La vite nelle Crete

Luogo: Crete senesi e Val d’Arbia

Comune: Asciano, Monteroni d’Arbia, Rapolano Terme, Montalcino

Descrizione: La vite è una pianta che ha un areale di coltivazione molto vasto.

Nelle Crete senesi, è coltivata su un substrato argilloso dove i processi erosivi hanno dato luogo a un paesaggio collinare molto particolare, caratterizzato dalla presenza di calanchi e biancane. La natura e l’evoluzione geologica di questo comprensorio hanno un’influenza importante sulla coltivazione della vite e sul risultato enologico. Questo avviene in maniera indiretta attraverso il suolo, risultato dell’azione di erosione e trasformazione del substrato argilloso.

La viticultura nella zona delle Crete è una destinazione di uso limitata per la difficoltà di gestione e conservazione del suolo.

La composizione del terreno, caratterizzato da elevati tenori di argilla e limi, condiziona vari aspetti della gestione agrotecnica, determinando per esempio la difficoltà nella lavorazione. I suoli con questo tipo di tessitura sono infatti poco lavorabili, possono provocare lo sprofondamento delle macchine agricole e sono soggetti alla formazione di croste superficiali, se il contenuto in limo è predominante rispetto all’argilla. Altre caratteristiche fisiche sfavorevoli sono costituite dalla scarsa areazione e dal basso drenaggio delle acque meteoriche, che per contro hanno un’elevata capacità di trattenere nutrienti.

L’altro importante fattore riguarda la conservazione del suolo. Le crete, infatti, sono spesso molto sottili e poco evolute, in quanto sottoposte a fenomeni di tipo erosivo. Questi si esplicano, sostanzialmente, sotto forma di erosione di massa (scivolamento, creeping), dove la pendenza dei versanti raggiunge e supera all’incirca il 15%, e di erosione idrica diffusa e incanalata (sheet e rill erosion), che sono poi i fenomeni che determinano la formazione dei calanchi e delle biancane.

In questi terreni, come nel resto della provincia di Siena, il cultivar di riferimento è il Sangiovese. Vitigno caratterizzato da grande eterogeneità genetica intravarietale, questo vitigno assume alcune significative denominazioni locali (Prugnolo a Montepulciano, Brunello a Montalcino, Morellino a Scansano, ecc.).

La viticoltura in ambiente tipico delle Crete (e quindi su substrato di argille e limi Pliocenici) coinvolge 4 diversi consorzi in provincia di Siena: Orcia e Grance Senesi (i principali), Chianti Colli Senesi e Vino Nobile di Montepulciano.

Bibliografia:

Costantini E. A. C. et al., Soil and climate functional characters for grape ripening and wine quality of “Vino Nobile di Montepulciano”, in “Acta Horticulturae”, International Society for Horticultural Science, 427, 1996, pp. 45-56

Costantini E. A. C. et al., Zonazione viticola ed olivicola della provincia di Siena, Colle Val d’Elsa, Grafiche Boccacci, 2006 (pubblicazione disponibile gratuitamente su richiesta da inoltrare all’indirizzo http://www.aip-suoli.it/editoria/libri/libri09.htm)

Fabbrini L. (a cura di), Il “Sangiovese”, Atti del Simposio Internazionale, Palazzo dei Congressi di Firenze, 15-17 febbraio 2000, Firenze, Arsia Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel settore Agricolo-forestale, Regione Toscana, 2001

Autore scheda: Serena Castignoni in collaborazione con Roberto Barbetti

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