Giuseppe Brocchi: contradaiolo e artigiano

Luogo: Vicolo della Fortuna 4 (casa oggi non più esistente) – Siena

Contrada: Contrada della Torre

Settore di riferimento: Personaggio locale

Data/periodo: XIX-XX secolo

Descrizione: Giuseppe Brocchi nacque a Siena il 4 novembre 1877, da Giovanni Brocchi e Assunta Querci. Autentico torraiolo, visse nel vicolo della Fortuna 4, in una casetta con il giardino-orto nel quale spiccava un esotico nespolo del Giappone. Suo padre era succeduto nel mestiere di calderaio – lavorazione dei metalli in lastra per ricavarne oggetti sia di uso pratico che ornamentale e artistico – a tale Guiggiani, che aveva iniziato questa attività nella bottega nell’allora via San Martino, attuale via del Porrione, esistente già dal lontano 1815. Giuseppe sposò Velleda, una delle cinque sorelle Pianigiani di Salicotto, contradaiole appassionate e sanguigne, ed ebbe da lei sette figli, tutti torraioli, tre dei quali lavorarono nella bottega di famiglia, portandone avanti la tradizione.

Nella bottega venivano prodotti anche oggetti di alto artigianato, soprattutto realizzati in rame, tra i quali i grandi piatti di foggia a elemosiniere che tutt’oggi ornano il drappellone (Piatto del Palio), e le alabarde che li sormontano. Questi oggetti ancora oggi vengono forniti al Comune di Siena dalla Ditta Brocchi, dove gli eredi di Giuseppe continuano anche la lavorazione artistica dei metalli a sbalzo. I Brocchi erano inoltre specializzati nella produzione di “zucchini” per i fantini, ricavati da una unica lastra di metallo: in bottega si conservano ancora i modelli per le tese, diverse per ciascuna Contrada.

La vita di Giuseppe si caratterizzò anche per la sua passione di contradaiolo, che lo rese protagonista, insieme al suo amico Silvio Casini, di un episodio importante durante il Palio di luglio del 1894. La Torreaveva un buon cavallo, sebbene il migliore lo avesse il Drago. Il Brocchi e il Casini erano monturati paggi ed erano pertanto seduti sul palco delle comparse. Vedendo passare primo il cavallo del Drago seguito dalla Torre, compirono un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze molto gravi: Giuseppe lanciò contro il cavallo del Drago lo scudo che portava con sé dal corteo storico, il Casini fece lo stesso con la mazza ferrata. Il Drago non ebbe conseguenze da tale episodio, andando a vincere la carriera. Per i due giovani il Sindaco Crocini ingiunse al Capitano della Torre “che i suddetti individui non saranno mai più ammessi a far parte delle Comparse delle Contrade in occasione di pubblici spettacoli“. Il fatto ebbe anche ripercussioni evidenti nel Palio: da allora i figuranti delle Contrade non possono più portare le armi sul palco delle comparse. In realtà, almeno Giuseppe venne perdonato, in quanto lo ritroviamo alfiere di Piazza già in occasione del rinnovo delle monture del 1904, e poi capo alfiere della Contrada della Torre dal 1908 al 1913, una carica importante, che prevedeva un compenso economico sia per il Palio che perla Festa Titolare.

Nei verbali della Contrada della Torre si trovano varie sue proposte, approvate, di dare tutta la responsabilità delle bandiere al primo alfiere e di far vestire nella comparsa i contribuenti, ovvero i protettori della Contrada. Negli anni successivi Giuseppe Brocchi si arruolò e partecipò alla Grande Guerra con il grado di tenente. Ne tornò ammalato e visse i pochi anni che gli restarono nella casa del vicolo della Fortuna. Morì nel 1931, quando la casa venne abbattuta a causa del piano di risanamento di Salicotto.

La famiglia si trasferì in via del Poggio e la nuova generazione, che lì nacque, divenne dell’Aquila. Per un gioco del destino la generazione ancora successiva, che attualmente continua l’attività artistica e artigianale della Bottega Brocchi, è tornata a nascere nel Rialto ed è torraiola. La vecchia bottega è ancora esistente, con i suoi arredi e arnesi storici tutt’ora funzionanti, raro esempio di “archeologia artigianale”, col vecchio mantice, i martelli, la calandra e la fuliggine aggrappata alla volta del soffitto, e Giuseppe, fiero in montura, che osserva da una foto sulla parete.

Fonti:

Memorie familiari orali

Archivio Contrada della Torre, Delibere, II.A.4

Archivio Contrada della Torre, Resoconti carriere, VI.A.2

Autore scheda: Contrada della Torre; Laura Brocchi

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