Il ginkgo biloba
Luogo: Armaiolo
Comune: Rapolano Terme
Denominazione: Albero dei ventagli, albero della pace
Descrizione: Non tutti sanno che nel centro storico di Armaiolo si trova quello che Charles Darwin definì “fossile vivente”: si tratta di un esemplare di ginkgo biloba. Questa pianta, ritenuta estinta e conoscibile solamente dalle sue tracce fossili, era stata ritrovata in Cina, nel giardino di un monastero buddista, dove veniva coltivata come pianta sacra.
Si tratta di una specie vegetale apparsa durante il Permiano (290-248 milioni di anni fa); la sua diffusione fu una diretta conseguenza di condizioni climatiche di maggiore aridità, che portarono a una drastica diminuzione delle aree paludose, proprie del Carbonifero, creando così le condizioni ideali per lo sviluppo delle gimnosperme (dal greco “seme nudo”).
Il ginkgo biloba appartiene alla famiglia delle Ginkgoaceae ed è l’unico dei sei generi che non è estinto. Rappresenta la pianta a semi più antica. Il nome originale cinese è Ginkyo, che significa “albicocca d’argento”; il nome venne trascritto in modo erroneo e trasformato in Ginkgo dallo stesso Linneo, che lo descrisse nel 1771. Il termine specifico biloba (due lobi), invece, si riferisce alla morfologia della foglia.
Fu il tedesco Engelbert Kaempfer, durante uno dei suoi viaggi al servizio della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, a introdurre la pianta in Europa, importando alcuni semi trovati in Giappone nel 1691 e piantati poi all’orto botanico di Utrecht.
Il ginkgo biloba è un albero deciduo che può raggiungere anche i 30 metri di altezza e una larghezza della chioma di 10 metri. Le foglie presentano una caratteristica forma a ventaglio e in autunno diventano giallo oro, prima di cadere. A circa 30 anni si differenziano gli apparati riproduttivi; è quindi una pianta dioica, caratterizzata cioè dalla presenza di esemplari maschili e femminili. I primi presentano degli amenti lunghi qualche centimetro, mentre quelli femminili producono fiori globosi che si schiudono durante l’estate. I frutti degli esemplari femminili sono carnosi, di colore giallo verdastro e marcendo producono un odore nauseabondo per la presenza dell’acido butirrico; possono provocare dermatiti da contatto.
Per la sua forte resistenza all’inquinamento, alla siccità e alle temperature più rigide, il gingko biloba è un albero ornamentale molto adatto per l’ambiente cittadino come per i parchi e i giardini. Predilige un terreno ben areato e con clima non troppo caldo e secco. È molto diffuso in tutto il sud-est asiatico.
Dal punto di vista farmacologico, sono utilizzate le sue foglie che contengono flavonoidi e ginkgolidi, sostanze utilizzate per la prevenzione e la cura di alcune patologie. Questo albero dalle origini antiche ha sempre ispirato poeti e artisti di tutto il mondo. Tra questi, Wolfgang Goethe, che così lo descriveva: le foglie di quest’albero dall’Oriente venuto a ornare il mio giardino celano un senso arcano che il saggio sa capire. C’è in esso una creatura che da sola si spezza? O son due che per scelta voglion essere una sola? Per chiarire il mistero ho trovato la chiave: non senti nel mio canto ch’io pur essendo uno anche duplice sono?
Bibliografia:
Salomoni M. T. e Drago M., Ginkgo Biloba ci affascina con le sue foglie dorate, in “Agricoltura”, Mensile della Regione Emilia-Romagna, anno 41, n. 11, Novembre 2013, pp. 86-87
Autore scheda: Serena Castignoni
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