Il sonetto in Fontebranda

Luogo: Via Santa Caterina – Siena

Contrada: Nobile Contrada dell’Oca

Data/periodo: 1910

Descrizione: Le Contrade rappresentano un prezioso microcosmo per la trasmissione orale e scritta di testimonianze, storie e personaggi che, anche attraverso il Vernacolo declamato soprattutto in forma poetica, hanno superato i confini del tempo, rimanendo nella memoria collettiva come patrimonio inestimabile di valori e conoscenze condivise.

Il sonetto, formato da due quartine e due terzine con versi endecasillabi a rima alternata o incrociata, è per tradizione la composizione più nota e quella maggiormente in uso.

Ogni Contrada ne distribuisce uno per la Festa Titolare del Santo Patrono e in occasione delle Vittorie riportate sul Campo. La Nobile Contrada dell’Oca ha offerto, nella pubblicistica di alcuni suoi contradaioli-poeti, penne e voci apprezzate anche oltre l’ambito locale. Il nome di Momo Giovannelli richiama alla mente un precursore del Vernacolo Senese. Porta infatti la sua firma “Sena Vetus Nova”, la prima raccolta di sonetti pubblicata nel 1910 riproposta, in edizione corretta e ampliata, nel 1968, oggi assoluta rarità. A proposito di storie e figure strettamente legate al rione di Fontebranda e a Siena tutta, è bene ricordare come proprio la “Santa dell’Oca” Caterina Benincasa, Patrona d’Italia e d’Europa oltre che della nostra Contrada, abbia ispirato un altro poeta senese, il lupaiolo Ezio Felici, che volle raccontarne la vita in ottanta sonetti. La prima edizione uscì nel 1920.

Ai giorni nostri prosegue con rinnovato impulso il binomio tra gli ocaioli e la poesia. Il sonetto continua ad essere, infatti, la struttura prediletta di tanti autori “figli di Fontebranda” come, fra gli altri, Ennio Costa, Fabio Landini e Giuseppe Pallini, che mai rinunciano a celebrare un istante o un evento di vita contradaiola fissandone in rima l’emozione e il ricordo, ispirati non solo dall’appassionata appartenenza ma anche da una inclinazione quasi naturale diventata talento. Ovvero la capacità non comune di “incorniciare” la poesia nel quadro di una sintesi garbata e efficace. Come quella di Francesco Burroni che nella sua prima raccolta A rima Incrociata, uscita nel 2005 (seguita nel 2008 da Dal Purgatorio al Paradiso – tre anni in Fontebranda) ha fatto esplicito riferimento a spaccati di vita o curiosi aneddoti, ma anche al Territorio della nostra Contrada. L’ Incrociata, infatti, è il punto di incontro tra Via Santa Caterina e Via della Galluzza, ma rappresenta anche il luogo dal grande valore simbolico per tutti gli Ocaioli oltre che, in chiave poetica, uno degli schemi caratterizzanti la struttura del sonetto.

La poesia in vernacolo, dunque, può essere definita un buon… “esercizio di senesità”, intorno al quale è nato, da un’idea di Francesco Burroni che ne coordina i lavori, anche il Laboratorio del Sonetto: un vero e proprio corso di formazione e apprendimento per gli aspiranti poeti di tutte le Contrade.

Momo Giovanelli ci fece insegnamento

e poi, siccome c’è parso un bel diletto,

alla Trieste si fa poesia ogni momento:

così ‘n Fontebranda, l’arte del sonetto

pe’ chi scrive è quel divertimento,

che nei versi abitua a parla’ schietto.

Il Burroni, Fabino, Ennio, so’ ‘l riferimento

da cerca’ ove si voglia ‘l poeta perfetto.

Sicché, magari, co’ un corpo docente

di tanto alta storia e tradizione,

presto, chissà, anche altra gente

porterà questo legame sempre avanti

pe’ racconta’, in rima, ogni emozione,

co’ l’estro che nell’Oca è virtù a tanti.

Note: Il fascino delicato di alcuni suoni, il timbro solitamente gioioso di espressioni tipiche che non di rado vengono ripetute da chi ci ascolta per evidenziarne il carattere popolare, oltre a distinguere un tratto linguistico che ci colloca indistintamente tra i Toscani “simpatici e brillanti”, rischia di relegare il Vernacolo Senese a poco più d’un vezzo appannaggio di pochi, anziché riconoscerlo come fiero idioma di un Popolo che lungo i secoli ha saputo conservarne l’autenticità espressiva e diffonderne il profilo storico e culturale.

Autore scheda: Nobile Contrada dell’Oca, Francesco Vannoni

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