Il Drappellone di Giuliano Vanni dedicato a Domenico Beccafumi

Luogo: Museo della Contrada del Leocorno – Siena

Contrada: Contrada del Leocorno

Data/periodo: Drappellone dipinto per il palio di Luglio 1983

Descrizione: Nel 1983, per la prima volta nella storia dei precedenti Palii di Luglio, l’autore del Drappellone viene scelto su commissione e il Sindaco Mauro Barni insieme al responsabile del Museo Civico Aldo Cairola decidono di affidare a Giuliano Vanni, pittore e scultore senese, il prestigioso incarico, sicuri di coniugare le esigenze di un prodotto artistico di qualità con il plauso del popolo delle Contrade.

La presentazione del Drappellone (“cencio” come viene chiamato dai senesi) nella Sala delle Lupe mostra invece con dirompente evidenza che Vanni ha optato per una scelta del tutto personale, rinunciando ad una pittura seducente e consolatoria e al facile compiacimento popolare, preferendo un risultato che soddisfi prima di tutto la sua poetica, il suo modo di concepire la pittura e l’arte in generale; la sua è una pittura colta, inseguita con ostinata solitudine e coerenza e il suo Palio ne è una testimonianza esemplare. In piena autonomia decide di affidare la dedica a Domenico Beccafumi, pittore amatissimo fin da bambino, che cerca di interpretare, capire e riproporre in chiave contemporanea e senza alcuna nostalgia. Per fare questo, libera dalla sua fervida fantasia uno sviluppo di forme geometriche che si rapportano tra loro secondo proporzioni attentamente studiate e calibrate e utilizza, per realizzarle, gli stessi inconfondibili colori delle tele del Beccafumi che ha avuto modo di ammirare in Pinacoteca o nella Chiesa di San Martino o Santo Spirito, le stesse sfumature dei panneggi degli abiti, gli stessi chiaroscuri delle ambientazioni interne ed esterne; gli stessi gialli, porpora, grigio-azzurro sono adesso riproposti per dipingere la lingua di fiamma che si protende “michelangiolescamente” verso la Madonna e la torre metallica stilizzata colpita dalla luce. E per far questo non poteva che prendere la scelta, assolutamente inconsueta per questo tipo di incarico, di dipingere ad olio. Con questa operazione, certamente di non immediata comprensione, Giuliano Vanni non si limita ad un devoto omaggio nei confronti del suo artista preferito, ma aspira a far rivivere nel presente il suo insegnamento e a reinterpretare in chiave moderna e originale la sua arte; consapevolmente o meno, egli cerca la grande impresa di coniugare il passato (i colori) con il presente e il futuro (le forme) connotandosi come un artista moderno che attinge e si nutre della modernità nella quale vive e opera senza però rinunciare al riferimento con la tradizione; questo Palio perciò è antico e moderno insieme. E’ un palio senza tempo che non invecchierà mai.

Bibliografia:

Giuliano Vanni, volume pubblicato in occasione della mostra ai Magazzini del Sale, Siena, Cooprint, 2012

Pallium, Il Drappellone verso il XXI secolo, a cura di Betti L.., Siena, Betti Editrice, 1993, p. 74

Autore scheda: Contrada del Leocorno, Simone Carloni

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento