Ghiacciaia granducale
Luogo: Viale Giacomo Matteotti
Comune: Radda in Chianti
Denominazione: Diacciaia
Data/periodo: Conosciuta con il nome di ghiacciaia granducale è stata in realtà costruita nel 1897 per volere del Comune di Radda in Chianti
Descrizione: In diverse parti della Toscana, durante il Granducato, vennero realizzate delle massicce e curiose costruzioni chiamate ghiacciaie o più comunemente, in dialetto toscano, diacciaie.
Possiamo suddividere le ghiacciaie in due categorie a seconda della funzione svolta.
La prima tipologia, diffusa soprattutto nella montagna pistoiese, serviva a conservare il prezioso ghiaccio fino all’arrivo del clima caldo e quindi fino alla vendita. Presupposti essenziali per la produzione del ghiaccio naturale erano clima rigido in inverno e fresco d’estate, abbondanza d’acqua e ambienti adatti a custodire i blocchi già tagliati.
La seconda tipologia di ghiacciaie invece veniva adottata lontana dai luoghi più freschi, nelle città e nei paesi dell’entroterra e aveva lo scopo di mantenere il ghiaccio solido dopo averlo acquisito. Anche a Radda in Chianti, poco fuori le mura cittadine, nei pressi dei giardini comunali, si trova un’imponente ghiacciaia, detta granducale. Da viale Matteotti, in un punto leggermente ribassato, è possibile intravedere solamente una piccola piramide di acciaio con base rettangolare, alta circa cinquanta centimetri, posta a indicare quest’edificio che si sviluppa per circa sei metri sotto il livello stradale. La struttura della ghiacciaia è quindi visibile sul lato nord, mentre rimane interrata, per stabilizzare la temperatura, sul lato sud.
Questa costruzione, a base cilindrica, fu fatta costruire dal Comune di Radda nel 1897 ed è stata attiva per circa quarant’anni. Il Comune stesso ne ha gestito l’attività: custodire, per tutta la cittadinanza, blocchi di ghiaccio utili per conservare le derrate alimentari.
Ancora oggi di proprietà comunale, dopo un recente restauro ha ospitato per un breve periodo un negozio di antiquariato. Ad oggi è inutilizzata, poco visibile a causa della vegetazione e chiusa al pubblico.
Bibliografia:
Aterini B., Le ghiacciaie: architetture dimenticate, Firenze, Alinea Editrice, 2007, pp. 167-171
Carnasciali M., Carnasciali M., Gli edifici sacri nel comune di Radda in Chianti, Radda in Chianti, Studium editrice, 1996, p. 10
Carnasciali M., Cimino L., Carnistracci P., Insediamenti medievali d’altura nel Chianti: i castelli di Radda e Volpaia, Siena, Tipografia dell’Università per Stranieri di Siena, 2006, p. 12
Autore scheda: Francesca Rosini
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