La processione di Pasqua a Castelnuovo Berardenga

Luogo: Castelnuovo Berardenga

Comune: Castelnuovo Berardenga

Data/periodo: La processione è stata interrotta per diversa anni. Inizialmente si svolgeva ogni cinque anni ma di recente si è deciso di organizzarla con cadenza annuale

Descrizione: Il parroco di Castelnuovo Berardenga, Don Vezio, ci parla della processione in costume che il venerdì Santo attraversa il centro storico del paese celebrando la Passione e la morte di Cristo:

La processione per ora è partecipata, ma il suo futuro dipende soprattutto dalle nuove generazioni, perché Castelnuovo comincia a essere un paese di persone anziane. Certe tradizioni se non vengono trasmesse alle nuove generazioni rischiano di perdersi in modo irrimediabile…

Il percorso della processione è per le vie del paese. Si parte qui dalla chiesa parrocchiale. I figuranti si preparano nel salone della compagnia per poi raggiungere il resto del gruppo in chiesa. Noi li attendiamo con la banda e la gente che seguirà la processione. Una volta, nella processione si portava anche il Cristo morto in un lettino fatto dai nostri artigiani dell’Ottocento, ma ci volevano braccia forti e giovani per il trasporto durante tutta la processione e oggi queste braccia non ci sono più e quindi il Cristo rimane in chiesa; poi, una volta conclusa la processione, si aspettava la mezzanotte, che era già vigilia di Pasqua, per andare a mangiare il salame dal prete.

Nella processione attuale ci sono i figuranti: c’è il Cristo, il cireneo, Pilato, i sacerdoti, il sinedrio, alcune ragazze per interpretare la Madonna e la Maddalena, e poi ci sono i centurioni e i figuranti a cavallo.

Si parte dalla Chiesa e si fa via Elia Mazzei. Poi di seguito in via Garibaldi, passando davanti al Comune e lì, in piazza del Comune, c’è il cambio della croce, dove cioè il Cristo cade in terra e viene forzato dal cireneo a riprendere la croce. Di solito il ruolo del cireneo era vissuto come un atto di penitenza, infatti chi lo interpretava era sempre con il cappuccio e percorreva tutta la processione scalzo… oggi invece si usano i sandali.

Ripresa la croce si prende via Roma e, all’altezza dei carabinieri, si gira per fare via Fiorita e ci si dirige poi verso il rione del Castello. Successivamente si passa a villa Chigi e si scende giù dalla villa, facendo in pratica tutto il parco passando dalla parte che guarda il Pratone. Prima si faceva un pezzetto di ragnaia perché c’erano gli abitanti del Corniolo in una via senza accesso; oggi invece si taglia, perché lì è la Provinciale e quindi ci sono problemi con il traffico, e poi è una via buia e andrebbe illuminata per i cavalli, così alla fine si è deciso di non farla.

Oggi si passa dalla Coop, cioè da villa Chigi si passa lateralmente alla Coop, e dopo per via del Corniolo, per andare poi verso i Martiri della Resistenza e scendere giù fino alla zona artigianale, dove c’è la possibilità di ritornare indietro. Quindi si torna indietro, si fa via Chianti, si fa Società Operaia, la zona della piazza, si ripercorre via Fiorita e poi si torna giù per via Roma e si rientra in chiesa.

La processione dura un’oretta e mezza, massimo due, il percorso è lungo tutto il paese. Si fa due volte, per il venerdì Santo e per la festa della prima comunione, il Corpus Domini: queste sono le due date nella quali si svolge la processione e queste sono anche le processioni più lunghe di Castelnuovo.

Fonti:

Intervista a Don Vezio raccolta da Pietro Meloni e Valentina Lusini a Castelnuovo Berardenga il 5 novembre 2011

Autore scheda: Pietro Meloni

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