La Giostra di Simone a Montisi – Montalcino
Luogo: Montisi
Comune: Montalcino
Data/periodo: Ogni anno, dal 1972, nella domenica più prossima al 5 agosto, si corre a Montisi la giostra di Simone
Descrizione: Montisi è una frazione di San Giovanni d’Asso arroccata fra le Crete Senesi.
Nel 1972, nell’ambito delle celebrazioni in onore della Patrona, Madonna delle Nevi (che cade il 5 agosto), alcuni cittadini diedero vita ad un comitato per rimettere in scena questa giostra e ridar vita a questo paese che ormai stava morendo per il continuo spopolamento del territorio (così recita un volantino della quarantesima edizione della giostra).
Così Pierpaolo Moricciani, presidente della Pro Loco di San Giovanni d’Asso che dal 2010 organizza la giostra, parla di questa rievocazione:
La giostra ha una parte veritiera, ha una storia vera, cioè non è che è stata inventata di sana pianta: la giostra rappresenta la cacciata di Simone Cacciaconti, che era il padrone del paese.
La giostra rappresenta il “buratto”, che è la figura di Simone, e il fantino (il cavaliere) rappresenta il popolo che gli si scaglia contro. Questo è successo nel 1200 circa e la giostra è la rievocazione di questo fatto storico. Ci sono dei reperti che dimostrano che anche nel 1800 è stata corsa, si sa con certezza, oltre al fatto che i nostri paesani, i nostri vecchi che l’hanno corsa ci hanno raccontato (e qui purtroppo non abbiamo materiale per dimostrarlo) che è stata corsa fino all’inizio della Seconda Guerra mondiale.
Il programma ufficiale della giostra prevede l’inizio dei festeggiamenti una decina di giorni prima della domenica designata: si organizzano cene in contrada e vari appuntamenti fra cui concerti, spettacoli di falconieri, spettacoli teatrali, fachiri. Il venerdì sera del week-end della giostra, invece, dopo la presentazione del panno viene fatta l’estrazione dell’ordine delle carriere ufficiali, dopodiché parte il movimento del corteo, vengono spente le luci lungo il paese e l’illuminazione si fa solitamente con delle fiaccole che vengono consegnate ai figuranti di questo corteo. Il corteo attraversa tutto il paese. Davanti alla Madonna delle Nevi il prete benedice il panno.
Dopo la benedizione del panno vengono accesi quattro fuochi: saltarli porterebbe buon auspicio; il giorno dopo, invece, nel pomeriggio avviene la benedizione dei cavalli e dei cavalieri, seguita dalle prove generali e dalle cene propiziatorie nelle contrade.
La domenica, dopo il corteo storico formato da una settantina di figuranti e la premiazione della miglior sbandierata, inizia, in un campo appena fuori il paese, la giostra vera e propria: le quattro contrade (Torre, Castello, San Martino, Piazza) dovranno fare più punti possibili provando a colpire al galoppo il bersaglio o la “campanella” (ovvero un piccolo anello) posti sul buratto.
Il segreto della giostra, che per molti aspetti richiama il più noto Palio di Siena, è chiaro: chi vince, vince il cencio, il panno. In realtà ha vinto tutto, perché praticamente per un anno ha la predominanza sulle altre tre contrade. Insomma poi eh… quello che fa andare avanti la giostra è la rivalità fra contradaioli, fra paesani… quindi il movimento della giostra è questo; la giostra non è che vive tre giorni, dieci giorni per i festeggiamenti; la giostra vive tutto l’anno, con le proprie cene, le riunioni, quindi vari appuntamenti… la giostra ci ha insegnato a stare insieme da zero a cent’anni; a lottare tutti per lo stesso traguardo e anche a porti in modo diverso da come magari sei nella vita quotidiana.
Fonti:
Intervista al Presidente della Pro Loco di San Giovanni d’Asso Pierpaolo Moricciani, realizzata da Fabio Carnelli a Montisi l’11 ottobre 2013
Autore scheda: Fabio Carnelli
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