La Società “Trieste” in Fontebranda

Luogo: Via Santa Caterina, 57 – Siena

Contrada: Nobile Contrada dell’Oca

Denominazione: La Trieste

Data/periodo: Luogo di ritrovo e punto di riferimento per gli Ocaioli di ogni generazione è, è stata, e sarà la Società Trieste in Fontebranda, fondata nel 1919 e così denominata, come recita l’art. 1 del suo Statuto (“dal fatidico nome della Città Redenta, sogno di tante generazioni italiane”), a testimonianza dei forti valori patriottici che animavano i soci fondatori nel periodo immediatamente successivo alla Prima Guerra Mondiale

Descrizione: Sebbene oggi la Trieste sia il luogo in cui si svolge gran parte della vita di Contrada, per 365 giorni all’anno, il popolo di Fontebranda non dimentica le origini del sodalizio, improntate (come del resto accadde per tutte le altre Società di Contrada) al più genuino sentimento di fratellanza e solidarietà nel Rione. Infatti la Società Trieste nasce come una Società di Mutuo Soccorso ed Assistenza tra i nativi dell’Oca, come recita la denominazione originaria, nata per continuare l’attività della precedente “Società di Beneficenza” fondata nel 1870. Il motto stesso, vanto di tutti gli Ocaioli, ne è la più evidente derivazione: “Un cuor solo, un’anima sola”.

Gradualmente e fortunatamente la qualità della vita è molto migliorata rispetto a quei tempi, per cui le finalità mutualistiche restano sullo sfondo rispetto al ruolo determinante che la Trieste assume per gli Ocaioli di oggi: aggregazione, punto di ritrovo, attività ricreative di ogni genere. Ne sono prova le tantissime iniziative che fin dagli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso hanno reso la Trieste vera e propria colonna portante della Nobile Contrada dell’Oca come la cura dell’organizzazione delle cene della Prova Generale, momento propiziatorio particolarmente sentito dai contradaioli in vista della corsa del Palio.

È fucina di talenti e di creatività, basti pensare al teatro in Vernacolo e alle tante esibizioni che hanno accompagnato il tradizionale “Insieme in Fontebranda”.

Le varie acquisizioni e ristrutturazioni dei locali, soprattutto quella del 1976, l’hanno resa maggiormente funzionale al ruolo che assume oggi, mediante l’autogestione del bar con i servizi pomeridiani e serali, le serate estive nell’“Orto”, i cenini dei giorni che precedono il Palio. In definitiva, ciò che rende la Trieste vero cuore pulsante del rione è senza dubbio l’essere luogo di incontro tra giovani e meno giovani per poter tramandare le nostre tradizioni, e luogo di discussione libera di qualunque tematica contradaiola prima che il dibattito passi nelle stanze storiche e nelle sedi istituzionali.

Infatti se l’enorme bagaglio di conoscenze, relazioni umane, tradizioni, storia, gioie e dolori, cultura e arte costituito dalla nostra Contrada potrà continuare per sempre il proprio cammino, così come dai secoli scorsi è arrivato ai nostri giorni, è solo grazie all’incontro tra persone di età diverse che collaborano ed apportano il proprio contributo affinché tutto sia custodito e tramandato alle generazioni future.

Se quindi oggi, entrando in via Santa Caterina al 57, vediamo in pieno inverno giovani e meno giovani condividere semplici momenti, come una cena, una cantata tutti insieme o l’ascolto di qualche aneddoto di tanti anni fa, il pensiero non può che correre al passato e al ricordo di chi non è più con noi, ma con ottimismo e fiducia verso il futuro.

Autore scheda: Nobile Contrada dell’Oca, Duccio Amandolini

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