Il Palio di Casole d’Elsa
Luogo: Casole d’Elsa
Comune: Casole d’Elsa
Data/periodo: Dal 1871
Descrizione: Il Palio di Casole d’Elsa è un evento complesso che, nella struttura festiva, si uniforma alla tradizione senese delle giostre e dei palii. Le sue origini risalgono alla fine dell’Ottocento (il primo Palio ufficiale è del 1871) e, con alcune brevi interruzioni, continua a essere corso ancora oggi.
Il Palio di Casole è dedicato a Sant’Isidoro e ciò lo colloca all’interno di una cornice contadina, dal momento che il santo è conosciuto anche come “Patrono dei campi” e, per questo motivo, viene festeggiato in diversi periodi dell’anno. A Casole lo si festeggia la seconda domenica di luglio, mentre in altri luoghi verso la metà di maggio (trattandosi di un santo legato all’agricoltura, il culto non è circoscritto a un periodo preciso). La sua venerazione è stata introdotta in Toscana dagli Spagnoli nel XV secolo; Isidoro è infatti il santo contadino vissuto a Madrid intorno al 1100.
Il Palio di Casole è una classica corsa di cavalli. Come accade per il Palio di Siena, i fantini cavalcano a pelo in una pista di terra battuta. A Casole, il percorso si sviluppa in salita ed è per questo particolarmente impegnativo. Non si tratta di un “palio alla tonda”, come quello senese, cioè organizzato in un circuito dove partenza e arrivo coincidono, ma di un “palio alla lunga”, dove il percorso non si chiude.
Come ogni gioco storico, il Palio di Casole si corre tra le diverse contrade del paese (Rivellino, Pievalle, Campagna, Il Merlo, Cavallano e Monteguidi), che si distinguono per gli stemmi e i colori. Il regolamento è preciso e comprende 21 articoli, che stabiliscono le norme della carriera, quelle di iscrizione e quelle di comportamento che ogni contrada è invitata a rispettare, pena l’esclusione dalla corsa stessa. L’apparato festivo prevede l’estrazione delle batterie per le qualificazioni, le corse e le assegnazioni dei cavalli. Precede la corsa la messa in onore del santo, cui fa seguito la benedizione dei cavalli (non in chiesa, come a Siena, ma in piazza della Libertà). Come per ogni Palio tradizionale, alla contrada vincitrice viene consegnato un drappellone, dipinto per l’occasione da un pittore, che viene esposto con fierezza. La vittoria si celebra con cene e festeggiamenti nei giorni successivi alla corsa.
Bibliografia:
Addabbo B.K. e Rasmussen I.L., Il Palio di Casole d’Elsa, Poggibonsi, Nencini, 1994
Ferri M., Feste e tradizioni popolari della Toscana. Eventi, manifestazioni e ricorrenze del folclore, dalla Lunigiana alla Maremma, dalla valle del Bisenzio a quella dell’Orcia, Newton & Compton, Roma, 2006
Autore Scheda: Pietro Meloni
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