Chiesa della Santissima Trinità dell’Abbazia di Spineto – Sarteano

Luogo: Abbazia di Spineto

Comune: Sarteano

Descrizione: La chiesa della Santissima Trinità si trova a circa sei chilometri dal centro di Sarteano, lungo la strada per Radicofani. L’edificio fa parte di un complesso più ampio, l’Abbazia di Spineto, fondata nel 1085 dai Manenti, Signori di Sarteano, come dono per i monaci benedettini dell’ordine vallombrosano.

La chiesa confina con l’ex convento lungo tutta la parete destra della navata e ad essa si accede dunque dall’esterno dell’abbazia. La facciata, con il tetto a capanna, è in travertino e la sua estrema semplicità è interrotta soltanto dal grande oculo centrale posto sopra al timpano triangolare, che sormonta il portale settecentesco, e da alcuni rilievi scolpiti nella pietra, riconducibili tra l’XI e il XIII secolo. Alla sinistra del portale è ben visibile il toro alato, simbolo di San Luca Evangelista, e un altro quadrupede difficilmente identificabile. In una lunetta della parete esterna del transetto sinistro è scolpita un’altra figura animale (con molta probabilità un cane).

La pianta della chiesa è a croce latina con un’unica ampia navata e con un transetto triabsidato. La copertura, a capriate lignee lungo la navata, lascia il posto alle volte a crociera nei due bracci del transetto e a una cupoletta protetta all’esterno da un tiburio quadrilatero all’incrocio tra la navata e il transetto.

All’interno, le pareti sono intonacate e prive di dipinti murali. L’unica eccezione è costituita dalla parete di destra della navata, che presenta l’originario paramento in pietra. All’interno dell’edificio si conservano un piviale donato nel 1627 da Papa Urbano VIII e due grandi tele raffiguranti lo stesso soggetto, la Madonna col Bambino che porge il Rosario a San Domenico. Entrambe del XVII secolo e di autori ignoti, sono poste una di fronte all’altra nelle pareti della navata, in prossimità del transetto. In quella collocata sulla parete di destra è raffigurato un calice dal quale esce un piccolo serpente; a questo particolare si riferisce la leggenda dello “strascico della regina”, ambientata nel castello di Moiane, un tempo proprietà dell’abbazia di Spineto.

Secondo la leggenda, in questo castello viveva in piena epoca feudale una contessa, di nome Dorilla, tanto bella quanto temuta. In assenza del cappellano del castello, la contessa volle celebrare lei stessa, con grande superbia, la messa della notte di Natale. Al momento della consacrazione, dal calice uscì un serpente che imprigionò la donna con le sue spire, trascinandola verso un burrone, dove sparì per sempre. La striscia di terreno percorsa dal serpente non ha mai più visto nascere l’erba; per questo è conosciuta come lo “strascico della regina”.

Bibliografia:

Badii B., Chiese e opera d’arte a Sarteano, tesi di laurea in Storia della critica d’arte, relatore prof. Antonino Caleca, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, a.a. 2011-2012

Balenci P. e Franci F., L’abbazia di Spineto: storia, architettura, territorio, restauro. La vita mille anni dopo, Città della Pieve, Tipolitografica Pievese, 2007

Bologni C. e Fabrizi F., Sarteano. Guida turistica, economica, culturale, Cortona, Calosci editore, 1987

Brogi F., Inventario generale degli oggetti d’arte della provincia di Siena (1862-1865), Siena, Editore Carlo Nava, 1897

Marrocchi M., Sarteano, Roma, Ed. Pieraldo, 1996

Martini L. (a cura di), I luoghi della Fede. Montepulciano e la Valdichiana senese, Milano, Mondadori editore, 2000

Moretti I. e Stopani R., Romanico senese, Firenze, Libreria Editrice Salimbeni, 1981

Autore scheda: Benedetta Badii

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