Gli artisti “contradaioli” e la costruzione dell’oratorio della Contrada della Torre

Luogo: Via Salicotto – Siena

Contrada: Contrada della Torre

Denominazione: Chiesa di San Giacomo Maggiore

Data/periodo:  1531-2003

Descrizione: Insieme a maestro Giovanni di Lorenzo si impegnò per l’edificazione dell’oratorio una serie di artisti e artigiani ‘contradaioli’: il pittore Paolo di Domenico, lo scalpellino Bernardino di Giacomo, il maestro muratore Girolamo… che hanno influenzato lo stile della costruzione originaria. Insieme a loro alcuni abitanti che amministrarono la chiesa e in alcuni casi furono a capo, così come gli artisti, delle due compagnie militari territoriali (Salicotto di sopra, Salicotto di sotto). Il completamento dei lavori avvenne comunque in tempi abbastanza lunghi, sia per le difficoltà economiche dei tempi, sia per quelle politiche in cui si dibatteva la Repubblica ormai in agonia.

Nel 1531 era acquistata una parte della casa sulla quale veniva “fondata” la chiesa; il camarlengo Alessandro di Lorenzo (fratello del pittore) annotava il pagamento al maestro Girolamo (poi priore della contrada) che aveva tolto i mattoni dal “Torrazzo” di San Prospero e li aveva portati in Salicotto.; pagava anche i maestri Matteo e Andrea, che avevano iniziato la costruzione fino al “ballatoio” e alle facciate. Per l’anno 1532/1533 il camarlengo, Pietro di Memmo Buonvisi, annotava una serie di contribuzioni volontarie degli abitanti di Salicotto, uomini e donne. Intanto Giovanni di Lorenzo, nel primo semestre del 1532, era capitano della compagnia militare di Salicotto di sopra. Tutto serviva per incrementare le entrate: il 6 maggio 1532 si ricavarono 5 lire dalla vendita della pelle del toro ucciso nella tauromachia ad opera della contrada dell’Elefante. Nel successivo luglio la Balìa donava alla compagnia dell’ospedaletto dei Santi Giacomo e Cristoforo nella contrada di Salicotto 50 fiorini, residuo dei 100 assegnati; decise anche che la Biccherna facesse in perpetuo un’offerta di cera alla chiesa, il giorno della festa dei Santi Giacomo e Cristoforo.

Negli anni 1533-1535 continuavano i lavori sovvenzionati tramite una “cassa della fabbrica”, formata dalle offerte dei generosi abitanti. Era comunque uffiziata una prima chiesetta, sebbene la costruzione non fosse ancora completata. Nel maggio 1534 venivano pagate 60 lire per una casa comprata dalla compagnia di San Giacomo. Nel 1535 si provvide a “intondare” la sagrestia. Nel giugno di quell’anno la Balia donava agli uomini di Salicotto, rappresentati sempre da maestro Giovanni di Lorenzo, 10 moggia di calcina. Fra i vari benefattori il priore, il camarlengo e il sindaco, oltre a vari abitanti, alcuni in passato ufficiali della compagnia, altri probabilmente appartenenti a quel tempo al capitolo. Entro il 1535 è databile la Vergine fra i Santi Giacomo e Cristoforo, dipinta da Giovanni di Lorenzo per l’altare maggiore della chiesa e dotata in quell’anno di due corone d’argento per la Vergine e per il Bambino portato sulle spalle da San Cristoforo (oggi sull’altare laterale destro).

Tra ottobre e novembre 1535 venivano acquistati i correnti, i docci e i comignoli per il “tetucio” della chiesa. Nel gennaio 1536 un’altra partita dei “rochioni” donati dalla Balìa erano portati da San Prospero a Salicotto. L’oratorio era terminato nel 1536, come ricorda una lapide marmorea; i festeggiamenti ebbero il sostegno economico anche di Giovanni di Lorenzo.

Nel 1537 si iniziava a celebrare anche la ricorrenza di Sant’Anna (26 luglio). Attorno al 1539, in occasione della prima missione gesuitica a Siena, tre padri spagnoli furono ospitati in una “casa ospitaliera” contigua alla chiesa di San Giacomo, e forse lo fu anche Ignazio da Loyola, fondatore della compagnia di Gesù in seguito santificato. Giovanni di Lorenzo fu capitano della compagnia militare di Salicotto di sotto nel 1541, 1544, 1546 e nel 1549 ed era detto Giovanni Bianco o “Albus”, forse perché vestitosi di bianco per un voto. Nel settembre 1545 sono registrate le spese di Giovanni di Lorenzo per l’acquisto di materiali pittorici, forse per restaurare un quadro, a dimostrazione della continuità del suo rapporto con la chiesa/contrada.

Il 2 agosto 1565 il camerlengo Cerbone Galli riscuoteva 4 lire di pigione della parte di casa lasciata dalla “buona memoria di Giovanni di Lorenzo dipentore” il quale aveva disposto un generoso lascito testamentario a favore della chiesa.

Bibliografia:

Galli L., La cornice ottocentesca dell’Immacolata Concezione di Giovanni di Lorenzo, in Circolo Culturale I Battilana, Giovanni di Lorenzo dipentore, a cura di M. Ciampolini, Siena, Edizioni Cantagalli, 1997, pp. 79-81

Mussolin M., Il culto dell’Immacolata Concezione, nella cultura senese del Rinascimento. Tradizione e iconografia, in Forte fortuna. Religiosità e arte nella cultura senese dalle origini all’umanesimo di Pio II ai restauri del XIX secolo, a cura di M. Lorenzoni e R. Guerrini, “Quaderni dell’Opera”, anni VII_IX, nn. 7-9, fasc. I, pp. 133-307 (e bibliografia ivi citata)

Turrini P., La costruzione dell’oratorio della Contrada della Torre: Giovanni di Lorenzo e gli altri artisti ‘contradaioli’, in Circolo Culturale I Battilana, Giovanni di Lorenzo dipentore, a cura di M. Ciampolini, Siena, Edizioni Cantagalli, 1997, pp. 39-75

Turrini P., La chiesa dei santi Giacomo e Cristoforo in Salicotto: profilo storico, in L’oratorio della Contrada della Torre. San Giacomo Maggiore. Restauri, storia e testimonianze, a cura di D. Orsini, Siena, Protagon Editori Toscani, 2003, pp. 28-39

Fonti:

Biblioteca comunale degli Intronati di Siena, ms. A I 23, Compagnia di San Giacomo in Salicotto, “Libro dell’entrata e uscita. Inventari e deliberazioni, 1531-1677”

Note: L’oratorio, edificato per volontà degli abitanti e in gran parte con le loro contribuzioni, era sentito orgogliosamente di proprietà della contrada: nel 1575 Giovanni Domenico, “unum ex dicta contrata”, nell’accogliere il visitatore apostolico monsignor Bossio sull’ingresso di San Giacomo, gli chiarì subito che la chiesa non apparteneva a una confraternita laicale, ma alla contrada (“Questa non è compagnia, ma la Contrada qui di Salicotto”). La costruzione originaria è stata in parte trasformata alla metà del sec. XVII a seguito dei lavori per il mangano. Gli ultimi restauri dell’oratorio sono stati effettuati nel 2002-2003.

Autore scheda: Contrada della Torre; Patrizia Turrini

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