Il borgo di Villa a Radda e chiesa di Santa Cristina – Radda in Chianti

Luogo: Villa a Radda

Comune: Radda in Chianti

Denominazione: Santa Cristina, Santa Cristina alla Villa nel Chianti

Data/periodo: Sin dal XII secolo è attestata l’esistenza in questa zona di un centro abitato, ricordato come casale appartenente ai signori del castello di Trebbio

Descrizione: La nascita di questo borgo può essere giustificata per la presenza di una viabilità minore che consentiva i collegamenti fra la Val di Pesa e il Valdarno Superiore e per la vicinanza al mercato del bestiame che si teneva nell’antico castello di Radda.

Nei documenti più antichi la località appare menzionata soltanto come “popolo di Santa Cristina”. In una testimonianza del 1155 figura il villaggio rurale di “Santa Cristina a Radda” assieme ad altri cinque villaggi nel territorio raddese.

Nel Catasto fiorentino del 1427, con il toponimo “La Villa”, si indica l’abitato qui esistente e come tale compare ancora nelle annotazioni catastali del 1776. Sino al 1774, il borgo fece parte dei popoli che componevano la Lega del Chianti nel Terzo di Radda, quando con istituzione granducale i Terzi storici furono trasformati in Comunità.

Al centro del paese, in una piccola piazza, si trova la chiesa di Santa Cristina, che sembra avere origini molto antiche. Tuttavia, soltanto nel 1260 abbiamo la più antica attestazione scritta della chiesa, che viene ricordata assieme a quelle di San Niccolò e di San Cassiano, all’epoca sotto un unico rettore. Viene elencata nelle decime della fine del XIII secolo fra le suffraganee della pieve di San Giusto in Salcio. Nella visita pastorale del 1437 è registrata come chiesa parrocchiale sotto il titolo di “Santa Cristina a Radda”, con la stessa dipendenza dalla suddetta pieve. Come “chiesa curata di Santa Cristina alla Villa” è ricordata nella visita pastorale del 1784. Documenti dell’epoca ricordano, inoltre, che in questa parrocchia erano state fondate la compagnia del Santissimo Sacramento con il titolo della Santissima Concezione, soppressa nel 1785 per volere granducale, e la congregazione di Santa Filomena, attiva fra il 1838 e il 1869.

Completamente rifatto nel 1872, il piccolo edificio religioso subì ulteriori rifacimenti nel Novecento, quando fu inserito l’altare maggiore in pietra (1955) che sostituì il precedente in stile barocco, gli altari delle cappelle laterali, il fonte battesimale che mancava e la balaustra (1962).

Alcuni caratteri del precedente impianto romanico sono visibili nel paramento murario esterno in filaretto di alberese e nel presbiterio, che presenta tracce di archeggiature anteriori nei piccoli capitelli.

L’attuale edificio è di linee estremamente semplici, con la facciata a capanna con paramento murario in pietra, il portale d’ingresso in pietra e l’apertura circolare sovrastante frutto del restauro ottocentesco. L’impianto interno è a pianta a croce latina, coperto da una volta a botte nell’unica navata rettangolare, da volte a crociera nel presbiterio e nelle due cappelle laterali, e concluso da un’abside semicircolare; anche l’intonacatura delle pareti è dovuta a un intervento posteriore. Sotto il presbiterio si trova una cripta con accesso dall’esterno.

L’intervento ottocentesco aveva incluso nelle nuove strutture il campanile a vela, situato a sinistra sulla sommità, che presenta nella parte terminale un paramento murario in travertino in cui è inserita una bifora dove trovano posto due campane.

Bibliografia:

Brachetti Montorselli G., Moretti I., Stopani R., Le strade del Chianti. Gallo Nero, Firenze, Bonechi, 1984

Cammarosano P., Passeri V., I castelli del senese. Strutture fortificate dell’area senese-grossetana, Siena, Nuova Immagine, 2006

Carnasciali M., Gli edifici sacri nel Comune di Radda in Chianti, Radda in Chianti, Studium, 1996

Casabianca A., Notizie storiche sui principali luoghi del Chianti (Castellina, Radda, Gaiole, Brolio), Firenze, Tipografia Giuntina, 1941

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Repetti E., Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Firenze, Tipografia Tofani (poi Mazzoni), 1833-1846

Righi Parenti G., Guida al Chianti. La terra, il vino, i castelli, Milano, Sugarco, 1977

Righini G., Il Chianti Classico. Note e memorie storiche-artistiche e letterarie, Pisa, Pacini, 1972

Torriti P. (a cura di), Le chiese del Chianti, Cassa di Risparmio di Firenze, Le Lettere, Firenze, 1993

Autore scheda: Maurizio Carnasciali

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