viaggio nella letteratura sul Chianti la poesia Verso Siena in cui Eugenio Montale, più volte ospitato a Siena da Elena Vivante presso la Villa di Solaia, lascia che alcune immagini del paesaggio chiantigiano (il campanile di San Gusmè, il torrente Ambra, i porcellini in fuga, la luna in una serata di maggio) compaiano  alla sua memoria: Ohimè che la memoria sulla vetta / non ha chi la trattenga! / (La fuga dei porcelli sull’Ambretta / notturna al sobbalzare della macchina / che guada, il carillion di San Gusmè / e una luna maggenga, tutta macchie…). / La scatola a sorpresa ha fatto scatto / sul punto in cui il mio Dio gittò la maschera / e fulminò il ribelle.

Bibliografia:

Barilli B., Il libro dei viaggi, Firenze, Vallecchi, 1963

Brandi C., Aria di Siena, Roma, Editori Riuniti, 1987

Brilli A., Viaggiatori stranieri in terra di Siena, Roma, De Luca, 1986

Brilli A. (a cura di), Siena regina gotica. L’occhio del viaggiatore 1870-1935, Città di Castello, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, 1997

Casanova G., Histoire de ma vie, Parigi, Plon, 1962

Comisso G., Acque e pietre di Siena, in Terra di Siena, X, 3, 1956

Mallarmé C., Come fa l’onda, Milano, Treves, 1914

Montale E., Tutte le poesie, Milano, Mondadori, 1996

Oliveto L., Il paesaggio senese nelle pagine della letteratura, Siena, Protagon, 2002

Oliveto L., Siena d’autore: guida letteraria della città e delle sue terre, Firenze, Aska, 2003

Piccolomini E. S., I commentarii, vol. I, Milano, Adelphi, 1984

Autore scheda: Massimiliano Coviello

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento