Cassero di Grignano – Castellina in Chianti

Luogo: Grignano

Comune: Castellina in Chianti

Denominazione: Grignano, Gregnano, Gragnano

Data/periodo: XI secolo

Descrizione: Il termine Grignano deriva probabilmente da agrum Janii, cioè “terra dedicata a Giano”.

La prima citazione certa del castello – de curte et castello Gragnani – risale ad alcuni documenti, datati 1016, dell’abbazia di San Michele a Passignano, come oggetto di compravendite e donazioni, come centro di un territorio curtense, come luogo nel quale venivano stipulati i contratti dell’epoca. Un accenno ad un “manso” in località Grignano si trova anche nella falsa donazione del marchese Ugo all’abbazia di San Michele a Marturi (datata dal falsario il 25 luglio 998, ma risalente agli ultimi decenni del secolo XI).

Un documento del 1043 indicava il castello come appartenente al conte Landolfo di Piancaldoli figlio del conte Gotizio, signore di Monterinaldi. In seguito, Grignano passò ai Bernardini, dai quali prese il nome il vicino colle di Monte Bernardi, per poi entrare tra i possessi dei conti Guidi.

Scarsissime le notizie delle vicende che lo interessarono in età comunale e nel tardo medioevo.

Il fortilizio, situato su una collinetta che si erge sulla sinistra del Pesa, doveva probabilmente assolvere ad una funzione di controllo sul passaggio per il guado che il fiume presenta in quel punto. Nel 1452, mentre gli Aragonesi assediavano Castellina, Grignano fu assalito, espugnato e quasi completamente distrutto. La Repubblica fiorentina, in considerazione dei danni subiti dagli abitanti, li affrancò per dieci anni dalle imposte.

Ricostruito in seguito dai fiorentini, il castello fu trasformato successivamente in casa colonica.

Oggi della fortificazione rimane soltanto un breve tratto del circuito murario e, diminuito in altezza, il cassero, per buona parte ricostruito.

Nel 1963, il castello di Grignano fu acquistato e restaurato dallo storico e scrittore inglese Raymond Flower, che al Chianti ha dedicato il volume Chianti: storia e cultura.

Bibliografia:

Biadi L., Compendio storico-politico-religioso della Castellina nel Chianti, Firenze, Tipografia Campolmi, 1867, pp. 100-101

Cammarosano P., Passeri V., Città, borghi e castelli dell’area senese grossetana, Siena, Amministrazione provinciale di Siena, 1984

Cammarosano P., Passeri V., I castelli del senese. Strutture fortificate dell’area senese-grossetana, Siena, Nuova Immagine, 2006

Flower R., Chianti: storia e cultura, Firenze, Bonechi Editore, 1981

Francovich R., I castelli del contado fiorentino nei secoli XII e XIII, Firenze, Edizioni CLUSF, 1976, pp. 150-151

Moretti I., Stopani R., I castelli dell’antica Lega del Chianti, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1972, p. 70

Repetti E., Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Firenze, 1833-1846

Note: Grignano nella Resistenza. Nell’estate del 1944 anche Grignano, come molti luoghi del Chianti, venne attraversato dai venti di guerra. Raymond Flower, nel suo Chianti: storia e cultura, racconta che “i contadini furono costretti a lasciare le loro case, in cui si installarono le truppe germaniche; la torre divenne un deposito di mitragliere, gli autocarri furono parcheggiati ai lati della vecchia strada romana e un grosso deposito di bidoni di benzina trovò posto sotto la fronda protettrice del bosco. I partigiani entrarono in attività, cogliendo al varco i rifornimenti tedeschi con mine e ‘caltrops’  – dei chiodi che, comunque scagliati, ricadevano sempre con una punta rivolta in alto – e tendendo imboscate alle sentinelle, anche se consapevoli delle brutali rappresaglie che ne sarebbero derivate”.

Autore scheda: Eleonora Belloni

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