Oltre il Facciatone, l’infinito

Luogo: Piazza Jacopo della Quercia – Siena

Contrada: Nobile Contrada dell’Aquila

Data/periodo: I lavori del Facciatone furono avviati in occasione dell’ampliamento della Cattedrale (1339) e interrotti nel 1357

Descrizione: Tutti abbiamo presente il canto di Leopardi. In quel caso fu una siepe che, impedendo la vista del consueto paesaggio retrostante,  consentì al poeta di fingersi  l’infinito in cui naufragare.

Non sarà di certo l’unico, ma c’è a Siena un luogo dove si può fare la stessa esperienza dell’anima.

In una giornata tersa, date le spalle alla cupola della Cattedrale e guardate il Facciatone, come a Siena si chiama la facciata incompiuta di quello che doveva essere il Duomo Nuovo. E che oggi delimita una piazza – Jacopo della Quercia – che una piazza non è, bensì la doppia navata di una grande chiesa con il cielo per tetto. Straordinario lascito di un sogno senese troppo ardito, ma per nulla vano.

Cercate di dimenticare le auto permanentemente in sosta – maledette –, i turisti, i passanti  e, fissando per qualche secondo l’azzurro al di là della grande trifora, fra le slanciate colonnette che sostengono il ballatoio sovrastante, potrete avvertire in voi quella vertigine che Leopardi sentì e cantò.

Del resto non è poi troppo sorprendente che una trifora sull’infinito si apra proprio in uno dei complessi architettonici non finiti fra i più belli al mondo.

Autore scheda: Nobile Contrada dell’Aquila, Alessandro Orlandini

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