Il culto di San Fausto a Castellina in Chianti

Luogo: Castellina in Chianti

Comune: Castellina in Chianti

Data/periodo:  Il culto di San Fausto ha conosciuto una crescente fortuna al termine della Prima Guerra mondiale e si è attenuato con la fine della mezzadria

Descrizione: Ogni anno, nel mese di Settembre, i castellinesi si ritrovano per fare festa in onore del loro patrono: San Fausto. Ben poche le notizie che abbiamo del santo: della sua vita si narra che sarebbe nato presso il podere Cerreto, in una casa colonica poco distante dal paese e, stando alla tradizione popolare, avrebbe esercitato il mestiere di contadino. È facile immaginare quindi quanto il culto del santo, ai tempi della mezzadria, avesse avuto diffusione in un centro a vocazione prettamente agricola come Castellina in Chianti. Ben noto ai castellinesi è il miracolo dei buoi che aravano la terra da soli mentre il santo era assorto in preghiera. Non si conosce il luogo del martirio, ma stando alla tradizione, San Fausto sarebbe stato decapitato dai romani per aver rifiutato di rinnegare la sua fede in Cristo.

Nel Settecento, le reliquie del santo vennero estratte dalle catacombe romane e donate alla famiglia Ugolini, proprietaria, a quell’epoca, di gran parte del territorio chiantigiano. Negli anni successivi, le spoglie vennero trasferite, per volontà degli stessi Ugolini, nella chiesa del Santissimo Salvatore di Castellina in Chianti, dove sono tuttora visibili.

L’attaccamento della popolazione di Castellina verso San Fausto è sempre stato molto forte: a lui ci si rivolgeva per ottenere grazie di vario genere come guarigioni da malattie incurabili e liberazione da siccità, terremoti e altre calamità naturali. Le grazie individuali venivano generalmente richieste attraverso preghiere recitate sottovoce dinnanzi all’urna contenente il suo corpo ed erano accompagnate dall’accensione di una candela. La credenza popolare insegna che in base all’oscillazione della fiamma del cero, si poteva capire se il santo aveva accettato la richiesta di intercedere per il fedele. Nel caso di grazie molto significative, come ad esempio nel caso di una guarigione da una malattia terminale, il devoto si impegnava in un voto che sarebbe poi stato offerto al santo una volta ottenuto il miracolo.

Il culto di San Fausto era così sentito a Castellina in Chianti che all’inizio del Novecento Monsignor Gaetano Profeti pensò di raccogliere in un libretto le numerose preghiere a lui dedicate. Questo determinò una più estesa diffusione del culto, che si attenuò solo con la fine della mezzadria e il conseguente abbandono delle campagne. Ogni anno, la terza domenica di Settembre, venivano celebrate messe, processioni e una fiera. I più anziani ricordano le giostre sistemate al Parco delle Casce, dove era issato il palo della cuccagna e dove si svolgeva anche un palio dei cavalli. Spesso, la conclusione della festa era accompagnata da fuochi d’artificio. Le feste settembrine dedicate al santo ben presto confluirono nella manifestazione “Estate Castellinese”, svolta nei mesi di luglio e agosto.

Oggi San Fausto viene festeggiato con una settimana di eventi  a carattere religioso e non. Oltre alla processione con l’urna che contiene il corpo e alle messe, vengono infatti organizzati mercatini, incontri e mostre di pittura. Quasi tutte le associazioni presenti in paese si adoperano per i festeggiamenti in onore del Patrono, organizzati dal Comitato per la festa di San Fausto con il patrocinio del Comune di Castellina in Chianti.

Bibliografia:

Falassi A., I Santi del Chianti. Il Chianti, storia arte cultura territorio: quaderno monografico, Firenze, Salimbeni, 1985

Fonti:

Intervista ad Alessandro Falassi raccolta da Ylenia Civitelli il 27 Maggio 2013 a Siena

Intervista a Giuseppe Stiaccini, del Comitato per la festa di San Fausto, raccolta da Ylenia Civitelli il 10 Giugno 2013 a Castellina in Chianti

Autore scheda: Ylenia Civitelli

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