Palio dei ciuchi a Iesa – Monticiano

Luogo: Iesa

Comune: Monticiano

Data/periodo: Poco si sa sull’origine del palio dei ciuchi di Iesa. Gli anziani riferiscono che nel dopoguerra si riprese una tradizione che durava da generazioni e che si andò esaurendo quando lentamente gli asini scomparvero, sostituiti da automobili e trattori.
In tempi più recenti, il palio dei ciuchi è stato ripreso e si è corso, nel mese di settembre, per circa un decennio. È stato definitivamente abbandonato a seguito dell’Ordinanza per la disciplina di manifestazioni popolari nelle quali vengono impiegati equidi, che nel 2009 ha vietato le corse degli asini su strade asfaltate

Descrizione: Gli asini, utilizzati per secoli nelle campagne come forza lavoro e mezzi di trasporto, considerati parte integrante del nucleo familiare, diventavano, in occasione di festività, i protagonisti di una corsa molto diffusa nei paesi toscani a partire già dal Cinquecento: il palio dei ciuchi.
A Iesa, la gara si svolgeva la prima domenica di settembre e coinvolgeva le sei borgate di Cerbaia, Contra, Lama, Palazzo, Quarciglioni (o Querciglioni) e Solaia.

Il palio era una delle poche occasioni di svago per la gente del posto, perlopiù contadini e boscaioli, ed era anche un importante momento di incontro e socializzazione. I fantini e i ciuchi più prestanti gareggiavano in un percorso sterrato che partiva da uno spiazzo sulla strada per Monticiano, a circa un chilometro da Lama, e si concludeva davanti a un secolare ulivo al centro della piazzetta dove ora sorge il monumento ai caduti. Si correva con giovani asini di razza autoctona a mantello grigio sorcino crociato (detti anche asini amiatini), ora sottoposti a tutela.

Nel palio contemporaneo, invece, venivano fatti gareggiare sei ciuchi – uno per borgata, con la variante che vi partecipava la contrada di Fontebranda al posto di quella di Quarciglioni – provenienti dagli allevamenti di Roccastrada.
Nei giorni precedenti, le borgate di Iesa si preparavano: venivano esposte le bandiere con i colori di appartenenza, gagliardetti e nastri addobbavano i balconi e le vie. Il mattino del palio giungevano gli animali e si teneva un’estrazione per l’assegnazione dei ciuchi. Poi, ciascun asinello veniva condotto dal “barberesco” (così si chiama, anche a Siena, la persona incaricata di prendersi cura dell’animale che corre il palio) nella borgata assegnata dove, nel frattempo, le donne avevano preparato il pranzo.
Dopo aver mangiato, gli abitanti di ciascun borgo accompagnavano in sfilata il proprio asino a Lama per la corsa.

Il palio (un drappo ricamato dalle donne) veniva esposto nel balcone affacciato sulla piazza, attorno alla quale si svolgeva la corsa in tre giri. Concluso il palio, premiata la borgata vincitrice, i festeggiamenti proseguivano fino a sera con una cena tutti insieme.

Audio: 

Il signor Mario Nepi racconta come si svolgeva il palio dei ciuchi nel passato. Intervista raccolta da Emanuela Cerioli, Iesa, 24 marzo 2012

Autore scheda: Emanuela Cerioli

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