Il Palio più antico conservato è dell’Aquila

Luogo: Museo della Nobile Contrada dell’Aquila – Via del Casato di Sopra – Siena

Contrada: Nobile Contrada dell’Aquila

Data/periodo: 1719

Descrizione: È incredibile quanto Siena debba alla principessa Violante Beatrice di Baviera, governatrice della città dal 1717 al 1731. Questa principessa nordica, pallida e triste, malmaritata a Ferdinando Medici, guasto dalla sifilide (per non parlare di altri difettucci che si tacciono per buona creanza), una volta rimasta vedova fu mandata a Siena quasi per punizione, stante l’ostilità nei suoi confronti da parte dell’ambiente mediceo e specialmente a causa degli attriti con la cognata Anna Maria Luisa.

Grazie alla sua vastissima cultura (era poliglotta e componeva spartiti musicali che l’Accademia Chigiana esegue talora anche oggi), riuscì a comprendere la nostra città più di tanti altri che pur vi sono nati e cresciuti. Il culmine del suo impegno sarà quel famoso Bando del 1729 che sanciva i confini fra le Contrade e sopprimeva definitivamente quelle dell’Orso, Quercia, Leone, Spadaforte e Vipera. Ma già nell’agosto 1718, al Palio organizzato dall’Oca, vincitrice di luglio, si era presentata in piazza l’Aquila, scomparsa dai tempi delle cacce ai tori e fatta “rivivere” dal conte Giovanni Antonio Pecci.

Si infuriarono tutte quelle contrade (Selva, Pantera, Onda e Tartuca) che si erano tacitamente spartito il territorio aquilino, e chiesero alla Governatrice di non ammettere l’Aquila, di fatto soppressa.

Forse per l’autorevole interessamento del conte Pecci, Violante rigettò il ricorso e l’Aquila rinacque a nuova vita, tanto da vincere il Palio del 2 luglio 1719, col cavallo Vegliantino e il fantino Giuseppe Bartoletti detto Strega. Il capitano era Ascanio Bulgarini.

È quasi sicuro che il drappellone se lo portò in casa sua il conte Pecci, dove lo tennero (arrotolato, almeno per un certo periodo) fino al 1788, quando il Granduca donò alla Contrada l’Oratorio dei Tredicini.

Così si è salvato il drappellone originale più antico conservato in Siena, il quale per gli aquilini possiede una doppia valenza: è il più antico e testimonia la definitiva rinascita della Contrada.

Si noti infine che già allora il drappellone recava dipinta l’immagine della Madonna. Tutto ciò che si fa a Siena viene da lontano.

Bibliografia:

Balestracci D., Violante Beatrice Gran Principessa di Baviera, Protagon, Siena, 2010 (con ampia bibliografia sul Bando di Violante)

Conti G., Firenze dai Medici ai Lorena, Bemporad, Firenze, 1909

Autore scheda: Nobile Contrada dell’Aquila, Odoardo Piscini

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