Tre vicoli
Luogo: Vicolo del Verchione, Vicolo dei Percennesi, Vicolo di Tone – Siena
Contrada: Nobile Contrada dell’Aquila
Data/periodo: Dall’epoca romana
Descrizione: Di sovente la vita di Contrada si aggrega e pullula nei vicoli, come se la loro riservatezza fosse un ambito appartato e segreto in cui, meglio che altrove, imparare a coltivare i legami più profondi.
Tre sono i vicoli della Nobile Contrada dell’Aquila: Verchione, Percennesi e Tone. Il primo, nel suo breve tragitto sormontato da archetti antisismici, costruiti, come tanti altri in varie parti della città, dopo le scosse di terremoto del 1798, conduce alla sede del Circolo il Rostro, luogo di giornaliero incontro e di ricreative attività diurne e soprattutto notturne.
Il nome Verchione significava, nell’italiano del tempo che fu, grosso chiavistello e deriva dal fatto che proprio lì si apriva una delle porte della città, vecchissima, ma ancora attiva alla metà del XIII secolo, come da un documento del 1246 che attesta la corresponsione di uno stipendio proprio al “portinario del Verchione”.
L’antichità di quella porta la rivela la prossimità a piazza Postierla, da alcuni individuata come il punto di incrocio fra il cardo e il decumano della colonia romana Saena Julia. Lì vicino correva il vallo difensivo urbano nel quale si apriva una “posterola”, cioè una piccola porta secondaria, evidentemente rimasta lì per secoli e, ancora in piena epoca medievale, serrata e disserrata dal verchione e dal custode che lo manovrava.
In un luogo così denso di reminiscenze storiche come la Postierla, l’Aquila ha collocato, nel 1963, la sua fontanina battesimale.
L’altro vicolo è quello dei Percennesi, una strada, forse romana anch’essa, parallela all’odierna via di Città, un tempo via di Galgaria, cioè dei calzolai che fabbricavano caligulae, le calzature dei legionari.
Il nome Percennesi deriva quasi sicuramente dal fatto che lì avevano aperto bottega persone provenienti dal castello di Percenna, vicino a Buonconvento. Sotto le arcate dei passaggi aerei fra un palazzo e l’altro si trovano la Stalla della Contrada, uno degli ingressi del Museo e l’abside dell’Oratorio dei Tredicini.
Il vicolo dei Percennesi termina intersecando il vicolo di Tone, un tratto del quale procede, oscuro, in un basso tunnel, creato sotto il corpo di fabbrica che, in un’epoca imprecisata, unì le case dei Marescotti al palazzo vicino. E proprio da un Marescotti, Guittone detto Tone, ha preso la sua denominazione.
Autore scheda: Nobile Contrada dell’Aquila, Alessandro Orlandini
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