Giostra del Saracino a Sarteano

Luogo: Sarteano

Comune: Sarteano

Data/periodo: Grazie a documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Siena, è possibile stabilire con certezza che la gara è praticata almeno dal 1583

Descrizione: La Giostra del Saracino trae la sua origine dagli antichi tornei cavallereschi e dai cicli narrativi delle Chansons de geste e dei poemi epici come l’Orlando furioso, caratterizzati dalla ricorrenza di temi come la lotta contro il nemico saraceno, l’onore, la fedeltà, le relazioni familiari. Il termine “saraceno”, col quale si denominavano nel Medioevo i musulmani provenienti dall’Africa settentrionale o dal più lontano Oriente islamico, è poi stato modificato popolarmente in “saracino”. La derivazione del nome è incerta: potrebbe derivare dal termine arabo sharqiyyùn, che significa “orientali”, o dal nome di qualche gruppo noto alle fonti islamiche come Sarkénoi, termine col quale si indicano i “figli di Sara”, con riferimento alla storia biblica di Abramo. Quello che è evidente è che, nella lotta tra cavaliere-giostratore e fantoccio-saraceno, si rappresenta lo scontro tra cristiani e pagani che simboleggia il contrasto ideologico tra Bene e Male.

Non è possibile stabilire una data certa di inizio della manifestazione a Sarteano. L’ipotesi che la prima giostra si sia svolta il 20 febbraio 1458, in occasione del passaggio a Sarteano di Papa Pio II, zio del futuro papa nativo di Sarteano Pio III, non è riscontrabile e altamente improbabile. Certamente la gara è praticata dal 1583, anno in cui, come attesta il resoconto di una visita pastorale del 1736, la compagnia laicale di carità di San Rocco (protettore degli appestati e dei carcerati) iniziò a celebrare la festa del patrono. Il 16 agosto di quell’anno, la statua del santo fu esposta pubblicamente e fu organizzata una processione e uno spettacolo, la “corsa del palio”, che impegnò le contrade delle varie chiese. La giostra divenne una consuetudine a partire dalla fine del XVII secolo. Un documento del 10 agosto 1712 attesta il regolare svolgimento della manifestazione legata alle parrocchie. Nel 1755 fu spostato il luogo della corsa dalla stretta e pericolosa “Strada di mezzo” (oggi corso Garibaldi) alla piazza centrale, dove si corre tutt’ora. Documenti scritti ne attestano la durata fino al 1825.

L’attuale giostra si corre dal 1933, anno in cui sono state istituite le cinque contrade odierne, corrispondenti alle parrocchie in cui era suddiviso il territorio comunale, ed è stato redatto il regolamento. Ripresa dopo la pausa della guerra, nel 1947, la manifestazione ha conosciuto solo un’interruzione tra il 1962 e il 1982 del secolo scorso.

La suddivisione in cinque contrade vede oggi questa ripartizione nel paese: San Lorenzo o Porta Monalda nei colori bianco-rosso; San Martino o Porta Umbra in bianco-azzurro; Sant’Andrea o Castiglioncello in azzurro-rosso; Santissima Trinità o Spineto in giallo-viola; San Bartolomeo o il Romitorio in bianco-viola.

Prima della giostra si svolge il corteo storico con i capitani, le dame, gli sbandieratori, i musici, i giostratori e i palafrenieri con i cavalli che sfilano in costumi d’epoca, percorrendo le vie del paese fino alla Piazza Bargagli dove si svolge la gara. Alla fine del corteo sfila il carroccio trainato dai buoi, che porta il palio dipinto ogni anno da un artista diverso. Durante la giostra vera e propria, il cavaliere si lancia con il cavallo al galoppo contro una statua di legno che rappresenta il saraceno; la statua è posta su un perno fissato nel terreno e porta il mazzafrusto e uno scudo. Perché la stoccata sia valida, il cavaliere deve riuscire ad infilare con una lunga lancia di legno un anello di metallo appoggiato in cima allo scudo del fantoccio. Se il cavaliere sbaglia e colpisce il buratto, questo girerà su sé stesso azionando il mazzafrusto, pronto a colpire l’uomo a cavallo. Vince la contrada che per prima infila con la lancia cinque anelli.

Bibliografia:

AA.VV., La Giostra del Saracino, Cortona, Calosci, 1993

Note: Di recente, la Giostra del Saracino è stata inserita dalla Regione Toscana nell’elenco delle “Manifestazioni di ricostruzione storica”, al pari del Calcio storico fiorentino.

Autore scheda: Alessandra Minetti

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