Chiesa di Sant’Andrea a Papaiano – Poggibonsi
Luogo: Papaiano
Comune: Poggibonsi
Denominazione: Chiesa di S. Rocco
Data/periodo: Anno 972
Descrizione: La chiesa di S. Andrea a Papaiano è situata su uno dei primi colli che dal piano della Val d’Elsa immette verso il Chianti. La prima notizia dell’edificio religioso l’abbiamo nel 972, quando la chiesa viene venduta al marchese Ugo di Toscana, che a sua volta la cede, insieme alla corte e al castello di Papaiano, alla Badia di Martùri. All’interno del castello c’era però un’altra chiesa, intitolata a San Michele Arcangelo e di competenza dei canonici di Volterra.
Si devono, con ogni probabilità, proprio alla crescente importanza del castello, dove alloggiò anche Enrico II, le modificazioni architettoniche della chiesa di S. Andrea che ne hanno determinato le attuali forme, modificazioni iniziate prima dallo stesso abate di Martùri e proseguite dai canonici che vi si stabilirono dal 1173. Dopo alcuni tentativi da parte degli uomini di Papaiano di svincolarsi dall’Abbazia di Martùri, una controversia con l’abate di detto monastero portò il 31 Ottobre del 1220 all’interdizione al culto della canonica di S. Andrea.
La riconsacrazione della chiesa avvenne solo il 2 Marzo del 1228 quando il priore Guido promise obbedienza all’Abbazia di Martùri: da questo momento, e per tutto il Duecento, la chiesa mantenne un buon stato economico, tanto che doveva pagare annualmente, come decima, 6 lire, questo tra gli anni 1275 e 1303.
Nel corso del Seicento, anche se la parrocchia era in una fase di decadenza, vennero eseguiti dei lavori di ridefinizione formale e l’intonacatura dell’interno e la costruzione dell’altare destro.
Nel 1770 si ebbe l’istituzione della Compagnia di S. Rocco, che ancora oggi ne determina l’accezione più popolare.
La chiesa originaria consisteva in un edificio ad aula unica rettangolare, coperta a tetto e terminante in un transetto con tre absidi, secondo lo stile diffuso tra gli edifici delle comunità monastiche. Tutta la struttura presenta una muratura a filaretto, riferibile alla prima metà del XII secolo: la facciata, a capanna, ha una forma molto slanciata e sono visibili le varie fasi costruttive. La parte più in basso presenta un paramento murario realizzato con bozze di arenaria e travertino; al centro si apre un portale architravato con lunetta con arco a tutto sesto. La zona superiore è costruita prevalentemente con conci di travertino disposti a corsi orizzontali e paralleli e in questo settore si apre una bifora realizzata durante i pensanti restauri eseguiti tra il 1881 e il 1893. Quasi al culmine della facciata si trova una stretta feritoia a croce greca, fatta con sottili lastre di pietra; la grande abside centrale presenta una semplice cornice convessa e tre monofore doppiamente strombate con architrave, mentre quella laterale ha una sola finestra.
Internamente l’aula è intonacata e conserva gli altari barocchi; sull’altare maggiore è un affresco del 1492 con la Madonna col Bambino e santi attribuito a Filippo di Antonio Filippelli. Il transetto è rialzato da due gradini e vi si notano gli arconi murati che davano acceso ai bracci laterali.
Bibliografia:
AA.VV, Chiese medievali della Val d’Elsa. I territori della Via Francigena – Tra Siena e San Gimignano, Empoli, Editori dell’Acero, 1996
Cammarosano P., Passeri V., Città, borghi e castelli dell’area senese-grossetana, Siena, Amministrazione Provinciale di Siena, Assessorato Istruzione e Cultura, 1984
Repetti E., Dizionario geografico, fisico e storico della Toscana, 4, Firenze 1883
Links:
Sito della Chiesa Cattolica sul censimento delle chiese e parrocchie italiane
Autore scheda: Cristina Cicali
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