La Tomba di Vada – Poggibonsi

Luogo: Località Vada

Comune: Poggibonsi

Data/periodo: Seconda metà VIII secolo a.C.

Descrizione: Nel 1903, in località Vada, in un campo tra Montemorli e San Lucchese, vicino al corso del fiume Elsa, “eseguendosi alcuni lavori campestri” venne rinvenuta una tomba a pozzetto. Il corredo era deposto dentro un vaso di impasto (purtroppo non conservato), ed era composto di: un’ascia ad alette con lama trapezoidale, decorata con motivi geometrici a triangoli contrapposti, campiti internamente; tre fibule a sanguisuga, di cui le due maggiori (frammentarie) decorate da incisioni “a spina di pesce”, mentre la più piccola, mancante della molla e dell’ardiglione, presenta sull’arco una decorazione a cerchi concentrici; due fibule frammentarie a losanga con arco decorato da volatili plastici e apofisi laterali; un nastrino avvolto a spirale; uno spillone con testa a rotella a sei raggi; quattro pendenti a rotella a doppio ordine di raggi (tre integri uno molto frammentario).

Tutti i reperti sono di bronzo ad esclusione dell’ascia, realizzata in piombo. Il complesso, pur se incompleto, è uno tra i più significativi della Valdelsa per quanto riguarda l’età del Ferro. Gli elementi del corredo, infatti, suggeriscono una datazione nella seconda metà dell’VIII secolo a.C.: lo spillone tipo Narce (corrispondente al tipo Nascimbene c.II.3b) è diffuso tra il X ed il VI secolo a.C., ma con maggior diffusione nell’VIII secolo a.C., mentre i pendenti a rotella tipo  Nascimbene g.IV.1b sono collocabili alla metà dell’VIII secolo a.C., come del resto anche le fibule a sanguisuga; allo stesso periodo sono databili anche le fibule con decorazione plastica, piuttosto rare in Etruria settentrionale, ma diffuse a Bologna, nel bolognese e ad Este.

Senza dubbio l’oggetto di maggio interesse è l’ascia, non tanto per la forma (tipo Nascimbene e.IX.3), quanto per il materiale con cui è realizzata ovvero il piombo. Questo tipo di oggetto, appartenete ad una classe piuttosto omogenea per forma  e decorazione, trova particolare diffusione in Etruria settentrionale, ed in particolare nel distretto volterrano; l’utilizzo di un metallo morbido come il piombo suggerisce un impiego non pratico, attribuendo all’oggetto un valore simbolico.

La sepoltura, sulla base del corredo, può essere riferita ad un uomo, verosimilmente un guerriero (come dimostrerebbero l’ascia ed i paramenti equini): del resto non è insolita la presenza di nuclei di armati di probabile origine volterrana nei punti strategici del territorio, come attestano, oltre al caso in questione, i ritrovamenti di Monteriggioni (Busona), Casole d’Elsa, Radicondoli (Podere Certaldo), Lustignano e Casale Marittimo, solo per citare alcuni esempi.

Bibliografia:

Acconcia V., Paesaggi etruschi in terra di Siena. L’agro fra Volterra e Chiusi dall’età del Ferro all’età romana, Oxford, Archaeopress, 2012, p. 23

Baldini G., Note sul popolamento di età etrusca in Valdelsa: la facies arcaica, in Schörner G. (a cura di), Leben auf dem Lande. Der Fundplatz “Il Monte“ bei San Gimignano Eine römische Siedlung und ihr Kontext, Internationales Kolloquium (Jena, 19. – 21. Juni 2009), c.s.

Baldini G., Barbagli D., Cianferoni G.C., Un marchese archeologo. L’esperienza di Bonaventura Chigi Zondadari, Siena, 2010

Bianchi Bandinelli R., Edizione archeologica della carta d’Italia al 100.000, foglio 113 (San Casciano Val di Pesa), Firenze, Regio Istituto Geografico Militare, 1927, p. 10 n. 5 (s.v. Vada)

Boldrini F., L’alta e media Valdelsa in periodo etrusco: una sintesi storico-topografica, in “Miscellanea Storica della Valdelsa”, XCVI-3, 1991, pp. 235-268 (in particolare p. 245)

Cianferoni G.C., L’alta Valdelsa in età orientalizzante e arcaica, in Manganelli M., Pacchiani E. (a cura di), Città e territorio in Etruria. Per una definizione di città nell’Etruria Settentrionale, Atti delle Giornate di Studio (Colle di Val d’Elsa, 12-13 marzo 1999), Colle di Val d’Elsa, Gruppo Archeoplogico Colligiano, 2002, pp. 83-126 (in particolare pp. 88-89)

Colini G.A., Oggetti enei della prima Età del Ferro scoperti a Poggibonsi in Val d’Elsa, in “Bullettino di Paletnologia Italiana”, XXXI, 1905, pp. 203-216

De Marinis G., Topografia storica della Valdelsa in periodo etrusco, Castelfiorentino, Società Storica della Valdelsa, 1977, p. 36

Merli R., Il territorio di Poggibonsi in epoca etrusca e romana. Origini e topografia storica di un antico centro valdelsano, in “Miscellanea Storica della Valdelsa”, CVI-1/2, 2000, pp. 7-69 (in particolare p. pp. 26-31)

Note: Il corredo, confluito nella collezione del marchese Bonaventura Chigi Zondadari, donata nel 1951 allo Stato Italiano, è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Siena, ospitato presso il plesso museale del Santa Maria della Scala (I livello, sezione topografica).

Autore Scheda: Giacomo Baldini

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