I fiumi Arbia e Ombrone

Luogo: Crete senesi e Val d’Arbia

Comune: Buonconvento, Asciano, Rapolano Terme, Monteroni d’Arbia

Descrizione: Il fiume Ombrone nasce nei Monti del Chianti, vicino a San Gusmè (Castelnuovo Berardenga) e precisamente a Poggio Macchioni (590 metri sul livello del mare). Dopo 161 chilometri sfocia nel mar Tirreno, all’interno del parco della Maremma. Il bacino idrografico è pari a 3494 chilometri quadrati.

Nel primo tratto, quello vicino alla sorgente, l’acqua scorre creando un torrentello con poca corrente, dove l’accumulo di sostanza organica è elevato per la presenza della vegetazione. In questo ambiente sopravvivono pochi organismi, e man mano che il fiume si avvicina alla foce diminuisce il carico delle sostanze organiche e inorganiche e aumenta il numero degli organismi acquatici.

Seguendo il suo corso, l’Ombrone attraversa la regione collinare delle Crete senesi, dove tra 5,332 e 2,588 milioni di anni fa si estendeva il bacino di Siena, un’area marina delimitata a ovest dalla Dorsale Medio Toscana e a est dai Monti del Chianti. Sia il territorio delle Crete senesi che quello della Val d’Arbia sono costituiti dai sedimenti che si sono depositati sul fondo di questo antico mare. L’Ombrone ne trascina in sospensione una larga parte: è infatti il fiume che trasporta il maggior numero di sedimenti, pari a circa 1000 milioni di metri cubi all’anno.

La vegetazione riparia varia creando paesaggi diversi. Nella zona della sorgente troviamo boschi fitti, che vicino all’alveo sono a predominanza di ontano; salendo lungo le rive si trovano poi il corniolo, il frassino e la robinia, mentre nella zona più distante dall’alveo crescono lecci e impianti di cipresso. Andando verso la foce, la vegetazione predominante è costituita da salici e pioppi, mentre in corrispondenza di Bocca d’Ombrone troviamo perlopiù vegetazione arbustiva (ginepro) ed erbacea.

Nell’Ombrone sono presenti specie faunistiche uniche come il cavedano etrusco (Squalius lucumonis), a rischio estinzione, oltre a due tipologie di pesci ciprinidi, che nel corso iniziale del fiume, con corrente ed ossigenazione, sono a deposizione litofila e, nelle acque più profonde e con corrente minore, diventano a predominanza fitofila.

Nonostante l’inquinamento da metalli pesanti, determinato dai drenaggi provenienti delle ex-miniere di pirite delle Colline Metallifere, e la presenza di sostanze organiche e fertilizzanti riversati nel fiume vicino alle aree urbane e agricole, il 42% del corso dell’Ombrone ha una buona capacità di autodepurazione, collegata all’abbondante vegetazione perifluviale.

Il fiume Arbia, affluente di destra, confluisce nell’Ombrone presso Buonconvento, dopo aver percorso 60 chilometri da Poggio Caballari (Castellina in Chianti), dove si trova la sorgente. Rappresenta un habitat naturale per molte specie, alcune delle quali estremamente rare. Tra quelle sicuramente di maggior interesse, troviamo un mollusco appartenente alla classe dei gasteropodi, l’Alzoniella cornucopia, dalle piccole dimensioni, molto fragile e trasparente; vive negli acquiferi dell’alto corso, a monte della frazione di Pianella. Tra gli anfibi, sono presenti le “rane verdi”, rane acquatiche appartenenti al sottogenere Pelophylax, conosciute con il nome vernacolare di “ranocchie” e “granocchie”. Erano spesso catturate per scopi alimentari e in alcune zone rappresentano ancora il piatto forte di alcune feste paesane come la Sagra della ranocchia (Staggia, Stazione di Castelnuovo Berardenga, San Sano). Il fiume ospita anche il granchio di fiume, che a differenza del gambero, più raro, è facilmente adattabile. La fauna ittica include la trota fario (Salmo trutta), il cavedano (Leuciscus cephalus), il vairone italiano (Leuciscus muticellus), il ghiozzo di ruscello (Padogobius nigricans) e la più rara rovella (Rutilus rubilio).

Bibliografia: 

Giusti F., Favilli L. e Manganelli G., La fauna, in Giusti F. (a cura di), La storia naturale della Toscana meridionale, Cinisello Balsamo (Milano), Amilcare Pizzi Editore, edizione riservata Monte dei Paschi di Siena, 1993, pp. 381-382

Favilli L., Manganelli G. e Piazzini S., Atlante degli anfibi della provincia di Siena, Sistema delle Riserve Naturali della Provincia di Siena, Quaderni Naturalistici, 1, Siena, Cantagalli, 2005, pp. 96-99

Mugnaini S. e Pacini E., Aspetti naturali del fiume Ombrone, in Resti G. (a cura di), Ombrone: un fiume tra due terre, Pisa, Pacini, 2009, pp. 149-158

Rombai L., La geografia fluviale. Ambiente, paesaggio, territorio, in Resti G. (a cura di), Ombrone: un fiume tra due terre, Pisa, Pacini, 2009, pp. 159-171

Autore scheda: Serena Castignoni

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