Il borgo di San Leonino – Castellina in Chianti

Luogo: San Leonino

Comune: Castellina in Chianti

Denominazione: San Leolino, San Leonino in Conio, San Leonino in Collina

Data/periodo: XI secolo

Descrizione: I primi documenti certi che attestano l’esistenza del borgo risalgono all’XI secolo.

Come ci ricorda il Repetti, San Leonino in Conio (o in Collina, secondo una carta dell’abbazia di Coltibuono del 1077) costituiva, nel XII secolo, una pieve di cui facevano parte numerose chiese succursali, tra cui quelle di San Miniato a Fonterutoli, di San Michele a Rincine, di San Salvatore ad Arbiola, di Sant’Antimo, di San Martino a Rondinella.

Il borgo sorgeva appunto su un colle bagnato dal torrente Staggia e dal fosso Gena. Nel 1220, il plebato fu incluso nella concessione di Federico II per i conti Guidi. Data la sua posizione strategica, fu spesso al centro di contese per il controllo, fino a quando passò definitivamente alla repubblica fiorentina e divenne una delle pievi principali della Lega del Chianti.

Nel 1592, come riporta ancora Emanuele Repetti, la chiesa di San Leonino venne assegnata, insieme a quelle di Rondinella e di Leccia, alla diocesi di Colle.

Nel 1828 San Leonino diveniva Propositura, con decreto emanato dal vescovi di Colle. Nel 1867 il padronato della pieve era tenuto da Bettino Ricasoli.

Resta ancora, sia pure alterata, tutta la massa del castello con una torre e un’estremità; su un lato si possono ancora ammirare alcune tracce di porte e finestre originarie.

Bibliografia:

Biadi L., Compendio storico-politico-religioso della Castellina nel Chianti, Firenze, Tipografia Campolmi, 1867, pp. 86-91

Cammarosano P., Passeri V., Città, borghi e castelli dell’area senese grossetana, Siena, Amministrazione provinciale di Siena, 1984

Cammarosano P., Passeri V., I castelli del senese. Strutture fortificate dell’area senese-grossetana, Siena, Nuova Immagine, 2006, p. 200

Repetti E., Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Firenze, 1833-1846

Stopani R., Castellina in Chianti, Firenze, Centro Studi Chiantigiani, 2005

Autore scheda: Eleonora Belloni

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